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Da LA REPUBBLICA del 30 dicembre 2003 Le Monde e Sueddeutsche Zeitung, bilancio politico del Paese "Per il premier solo gaffes, calo dei consensi, leggi ad personam" 2003 anno-flop per Berlusconi ROMA - Il governo Berlusconi? Una catastrofe. Figuracce internazionali, crollo dei consensi, leggi ad personam. In un Paese che va in tilt per un po' di neve, e dove i treni viaggiano come cent'anni fa. Ecco l'Italia e Berlusconi visti dalla stampa estera. In particolare dal francese Le Monde e dal tedesco Sueddeutsche Zeitung che tracciano un consuntivo dell'annata politica italiana 2003, e dell'operato del governo, lucido e dettagliato. Per giungere ad una sconsolata conclusione: gli italiani meriterebbero altro. Gli italiani, si precisa, non Berlusconi. Il quale, stando agli articoli dei due quotidiani, chiude l'anno in bellezza, con un bilancio economico più che positivo per quel che riguarda le sue società."Anno politico in rosso - scrive Le Monde - ma anno sempre ricco per Silvio Berlusconi". Il quotidiano francese spiega come il capo del governo abbia visto "erodersi il proprio consenso elettorale nelle elezioni regionali e amministrative svoltesi la scorsa primavera. L'anno - si legge - è stato inoltre contrassegnato da una presidenza di turno dell'Unione europea caratterizzata dalle sue gaffe, per non parlare del fallimento dei negoziati sulla costituzione". Però, Le Monde osserva come il 2003 sia stato contrassegnato dal buonumore della Fininvest per i profitti accumulati: "il gruppo - è scritto nell'articolo - ha infatti guadagnato 1,7 miliardi di euro in borsa, con un progresso di dimensioni colossali pari al 28 per cento in confronto al 2002. Tutte le società controllate (Mediaset, Mediolanum e Mondadori) - conclude il quotidiano - aumentano di valore passando dai 5,96 miliardi di euro del 2002 ai 7,7 miliardi del 2003". Ancora meno lusinghiera l'analisi del quotidiano tedesco
Sueddeutsche Zeitung. Che rispolvera l'antico principio dell'arte di
arrangiarsi. "La resistenza di quella capacità, in Italia, è indiscutibile.
Questo aspetto ha sempre salvato la società italiana dai momenti peggiori e
dalle degenerazioni della politica". |