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Alberto Cirio presenta il Regolamento di Polizia urbana. Discussione in Consiglio a fine febbraio. Sarà vietato "sdraiarsi per terra nelle strade e nelle piazze recando intralcio o disturbo"

50 articoli per star meglio in città


Cinquanta articoli per migliorare la sicurezza, l'ambiente, la quiete. Con questi propositi Alberto Cirio tira fuori dal cassetto il nuovo Regolamento di Polizia urbana, che in questi giorni sarà al vaglio della Commissione consiliare presieduta da Gianfranco Brovida (Progetto Alba) per poi arrivare all'assise di piazza del Duomo a fine febbraio. Intanto, dell'argomento si discuterà anche in seno alla Commissione per la sicurezza urbana e sociale presieduta dal generale Ennio Chiavolini e incontri sono attesi pure con le Associazioni dei commercianti e degli artigiani. Dunque, qualche cosa potrà ancora mutare, ma la sostanza resterà. "Il Comune può regolamentare talune situazioni e prevedere soluzioni e sanzioni autonome rispetto a tematiche di particolare interesse", spiega il Vicesindaco. "Tra i comportamenti vietati figurerà, ad esempio, l'"uso improprio delle panchine" e quello delle fontane, un modo per evitare che talune aree verdi siano occupate a lungo da persone che le eleggono a residenza. La medesima preoccupazione (estesa in chiave di repressione dei venditori abusivi) viene evidenziata dal comma dell'articolo 6 che vieta di "sdraiarsi per terra nelle strade, nelle piazze, sui marciapiedi, sotto i portici, recando intralcio e disturbo, ovvero ostruendo le soglie degli ingressi", così come si fissano indicazioni per evitare di "esercitare in luogo pubblico giochi di abilità quali quello delle tre carte, delle campanelle o altri che rendano possibile qualsivoglia transazione di denaro o scommessa". Truffatori al palo! Non mancano i divieti contro la presenza dei "finti invalidi" agli angoli delle strade o le regole per evitare l'insediamento dei sexy-shop in centro o nelle vicinanze delle chiese (qui si vietano anche le vendite, se non a scopo religioso, nelle loro immediate vicinanze) o delle scuole. Si fa strada l'idea di vietare (vi potrebbe rientrare anche l'esclusione dei fast-food, Mac Donald's in primo piano) "al fine di tutelare i beni artistici, culturali e ambientali e di conservare le originarie caratteristiche dei luoghi", il trasferimento o l'apertura in centro di talune tipologie merceologiche in contrasto con le caratteristiche dell'ambiente urbano. Viene definita nei dettagli l'esposizione verso la pubblica via delle parabole (qui si fa appello alla sicurezza), così come viene fatto obbligo ai commercianti di tenere pulito il tratto di marciapiede sul quale l'esercizio accede e ai proprietari di immobili di mantenere decorosamente le facciate. Sono previste regole stringenti in tema di rifiuti (non si possono, ad esempio, collocare sacchetti all'esterno dei contenitori, anche se questi sono colmi). Le disposizioni abbondano in ordine alle attività economiche. I dehor sottostanno a precise regole, già codificate da un regolamento apposito, che uniforma i dettagli tecnicoestetici per realizzarli. Ma si parla anche di manifestazioni, spettacoli viaggianti, comizi e raccolta di firme, esibizioni di artisti da strada, suonatori e girovaghi (consentite, se non recano intralcio o disturbo). La quiete pubblica viene difesa, definendo regole per gli gli intrattenimenti (anche quelli che avvengono nei circoli privati e nelle abitazioni). Qualche esempio? Le apparecchiature domestiche fonti di disturbo non possono essere messe in funzione prima delle 7 e dopo le 22; i volumi di tv e radio devono essere moderati; dopo le 21 non si possono usare strumenti musicali, se non si è pensato a insonorizzare le pareti. Ci sono regole per gli animali da compagnia (guinzaglio e museruola per i cani di grossa taglia) e anche per circhi e spettacoli viaggianti la vita si fa dura. Non saranno ammessi in città se non rispetteranno gli animali di cui si servono.

(di Maria Grazia Olivero da Gazzetta d'Alba del 10 febbraio 2004)



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