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Il consorzio Alba, Langhe, Roero spende 6 milioni di euro in un anno per la popolazione di 47 Comuni

Anziani e handicap
in primo piano


Sei milioni di euro in un anno per bambini, giovani, disabili, anziani e famiglie. È tutta proiettata sull’aiuto a quanti sono in difficoltà l’attività del consorzio socio-assistenziale "Alba, Langhe, Roero", "una scommessa riuscita" per il presidente Tino Cornaglia, il quale evidenzia il coinvolgimento dei 47 sindaci – i Comuni hanno sborsato una somma più elevata per i servizi e attendono ora l’adeguamento promesso dalla Regione – e prevede "nell’ultimo anno di attività, il 2004, la realizzazione di quanto è stato previsto".

E anche qualcosa di più. Che si concretizza, per incominciare, in 25 mila euro destinati ad alleviare povertà e solitudine, un fondo regionale per poter contare su una spalla amica sulla quale appoggiarsi. Si partirà con uno sportello per la terza età, che vive le situazioni d’isolamento più difficili. E per gli anziani, ai quali si rivolge una buona fetta delle risorse, è stato erogato a 26 famiglie l’assegno di cura, un contributo a chi assiste il familiare a domicilio, evitando la casa di riposo.

Famiglia in primo piano, dunque. Significa pure aiuto ai più giovani, che soffrono anche da noi situazioni di disgregazione. Partirà a breve un centro di mediazione familiare presso la sede di via Cuneo del Consorzio. Gli arredi e i locali sono pronti, si attende di definire la collaborazione con l’Asl 18, che dovrebbe coinvolgere uno psicologo. "Si vogliono aiutare in particolare i minori con genitori separati", spiega Cornaglia, il quale tiene a sottolineare le politiche fin qui portate avanti. I Centri di attività (Cam) hanno coinvolto 12 Comuni, 570 minori e 36 operatori, mentre l’Estate ragazzi ha visto in pista 1.150 giovanissimi e circa 200 operatori.

Le novità sono rilevanti, infine, per i portatori di handicap. "Siamo stati volutamente generici a inizio anno circa la programmazione, ma in nove mesi si sono concretizzate straordinarie speranze e opportunità", spiega la direttrice Marilena Lanfranco. "I disabili saranno accolti in strutture moderne ed efficienti, che prenderanno il posto di quelle esistenti".

Si prevedono tre nuove sedi a Vezza, Canale e Neive. "Grazie a un lascito alla Banca d’Alba si risolverà una grave lacuna. A Vezza si va predisponendo un innovativo progetto. Oltre all’area per i portatori d’handicap la struttura avrà uno spazio utile al volontariato e al privato sociale", spiega Cornaglia. E per le strutture di Neive e di Canale? "Il primo centro (di cui Gazzetta ha parlato nelle scorse settimane, ndr) sarà realizzato grazie ai fondi regionali attivati dalla cooperativa Cos, mentre nella città del pesco si lavora in collaborazione con il Comune".

(di Maria Grazia Olivero da Gazzetta d'Alba del 7 ottobre 2003)



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