Uno degli aspetti più interessanti del mondo Crociato e quello
che riguarda il commercio e le conseguenze delle guerre sull'economia dell'Occidente.
Per quanto può sembrare strano, infatti, queste guerre volsero per
la maggior parte a un fallimento proprio per queste ragioni di cui quindi
è doveroso discutere.
In primo luogo le Crociate costavano, e anche molto. Basti pensare,
ad esempio alle navi che venivano usate dagli eserciti per giungere in
Palestina, alle armi che dovevano essere fabbricate,
i cavalli... In poche parole le Crociate che venivano indette avevano un
bisogno sostanziale di finanziamenti e il loro esito sarebbe stato successivamente
decisivo per ristabilire il deficit o per peggiorare la situazione ulteriormente.
Per questa serie di ragioni bisognava sempre rivolgersi a famiglie molto
ricche e, in altri casi, a potenze molto prospere come le città
marinare. Queste mettevano a disposizione navi e denaro utile per le armi
e come soldo per i mercenari. Per quanto riguardava l'armatura, ognuno
doveva in qualche modo arrangiarsi secondo le proprie possibilità
economiche. Spesso, quindi, molti si avventuravano in guerra come pellegrini
più che come guerrieri e non a caso la cavalleria era sempre costituita
da nobili che potevano permettersi un cavallo e pesanti armature.
Una guerra apriva nuove vie di commercio e poteva fruttare ghiotti
bottini; per questa ragione non era difficile trovare finanziamenti. Tuttavia
questa meccanica aveva in se qualcosa di assai losco. Alle città
marinare, alle famiglie ricche, infatti, la liberazione della Terrasanta
interessava relativamente. Ad essi interessava soprattutto trarre un sostanziale
vantaggio dalle Crociate che consisteva in una rendita maggiore delle spese.
Perciò, le guerre venivano ad essere manovrate da questi grandi
interessi economici che con il fine primo della Crociata non avevano nulla
a che vedere. Per esempio, Venezia fu la città che più di
tutte trasse vantaggio dalle Crociate in quanto, avendo contribuito economicamente
era riuscita a manovrare gli spostamenti per aprire nuove rotte commerciali
in Oriente, a Costantinopoli.
In caso di fallimento di una Crociata, si avevano conseguenze drastiche
su tutta la politica economica dell'Occidente. Per cominciare un elenco
che potrebbe essere interminabile c'è da sottolineare che le potenze
economiche che avevano finanziato le spedizioni si trovavano a fare i conti
con deficit pesantissimi. Inoltre, la mancanza di un bottino non bilanciava
le carestie che si susseguivano dopo una guerra perduta durante la quale,
infatti, i campi agricoli erano rimasti incolti. Come se non bastasse le
carestie portavano le epidemie, le epidemie morte e la morte un calo demografico.
Gli imperatori che avevano messo a disposizione degli eserciti avevano
perso il loro prestigio e parte delle loro forze militari era andata perduta.
In sostanza l'economia continua a rivelarsi nel corso della storia
come uno dei fattori principali che determina l'uomo nelle sue decisioni,
spesso poco nobili.