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C’era una volta una famiglia di
leprotti formata da Papà Lepre, Mamma Lepre e il loro figlio Leprottino.
I genitori di Leprottino erano molto premurosi con lui, giocavano insieme a lui
e nello stesso tempo cercavano di metterlo in guardia contro i pericoli della
vita.
Gli fecero capire a quale specie di animali lui faceva parte, gli dissero che la
loro caratteristica principale era la velocità e l’agilità.
Gli dissero anche di non diventare mai troppo sicuro di se stesso perché sarebbe
potuto cadere preda di uccelli molto grandi e furbi. Uno di questi era
sicuramente l’aquila :
Uccello rapace che può raggiungere un’apertura alare di circa 2 metri e può
arrivare a pesare fino a 6 Kg.
Durante il giorno questo volatile sonnecchia, ma quando avvista una preda con
molta cautela la studia, aspettando il momento migliore per balzarle addosso.
La sua vista è acuta per cui è in grado di individuare una preda da notevole
distanza.
Questi erano gli insegnamenti che Papà e Mamma lepre cercavano di trasmettere a
Leprottino.
Fino a quando Leprottino era piccolo e considerava i consigli dei genitori
qualcosa di prezioso, una protezione, la sua vita mai e poi mai si trovò in
pericolo.
Crescendo però le cose cambiarono. I suoi genitori non erano poi così saggi come
lui li aveva considerati fino a poco tempo prima.
Incominciò a pensare che in fin dei conti i consigli che aveva ricevuto
nell’infanzia non erano poi così utili, che la sua agilità e velocità potevano
prevalere su tutto e tutti.
Che grave errore fece Leprottino.
Fu così che iniziò ad uscire dalla sua tana senza più curarsi del mondo esterno,
senza guardare se fuori qualcuno come l’aquila era in agguato per divorare una
nuova preda.
In realtà diverse volte l’aquila tentò di catturare Leprottino, ma la sua
velocità e agilità gli permisero sempre di avere la meglio, sventare i suoi
attacchi. Un giorno però le cose non andarono così bene come tutte le altre
volte : la velocità dell’aquila e la sua astuzia furono superiori alla velocità
e all’agilità di Leprottino.
L’aquila riuscì, con un attacco a sorpresa, a balzare con i suoi artigli sul
dorso di Leprottino.
Lo prese di peso e lo portò in alto nel cielo. La fortuna di Leprottino fu che
ad un certo punto l’aquila lasciò inavvertitamente la presa in un punto non
tanto alto della montagna.
Il volo di Leprottino prima di arrivare per terra fu notevole ma non abbastanza
alto da fargli del male.
Sicuramente quest’esperienza insegnò veramente tanto a Leprottino. Capì che i
consigli dei genitori sono sempre utili, non sono condizionati dal tempo.
Se solo avesse ubbidito non si sarebbe mai trovato in quella spiacevole
situazione.
Da quel giorno in poi, Leprottino considerò preziosi i consigli che i genitori
gli impartirono nell’infanzia, come ogni bambino buono dovrebbe fare perché la
propria vita possa concedere grandi soddisfazioni.
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