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È stato il tema conduttore dell'inaugurazione della Fiera con Gianfranco Fini, che ha riconosciuto i valori di chi morì per la libertà

Alba mondiale,
ma legata alle sue radici


"A Berlino, dove la nazionale femminile di volley è diventata campione del mondo, le azzurre avevano la maglia sponsorizzata da Kinder e il campo portava il marchio Mondo. Questa è Alba, cuore economico del Nord-Ovest, caro vicepresidente Fini". Il sindaco Giuseppe Rossetto ha solleticato da maestro i sentimenti campanilistici del pubblico raccolto nel salone del palazzo di piazza Medford, per l’inaugurazione della Fiera nazionale del tartufo bianco d’Alba, porgendo il benvenuto della città al numero 2 del Governo.

Poi, dopo essersi richiamato al passato della città e della zona, di cui fa parte integrante la Resistenza al nazifascismo, passato sul quale è basato l’odierno benessere, il primo cittadino ha elencato la cose che non vanno, per le quali è necessario che l’Esecutivo romano intervenga. Strappando applausi a scena aperta, Rossetto ha spiegato che albesi, langaroli e roerini hanno fatto e continueranno a fare da soli, senza ripieghi verso l’assistenzialismo, ma Roma deve rimuovere tanti ostacoli allo sviluppo economico e alla crescita sociale.

Ecco quindi le precise richieste: tempi certi per la costruzione dell’Asti-Cuneo, tutela del settore agroalimentare di qualità, maggiore attenzione per i temi della pressione fiscale e dell’occupazione (con un particolare riferimento alla manodopera extracomunitaria nelle campagne), alla sanità e alle esigenze degli amministratori dei piccoli Comuni, "spina dorsale" dell’Italia troppo spesso non considerati come avrebbero diritto. E, in tema di prospettive per Alba e il mondo, il Sindaco se n’è uscito con una terza via fra global e no global che gli ha valso un’ovazione: Rossetto auspica che, grazie anche all’esempio vincente albese, si possa affermare il glo-local, neologismo che si spiega da solo. Il discorso ha ricevuto l’apprezzamento senza riserve di Fini, il quale ha anche gradito le qualità di... biografo messe in mostra dal padrone di casa. Il Vicepremier ha impostato il discorso sul concetto di "identità" e di difesa dei valori, fra i quali rientrano quelli che ispiravano coloro i quali da queste parti sono morti per difendere la libertà. Il Presidente di An, insomma, pur in un inciso, ha espresso quel riconoscimento del movimento partigiano che tutti si auguravano. Quanto alle cose pratiche, l’inauguratore della fiera ha annunciato che entro dicembre sarà indetta la gara internazionale per appaltare l’Asti-Cuneo e che nella finanziaria del 2003 è previsto un intervento finanziario dello Stato, qualora dai privati non arrivino soldi sufficienti per completare l’opera. Allo stesso modo, il Governo punterà sull’agroalimentare per far più bello il nome dell’Italia (ha iniziato a farlo il ministro della risorse agricole, Gianni Alemanno) e non effettuerà tagli a carico dei Comuni con meno di 5.000 abitanti (alla notizia, il sindaco-pasionaria di Marsaglia, Franca Biglio, presente in sala, ha esultato seguita dai tanti altri colleghi intervenuti).

La visita istituzionale di Fini è stata caratterizzata dalla folta delegazione di big della politica militanti di An: c’erano il vice-presidente della Regione, William Casoni, e il viceministro dei trasporti, Ugo Martinat. A riceverli, tra gli altri, hanno provveduto i parlamentari dei collegi locali: il deputato Guido Crosetto e il senatore Tomaso Zanoletti, oltre a numerosi altri esponenti delle istituzioni. E c’era il vicepresidente della Provincia di Cuneo, Franco Revelli (Ds), che Fini, rompendo il protocollo, è andato a raggiungere fra il pubblico per stringergli in modo assai caloroso la mano. Èun segnale forse più significativo delle parole pronunciate sui valori della Resistenza...

Fra le chicche raccolte dal cronista durante una cerimonia che non ha stancato, perché si è parlato di cose "vere" e non solo di massimi princìpi, merita segnalare la definizione un po’ controcorrente e pure anti-scientifica di "tubero", appioppata al tartufo bianco dal presidente dell’Ente turismo, Claudio Alberto. Epoi, tra le cose simpatiche, l’"affronto" subìto da Lido Riba (pure lui Ds, venuto ad Alba invece che al convegno sulla montagna indetto in contemporanea a Cuneo dal suo partito, di cui avrebbe dovuto essere relatore), vicepresidente del Consiglio regionale, che da una gentile, ma ferma hostess è stato deviato sulla porta della sala per i "comuni mortali", poiché l’altra era "riservata alle autorità" (sic).

E pensare che Riba è abbastanza noto, da queste parti...

(di Claudio Puppione da Gazzetta d'Alba del 9 ottobre 2002)



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