8 aprole 2006
L'assemblea che il Comitato lombardo per la VitaIndipendente delle persone con disabilità mette in pista tutti gli anni (o quasi) ha lo scopo di relazionare ai soci l'attività della segreteria operativa e del comitato nel suo insieme; di sentire se esigenze o tendenze nuove stanno diventando importanti; e di rinnovare le cariche.
Quest'anno ci siam visti a Milano, in una sala messa a disposizione dall'associazione paraplegici.
Andando in senso antiorario e partendo da Stefania, moderatrice, c'erano: Stefania Filiberto Ida Ivana Simonetta Francesco Antonio Cinzia Enzo Vilma Tiziana Sabrina Marco Emanuela Gerardo, oltre agli assistenti personali
La relazione sul bilancio economico non ha dato problemi; la relazione sull'attività dell'ultimo anno è stata intervallata da richieste di chiarimento e precisazioni, soprattutto riguardo l'aria che tira negli ambiti che sono stati contattati; la discussione su quel che c'è da fare nel futuro prossimo è stata interessante e proficua; il rinnovo delle cariche è stato un fiasco completo.
a) Antonio dice che alcuni comuni della provincia di Como hanno chiesto e ottenuto una sentenza del TAR che li svincolasse dal dovere di integrare finanziariamente quanto non viene finanziato dei progetti di vita indipendente dalla regione: procurerà presto gli estremi di questo provvedimento che appare alquanto insidioso
b)
Ivana invita a riflettere sull'evoluzione di questa materia nella nostra regione:
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Ogni anno regole nuove
* E' svanita con gli anni la possibilità di presentare il proprio progetto di vita indipendente senza il tramite dei comuni o di altre agenzie
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Quest'anno è sparita la dicitura “vita indipendente” dall'elenco dei possibili finanziamenti ex legge 162/98
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Da quest'anno le competenze passano ai piani di zona e nulla si sa sul destino dei singoli progetti
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L'ASL di Brescia ha mantenuto, a seguito anche della partecipazione degli interessati, la vecchia tipologia
c)
Stefania espone i dati della provincia di Como e di altre province di cui sono arrivate le informazioni richieste
d) Ivana espone i dati della provincia di Brescia e insiste sul recupero della titolarità nella formulazione e presentazione dei progetti; legge una proposta di intervento alla commissione III del consiglio regionale, di cui farà poi avere il testo via e-mail
e) Gerardo chiede come rapportarsi con la mancanza di fondi, problema posto anche da Vilma e da altri
f) Ivana insiste sull'impegno a diventare protagonisti e assumere la titolarità dei propri interessi, cosa che comporta:
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studio e acquisizione di competenza per poter esercitare pressione
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sapere che esistano vari livelli di problemi
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rinunciare a delegare ad altri
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chiedere ufficialmente di avere degli incontri periodici coi piani di zona per verificare lo stato di attuazione
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chiedere alla regione delle linee guida che valgano per tutti
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chiedere alla regione di instaurare con noi un rapporto continuato
g) Cinzia chiede come si possa dar forza al comitato, per non vanificare l'impegno di ognuno
h) Ida risponde che una prima mossa è stata fatta chiedendo ufficialmente all'assessorato famiglia e solidarietà sociale della regione di essere chiamati ogni volta che si discute di disabilità
i) Emanuela propone di sentire il consigliere Gaffuri, che aveva mostrato disponibilità a formulare insieme parte del piano socio sanitario regionale
j) Tiziana propone che ognuno contatti i consiglieri regionali che provengono dalla propria zona
k) Ida dice che ci vuole qualcuno che si impegni a livello regionale oltre a chi copre il livello locale
a) Emanuela chiede che impegni comporti diventare segretario del comitato
b)
Filiberto risponde che comunque ci sarebbe un adeguato passaggio di consegne, almeno fino a quando il nuovo segretario non si senta in grado di essere autonomo
c)
Emanuela chiede ragguagli sui piani di zona e le viene promesso un tutoring sull'argomento; si mostra interessata ma per il momento non se la sente
d)
Cinzia chiede un decalogo preciso degli impegni del segretario; ma comunque non si sente di candidarsi
L'assemblea si scioglie senza sollevare dall'incarico i vecchi patriarchi che, se non altro, coltivano l'illusione di aver gettato il seme e forse la prossima volta riusciranno ad andare in pensione