Biografia
2000 

 
Max partecipa di nuovo al Festival di Sanremo, ma questa volta nella sezione 'big'. Decide di suonare anche il basso e riesce in un'ardua impresa: fermare per un attimo l'enorme meccanismo del Festival. Pochi secondi dopo l'inizio del pezzo Max fa bloccare tutto: "un tastino" non è stato premuto ed ha problemi all' audio. 
La scena verrà proposta più volte nei giorni successivi nei servizi sul festival.

Il pezzo scelto per l'occasione si intitola "Il timido ubriaco" e anche stavolta si tratta di qualcosa di atipico... ma, a sorpresa, il pubblico gradisce molto e Max si ritrova infine, inaspettatamente, al quarto posto.
Si tratta di un traguardo importante, che aumenta molto la sua popolarità.

Il pezzo esce in singolo, accompagnato da un altro brano del prossimo album. Il video è, ancora una volta, molto originale: Max, ripreso solo alla luce debole ed intermittente di alcuni fiammiferi, accesi uno dopo l'altro, canta la canzone, invecchiando sempre più ad ogni "intervallo di oscurità". (la "trasformazione" è opera dello stesso truccatore che trasforma Sabina Guzzanti in D'Alema)
 

L'album esce il 13 marzo. Annunciato inizialmente dalla Virgin con il titolo di "Poeta minore", brano d'apertura, doveva intitolarsi, nelle intenzioni di Max, "Gadzilla", con il gioco di parole motivato dalla presenza in copertina del primo piano del muso di un cammello con la bocca storta in modo grottesco. Su pressioni della casa discografica il titolo viene infine omesso: dunque "Max Gazzè": album omonimo.

Undici nuovi brani più una 'ghost track' strumentale, derivata apparentemente da "Raduni Ovali", con qualche reminiscenza gabrieliana. Ad un primo ascolto l'album appare più omogeneo del precedente, soprattutto a livello di suoni, meno ardito nelle soluzioni. In effetti ad un ascolto più attento emergono elementi più coraggiosi, soprattutto nella seconda parte dell'album. I testi sono splendidi come sempre, le melodie varie e originali. L' album è prodotto da Max insieme al fido chitarrista Giorgio Baldi, che a volte dà anche un prezioso contributo compositivo. Max si accolla anche le parti di tastiera; direttamente dalla nuova band troviamo Micalizzi e Ferrari rispettivamente alla batteria e al pianoforte. Ma compaiono anche il grande batterista Lele Melotti, gli archi abilmente arrangiati dal Maestro Vesicchio, una collaborazione con Ginevra Di Marco e Francesco Magnelli dei CSI. 
Le liriche sono quasi tutte firmate dai due fratelli Gazzè; uniche eccezioni una collaborazione con Antonella Ponziani ("L' uomo più furbo del mondo") ed una poesia di Mallarmé, poeta prediletto da Max (insieme a Montale, Zanzotto, Verlaine) da lui musicata.("Elemosina").
L' album ottiene immediatamente un buon successo, stazionando a lungo nelle zone alte della classifica. 

Ai primi di aprile Max e la band si ritrovano per le prove del nuovo tour al "Locale", in presenza di amici e fans...
Poi l'appuntamento imperdibile del concerto del I° Maggio al quale propone, tra l'altro, un pezzo dei Police: "Driven to tears".

Infine l'anteprima del tour al "Lottolive", live in studio per RadioDue. 

Il "Gadzilla Tour" inizia di fatto a giugno, con una novità nell'organico: Francesco De Nigris lascia il posto al nuovo chitarrista Cristiano Grillo, già nei "Tiromancino" e amico e collaboratore di Daniele Silvestri.

(nella foto qui sotto
 L'Aquila - (da sin. a ds.) Clemente Ferrari, Cristiano Grillo, Max Gazzè, Giorgio Baldi, Cristiano Micalizzi a inizio Tour )

 
In questo periodo Max partecipa, come di consueto, al Festivalbar, in concomitanza della nascita della seconda figlia Bianca.
Il brano presentato è "L'uomo più furbo" che, nel frattempo, è stato scelto quale secondo singolo, accompagnato da un video esilarante con Max naufrago che viene raccolto da uno yacht carico di belle ragazze pronte a prendersi cura di lui.

(Immagini dal Festivalbar:
1. Max
2. Giorgio Baldi e Clemente Ferrari
3. Il pupazzetto nella grancassa di Micalizzi )


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