Sono qui
commentati gli album a nome Marco Odino e non quelli frutto di collaborazioni
con altri Artisti e regolarmente pubblicati sul mercato discografico.
Non sono commentati gli album Fallimento 1, 2, 3 e 4 (raccolte di brani non
inseriti negli altri album) e gli album presenti in Archives (varie bonus track e registrazioni post 2016)
Tratto dal concerto dal vivo tenuto il 10/7/1981 alla Panteca di Genova, riporta l’intero act interamente elettronico con forti riferimenti ai Residents.
In origine una cassetta in vendita nei principali negozi di dischi del capoluogo ligure. La particolarità era data dal fatto che i brani, anche in questo caso interamente eseguiti al sintetizzatore, avevano una forte impronta etnica e i synt riproducevano strumenti e suoni naturali quali percussioni, flauti, xilofoni, vento, onde, ecc. in un’epoca in cui, non esistendo preset, si dovevano “costruire” i suoni partendo da zero.
Anche in questo caso una cassetta, trasferita poi su cd, con sul lato A una serie di brani per tastiere e synt sulla falsariga di due concerti grossi “elettrobarocchi” e sul lato B un’intervista di Marco a Peter Greenaway. La prima copia venne data in omaggio a Wim Mertens.
Si tratta di una serie di canzoni registrate negli studi di Radio Montecarlo durante i sei anni di soggiorno nel Principato, tutte con chitarra a 12 corde. Curiose le cover di Marlene On The Wall di Suzanne Vega, Ice Cold Ice degli Husker Du e Hole In The River dei Crowded House. Guest vocalist: Patrizia Farchetto.
Con l’avvento di tastiere più sofisticate aumentano le possibilità di scelta dei timbri da utilizzare con una grande varietà di suoni orchestrali, archi, oboe, fagotto, clavicembalo, ecc. In questo album ci sono 16 brani tutti strumentali (tranne l’ultimo, una cover di Anthem degli Amazing Blondel) di sapore romantico con echi di Nyman e dei compositori del primo novecento.
Album diviso in due parti: i primi dieci pezzi sono tutti solo di piano ispirati a Mertens e Nyman, gli altri dieci sono solo di chitarra con omaggi a Hackett, Liotta, Carpi e sei brani originali.
31 minibrani (uno per ogni giorno del mese) per musicare immaginarie segreterie telefoniche ed una scusa per toccare praticamente tutti i generi, dal dixieland al vaudeville, dall’elettronica al country e ancora, soul, jazz, funky, folk, foxtrot, salsa, disco, musica da camera, da banda, rinascimentale, liturgica, etnica…
Due suite di mezz’ora ciascuna sul modello di Mike Oldfield con tanto di citazioni a Tubular Bells nella prima e a Hergest Ridge nella seconda. Nel finale la voce originale di Neil Armstrong poco dopo l’allunaggio.
Il primo album della tetralogia Ambient Series ispirata a Brian Eno. Come suggerisce il titolo è un disco notturno, rigorosamente ambient a metà strada tra i lavori di Eno con i Cluster e On Land. Così come tutti i cd di questa serie è molto curato e a livello professionale.
La storia del rock in 14 canzoni. Si va dal rock’n’roll all’heavy metal, dalla new wave al new romantic, dalla ballad alla psichedelia, da Bacharach ai Beach Boys, dagli XTC a David Sylvian, dai Beatles ai Joy Division. In questo caso nessuna cover ma solo copie “nello stile di”. Particolarmente riusciti sono i cloni di Solar System (Beach Boys), Penny Lane, Strawberry Fields Forever (Beatles) e Nostalgia (David Sylvian). Nell’album anche una nuova versione di Dresda degli Scortilla, con un campione della voce di Hitler e Untitled, con il testo preso da una poesia di Ian Curtis.
Sinfonia Inutile -
1997
Semplicemente una vera e propria sinfonia in cinque movimenti nello stile dei compositori del ‘900. L’intento era di eseguire l’intera partitura alla tastiera simulando quanto più possibile gli strumenti originali dell’orchestra. Nelle prime copie del cd erano inseriti come bonus track venti brani tratti da due colonne sonore teatrali, mai messe in scena, dalla concezione molto simile.
