Dal campione
oggetto del sondaggio direi che sono state evidenziate alcune
tendenze di fondo circa il divenire, anche mediatico, del ruolo
femminile nella civiltà del ventunesimo secolo. Va subito precisato
che il numero di soggetti che ha risposto al sondaggio ammonta
a circa 901.000, di cui più di 900.000 provenienti dal PAMIR,
paese in cui, è oramai notorio, il sito di Manuel Hood è il primo
in assoluto per audience e per soggetti iscritti.
Benché
ci troviamo di fronte a un massiccio numero di elementi, il campione
non può essere considerato tale nel senso scientifico del termine,
in quanto non estensibile all'intero universo statistico rappresentato
dalla società in cui viviamo. Ciò a causa della peculiare modalità
in cui è venuto costituendosi. Coloro che interagiscono sul web
e che per di più si prendono la cazzo - si ho detto cazzo! Perché?
- dicevo la cazzo di briga di rispondere a un questionario sulla
donna del 2.000 sono soggetti con caratteri socio-psico-formativi
molto particolari.
Tutto ciò
ci indurrebbe, dunque, a ragionare non in termini di universo
statistico generale ma bensì particolare, ovvero sia in termini
di persone che frequentano la rete, il cosiddetto popolo del web
e che sono per di più caratterizzate da un grado di interattività
alto; a tali soggetti andrebbero quindi ricondotti i risultati
del sondaggio.
Tuttavia,
per un mio semplice ed insindacabile arbitrio intellettuale, ritengo
che la progressiva democraticizzazione dell'uso della rete,
dovuta più ad una crescente semplificazione delle interfacce grafiche
che ad una effettiva alfabetizzazione informatica, consenta di
elevare i risultati del sondaggio lanciato da Manuel Hood quanto
meno al rango di indicazioni empiriche di verifica di trend sociologici
che da anni noi esperti, modestamente, abbiamo cominciato a mettere
a nudo. Innanzitutto, un aspetto di fondo va sottolineato su tutti:
il maschio perde sempre più le palle, ovvero i coglioni,
come si suol dire. E questo emerge in modo palese andando a prendere
il dato riguardante l'indicazione del futuro carattere delle donne.
Il 46% degli interpellati risponde che saranno aggressive. Ma
il dato assume ancor più significato se consideriamo l'età dei
soggetti; ben il 68% di coloro che hanno età compresa fra 20 ed
i 35 anni hanno optato per l'aggressività.
Dunque
le giovani generazioni vedono la donna come un soggetto che acquisisce
un atteggiamento molto più sfrontato e "superassertivo" verso
la realtà che la circonda. La foto che abbiamo abbinato nel sondaggio
all'aggressività, se ben si ricorda, è una foto che mostra una
giovine ed avvenente femmina, mora di capelli, china su una sorta
di desco, con un'espressione molto decisa e con un decolté estremamente
generoso che si riversa in avanti, verosimilmente nella direzione
dell'interlocutore, quasi ad imporre con protervia la sensualità
e seduzione delle sue floride forme.
Da qui
possiamo trarre lo spunto per un altro tema delicato: la trasfigurazione
dei ruoli sessuali tradizionali. Dalla domanda relativa all'aggressività
e dalla foto abbinata, che come ho precisato costituisce parte
integrante di valutazione, si evidenzia un particolare elemento:
il sesso, appunto. Le modalità di relazione sessuale, si sa, comportano
anche implicazioni di potere, di dominio e di autorealizzazione,
oltre che di erotismo e riproduzione.
Continua...