La quarta crociata 
 
Le ultime crociate ebbero tutte luogo nel XIII secolo, per volontà dei pontefici romani che con la riconquista dei Luoghi Santi avrebbero rafforzato il loro prestigio sia in Oriente che in Occidente.
 
 
La quarta crociata fu voluta da Innocenzo III, il più convinto assertore della teocrazia, il quale, con uno speciale tributo imposto ai laici e allo stesso clero, raccolse i mezzi necessari alla nuova guerra santa, ma non potè ottenere la partecipazione delle maggiori Potenze dell'epoca (Impero, Francia e Inghilterra).
Poichè non era stata raggiunta la cifra precedentemente pattuita per il trasporto dell'esercito cristiano in Oriente, la Repubblica di Venezia trasformò la crociata antimusulmana in una privata campagna d'espansione politico-commerciale; prima indusse i crociati, radunati a Venezia nel 1202 per essere imbarcati a bordo della flotta veneta, a partecipare alla conquista di Zara che si era ribellata all'autorità veneziana, poi a favorire - contro l'usurpatore Alessio III - l'imperatore di Bisanzio Isacco II Angelo, deposto da una congiura (ciò con il pretesto di porre fine allo scisma d'Oriente, ma in realtà per imporre un predominio commerciale veneto).
Quando i rapprti tra i crociati e i Bizantini alleati si guastarono, Venezia propose addirittura la conquista dei trritori di questi ultimi: al posto dell'Impero bizantino nel 1204 fu istituito un Impero latino d'Oriente, cui facevano corona gli Stati feudali della Grecia.
Oltre ai consueti privilegi e alla concessione di fondachi nei punti strategici, Venezia guadagnò le isole di Negroponte e di Creta, le Cicladi e le Sporadi.
 
La quarta crociata non fu nè un sucesso, nè si rivelo d'altra parte un fallimento.
Lo scopo primo per cui fu messa in movimento, infatti, non fu raggiunto, ma, tutto sommato, non fu per le potenze una perdita perchè i successi ci furono comunque, soprattutto a favore di Venezia.
 
 
Indice