Secondo album della Ambient Series composto da un brano iniziale di trenta minuti di solo ambient-piano sulle tracce di Thursday Afternoon ed altri cinque più vicini a Music For Airport. Anche in questo caso, malgrado il riferimento al maestro del genere Eno, si tratta di un album piuttosto originale, ideato e suonato con grande attenzione, sicuramente il miglior disco di musica ambient pura realizzato da Marco. Remixato anni dopo a 432 Hz in versione video.
Versione dell’album precedente eseguita ribaltando le regole. Al computer è lasciata libera l’elaborazione e la modifica dei brani di Colors You Like ed inoltre vengono inseriti dei pattern ritmici slegati dalle regole canoniche del drumming. Il risultato è un ambient “automatico e indipendente”.
Un album durissimo con solo chitarra, basso, batteria e voce a metà strada tra hardcore e Husker Du. In questo album Marco si ricorda di esser nato chitarrista e dà un esempio di come vede la chitarra in àmbito rock. Dieci brani tesi al limite del noise, tirati senza un attimo di pausa. Molto belli i testi (ma bisogna leggerli perchè sono praticamente sepolti sotto un muro di suono).
L’ultimo album della Ambient Series ed uno dei migliori in assoluto. Qui i paragoni si fanno più difficili perché, di fatto concluso il percorso ambient, si arriva alla definizione di uno stile originale, low-fi in Lost In Tuscany, echi di Moby in Not Art, sorta di manifesto personale.
Philosophical Tool
- 2005
Dopo quattro anni di pausa un album quasi mistico (Philosophical Tool, Almost Him, Qumran, Kyrie). Modernissimi i suoni con sample di ogni genere, voci di filosofi, riti armeni e ortodossi, cattedrali che vengono demolite e theremin originali, trasmissioni tv e la resa alla radio dell'imperatore Hiro Hito, sonorità olofoniche e binaurali fino alla Voxoul Music Machine® inventata da Marco che affianca chitarre elettriche e tastiere vecchie e nuove. Toccante l'omaggio ad Ettore Majorana, il fisico italiano scomparso misteriosamente nel 1938.
Tempo Non Lineare - 2007
La colonna sonora dello spettacolo Tempo Non Lineare diretto e interpretato da Boris Vecchio. Ingranaggi meccanici e pianoforte, elettronica e partiture per archi che si incontrano nell'emozionante brano omonimo che tra campionamenti e lirismo si pone come fulcro dell'intera opera.
Modifiche Al Silenzio - 2008
La colonna sonora dello spettacolo Modifiche Al Silenzio diretto e interpretato da Boris Vecchio. Spostavento e Piccole Modifiche sono i due brani guida, fortemente ispirati al lavoro dei Sigur Ros, che portano l'ascoltatore nella dimensione dell' Anecoico Supremo.
Mankind In Amnesia - 2009
Un concept album proiettato nel futuro sia come suoni che come tematiche. L'umanità sull'orlo del baratro tra guerre, inquinamento, rovine e nuovi riti; in un medioevo prossimo venturo dove si attende ormai solo l'Armageddon. Ispirato all'omonimo libro di Immanuel Velikovsky.
Countryside - 2010
Un album tributo agli High Llamas. Si rivivono le atmosfere di Cold And Bouncy. Una gita nelle campagne toscane in compagnia di grandi arrangiamenti con archi, fiati, banjo e spruzzate di synth; insomma il contrario dell'album precedente. C'era da aspettarselo.
Sgt. Pepper Synthesized - 2012
Versione per soli sintetizzatori vintage stile anni '70/'80 di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, capolavoro dei Beatles.
7 Biographies - 2013
Sette biografie musicali ispirate ad altrettanti personaggi studiati nel corso degli anni. Pianoforte, sintetizzatori, orchestra e samples (la poetessa iraniana Hila Sedighi, il poeta russo Arsenij Tarkovskij, edifici che crollano in Albert Speer e delfini che cantano in Jacques Mayol).
TXTMNT - 2016
Ispirato ai lavori dei New Order, un album da considerare come una sorta di testamento artistico che rimanda all'elettronica degli esordi, con brevi ma significativi testi
(esiste anche la Legacy Edition con due video remix dell'album e un remix del brano Take).
I successivi album saranno tutti raccolti in
Archives.