MARCELLO MURTAS

L'AQUILA E LA LEPRE

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C’era una volta una famiglia di leprotti formata da Papà Lepre, Mamma Lepre e il loro figlio Leprottino.
I genitori di Leprottino erano molto premurosi con lui, giocavano insieme a lui e nello stesso tempo cercavano di metterlo in guardia contro i pericoli della vita.
Gli fecero capire a quale specie di animali lui faceva parte, gli dissero che la loro caratteristica principale era la velocità e l’agilità.
Gli dissero anche di non diventare mai troppo sicuro di se stesso perché sarebbe potuto cadere preda di uccelli molto grandi e furbi. Uno di questi era sicuramente l’aquila :
Uccello rapace che può raggiungere un’apertura alare di circa 2 metri e può arrivare a pesare fino a 6 Kg.
Durante il giorno questo volatile sonnecchia, ma quando avvista una preda con molta cautela la studia, aspettando il momento migliore per balzarle addosso.
La sua vista è acuta per cui è in grado di individuare una preda da notevole distanza.
Questi erano gli insegnamenti che Papà e Mamma lepre cercavano di trasmettere a Leprottino.
Fino a quando Leprottino era piccolo e considerava i consigli dei genitori qualcosa di prezioso, una protezione, la sua vita mai e poi mai si trovò in pericolo.
Crescendo però le cose cambiarono. I suoi genitori non erano poi così saggi come lui li aveva considerati fino a poco tempo prima.
Incominciò a pensare che in fin dei conti i consigli che aveva ricevuto nell’infanzia non erano poi così utili, che la sua agilità e velocità potevano prevalere su tutto e tutti.
Che grave errore fece Leprottino.
Fu così che iniziò ad uscire dalla sua tana senza più curarsi del mondo esterno, senza guardare se fuori qualcuno come l’aquila era in agguato per divorare una nuova preda.
In realtà diverse volte l’aquila tentò di catturare Leprottino, ma la sua velocità e agilità gli permisero sempre di avere la meglio, sventare i suoi attacchi. Un giorno però le cose non andarono così bene come tutte le altre volte : la velocità dell’aquila e la sua astuzia furono superiori alla velocità e all’agilità di Leprottino.
L’aquila riuscì, con un attacco a sorpresa, a balzare con i suoi artigli sul dorso di Leprottino.
Lo prese di peso e lo portò in alto nel cielo. La fortuna di Leprottino fu che ad un certo punto l’aquila lasciò inavvertitamente la presa in un punto non tanto alto della montagna.
Il volo di Leprottino prima di arrivare per terra fu notevole ma non abbastanza alto da fargli del male.
Sicuramente quest’esperienza insegnò veramente tanto a Leprottino. Capì che i consigli dei genitori sono sempre utili, non sono condizionati dal tempo.
Se solo avesse ubbidito non si sarebbe mai trovato in quella spiacevole situazione.
Da quel giorno in poi, Leprottino considerò preziosi i consigli che i genitori gli impartirono nell’infanzia, come ogni bambino buono dovrebbe fare perché la propria vita possa concedere grandi soddisfazioni.

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Ultimo aggiornamento: 14-01-08.