MARCELLO MURTAS

LA FINE DEI SAMURAI

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Samurai deriva dal verbo "servire" e tale era la loro funzione nella storia nipponica.

Il rapporto Samurai - Signore risultava duplice, perchè a fronte del "servizio in armi" si aveva un pagamento oppure il possesso di un fondo dal quale trarre sostentamento.

A complemento di questo rapporto "politico-finanziario" si aveva immancabilmente un codice etico - morale (BUSHIDO), il dovere (GIRI) che sorpassava gli obblighi (ON) e che induceva i Samurai non solo al coraggio in battaglia, ma anche alla massima forma di coraggio e lealtà, cioè al suicidio con la spada (SEPPUKU).

Suicidio regolato da norme ineluttabili, alle quali la coscienza dei Samurai si conformava da generazioni, norme cristallizzate nel tempo e nelle tradizioni dei clan guerrieri. Dunque il suicidio con le proprie mani, mediante sventramento con una affilatissima lama e successivo taglio della testa da parte del proprio assistente (KAISHAKUNIN) :
- per non cadere nelle mani del nemico
- a volte per seguire la sorte del proprio signore deceduto
- come estrema forma di contestazione di un ordine non condiviso di un proprio superiore
- come sentenza capitale impostagli dalle autorità.

Il SAMURAI aveva uno stretto rapporto con la morte usata come principale elemento di vita. Iniziare un nuovo giorno morendo, cominciare le giornate pensando alla propria fine, uscire di casa ed entrare nel regno dei morti, varcare il proprio cancello ed andare incontro al nemico.

Per giudicare sarebbe opportuno documentarsi leggendo la tanta letteratura sulla storia del Giappone, scritti antichi e più recenti ...

Ad esemplificare questa massima forma di coraggio-lealtà abbiamo due significativi avvenimenti, che per la loro veridicità storica, ben rappresentano il mondo dei Samurai :

A.- Il suicidio dei 47 Ronin (RONIN – letteralmente uomo onda, Samurai senza Signore) di Ako nella Prov. di Harima, Giappone Occidantale, litorale settentrionale del mare interno. Il Daimyo ASANO cade in disgrazia ad Edo, a causa di un suo moto d'ira nei confronti di un suo superiore, vecchio ufficiale di nome KIRA che lo tratta in modo irriverente ed ingiusto. Ma il fatto non può passare impunito, usare un'arma è gravissimo motivo di oltraggio all'interno della città shogunale : si sentenzia la morte di ASANO per seppuku, la confisca dei suoi beni e possedimenti, il licenziamento dei suoi Samurai. Questi ultimi, rimasti senza lavoro e senza padrone, diventano Ronin e riunitisi fra loro a colloquio segreto, decidono la vendetta, per riscattare l'onore del loro padrone e forse anche l'umiliante condizione di loro stessi e delle proprie famiglie in rovina.
Lasciano KIRA nel terrore della vendetta per circa un anno. Poi nel Dicembre del 1702, sotto la guida del fedele OISHI, in una nevosa fredda notte invernale prendono d'assalto la residenza di KIRA, lo invitano al suicidio ed al suo rifiuto lo uccidono con la stessa spada usata dal loro Signore ASANO, gli tagliano la testa e vanno a deporla sulla tomba del loro defunto Signore. Poi tutti i 47 Ronin faranno seppuku.

B.- Con la restaurazione imperiale e l'apertura all'Occidente, nel 1877 a Satsuma 30.000 Samurai si ribellano sotto la guida di SAIGO TAKAMORI. Dopo alterne vicende militari, vengono affrontati e sconfitti dall'esercito imperiale forte di 76.000 uomini, modernamente armati.
SAIGO, gravemente ferito in battaglia ed impossibilitato al suicidio, si fa uccidere dal suo attendente, mentre i pochi Samurai superstiti faranno tutti seppuku. Il fatto storico, pur romanzato dalla letteratura popolare segna la fine di un'epoca, è la vera fine dei Samurai e del loro codice d'onore.
Notare che per lungo tempo i Samurai sono stati al servizio dell’imperatore …. e ad un certo punto sono stati messi da parte, sono stati traditi con relativa fine nel 1877 come scritto sopra.

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Ultimo aggiornamento: 05-02-08.