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A Cuneo, intanto, tracciano il bilancio (positivo) dell'attività svolta nel 2002, rivendicando l'attenzione dedicata al complesso del territorio provinciale. Le competenze attribuite alla Giunta insediata nel palazzo di corso Nizza sono in continua crescitaPer il "fiore all'occhiello" At-Cn, presto la decisione sulla concessione ai privatiDal 1° gennaio l’Anas ha cambiato "configurazione" istituzionale, diventando una società per azioni. Ciò avrà conseguenze anche sulla pratica Asti-Cuneo, perché dà la possibilità di evitare il ricorso alla gara d’appalto internazionale per la ricerca della società cui affidare il completamento e la gestione dell’Asti-Cuneo. L’Ente nazionale per le strade ha ora la facoltà di cercare un partner privato e di collaborare con esso nella costruzione del collegamento viario veloce fra i due capoluoghi di provincia. Ciò significa, dal punto di vista della tempistica, una notevole (e benefica) contrazione dei tempi burocratici, giacché sarà sufficiente una gara di evidenza pubblica. Nel giro di poche settimane dovrebbe essere avviato l’iter che, con ogni probabilità, porterà a un accordo con la Satap e la Torino-Savona, società autostradali un tempo in guerra, oggi alleate, che, del resto, venivano già date in pole position quando ancora si parlava di bando internazionale. La trasformazione in spa dell’Anas consentirà inoltre il "recupero" di oltre 200 miliardi di lire per l’Iva non più da versare. È stato uno degli argomenti trattati dal presidente della Provincia di Cuneo, Giovanni Quaglia, nella consueta conferenza stampa di fine anno. Con lui, sono intervenuti all’incontro con i giornalisti gli assessori Carla Boffa, Marco Botto, Francesco Cattò, Antonio Degiacomi, Piergiorgio Giacchino, Emilio Lombardi, Franco Revelli, Francesco Rocca, Mario Riu e Giuseppe Rosciano. Sempre in tema di Asti-Cuneo, va rilevato come, ancora una volta, Revelli (uno degli strateghi più lucidi che hanno consentito alla Provincia di vincere la pluridecennale battaglia per l’autostrada) abbia espresso fortissima contrarietà al tunnel di Verduno, giudicando inopportuna ed eccessiva la spesa che esso comporterà, pur confermando che, a quanto pare, la decisione ultima è stata presa seguendo gli auspici del commissario Carlo Bartoli: il traforo contestato si farà, forse con un diametro un po’ meno ampio di quello previsto in origine, per risparmiare qualche miliardo di lire. Lo stesso vale per il sottopasso di Alba, che non comporta rischi e, invece, proprio non aveva alternative. Quaglia ha introdotto la sua relazione su ciò che ha fatto la Provincia nel 2002 con un commosso (fino alle lacrime) ricordo del decano dei giornalisti della Granda, Franco Collidà, deceduto all’inizio di novembre, il quale per decenni collaborò con l’ente con la sua agenzia Grandapress, andata in disarmo proprio a capodanno. Il Presidente ha fatto il lungo elenco delle attività intraprese in tutti i sempre più ampi settori d’attività (dai lavori pubblici al sociale) attribuiti alla Giunta rinvendicando, in particolare, l’attenzione costante prestata all’insieme del territorio della Granda, che è e resta forte in funzione della fusione di realtà diverse, ma complementari. Frattanto, il Consiglio provinciale il 30 dicembre (con il "sì" di diciotto consiglieri di maggioranza e il voto contrario di quattro esponenti dell’opposizione) ha approvato il bilancio di previsione per il 2003. Presentato da una dettagliata relazione dell’assessore Giuseppe Rosciano, il documento contabile è stato discusso in oltre due ore di serrato dibattito, durante il quale sono emersi segnali politici interessanti, come le critiche espresse da Elio Rostagno, capogruppo della Margherita e candidato in pectore dell’Ulivo per la successione a Quaglia, e le parole espresse da Guido Crosetto, di Forza Italia, il quale si è dimostrato piuttosto "comprensivo" verso le difficoltà incontrate dalla Provincia nel tentativo di far quadrare i conti. Parrebbe l’ennesima conferma dell’avvicinamento del gruppo Quaglia alla Casa delle libertà, che nelle scorse settimane ha originato lo "scandalo" della proposta del sindaco di Alba, Giuseppe Rossetto, secondo cui il portabandiera ideale del centro-destra nelle prossime elezioni provinciali potrebbe essere il sindaco di Bra, Franco Guida, legato a doppio filo con il Presidente della Giunta di corso Nizza. Intervenendo sul bilancio, Quaglia ha sottolineato il grande ruolo assunto dalla Provincia negli ultimi anni. Poi ha commentato: "Dalla lettura del documento, si comprende bene come esista un progetto, un disegno preciso e come, facendo sistema, si arrivi a raggiungere obiettivi condivisi pur con le poche risorse a disposizione. Si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso, ma difficilmente si sarebbe potuto fare qualcosa di più!". Il bilancio 2003 pareggia sulla cifra di 251.426.581 euro. Citiamo le voci di spesa (correnti, 120.253.532; in conto capitale, 113.852.920; per rimborso di prestiti, 6.585.129; per conto di terzi, 10.735.000) più rilevanti: per le scuole superiori, 35.424.504 per la manutenzione ordinaria e 13.833.671 per nuovi investimenti; per la viabilità, 29.397.622 per la manutenzione ordinaria e 95.594.858 per nuovi investimenti. Capitolo entrate: tributarie, 46.551.661; derivanti da trasferimenti correnti dello Stato, della Regione e di altri enti del settore pubblico, 77.344.000; extratributarie, 5.093.000; per alienazione e ammortamento di beni patrimoniali, per trasferimento di capitali e per riscossione di crediti, 73.223.133; mutui, 38.479.787; servizi per conto terzi, 10.735.000. Nella medesima seduta, il Consiglio provinciale, con i voti favorevoli della maggioranza e il "no" di cinque rappresentanti dell’opposizione, ha approvato anche il programma triennale dei lavori pubblici 2003-2005 e l’elenco annuale 2003. Nei prossimi dodici mesi sono previsti interventi nel settore dell’edilizia (12.322.061,35 euro) e sulla viabilità di competenza (4.142.693,52 nel reparto di Alba; 4.436.870,41 in quello di Cuneo; 4.894.127,36 in quello monregalese; 32.211.364,01 nel reparto di Saluzzo, interessato dai lavori legati alle Olimpiadi invernali torinesi del 2006; 49.109.802,46 per interventi in tutta la Granda). (di Claudio Puppione da Gazzetta d'Alba del 8 gennaio 2003)
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