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1. Introduzione

Il sottotitolo di questa nota fa riferimento alle Tecniche e Tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
L'espressione ‘Tecniche *e* Tecnologie’ sta a indicare che la formazione che si intende dare ai diplomati che affronteranno questo percorso tecnico superiore è costituita, oltre che da conoscenze, competenze e abilità tecnologiche (progettative, applicative), anche da un solido basamento tecnico.

La distinzione non è spesso sottolineata, ma è quella che separa nettamente il concetto di “professionale” assegnato a una certa scuola tuttora attiva, dal concetto di “istruzione e formazione professionale” come inteso dalla Riforma.

In breve, se la tecnologia ha la concretezza del fare, la tecnica ha la concretezza del sapere sinteticamente e analiticamente non solo i concetti su cui il fare è fondato, ma anche i concetti che possono situare consapevolmente e responsabilmente l’operare del tecnico nel suo mondo particolare e nel mondo in generale.

Un tecnico, in quest’ottica, è certamente un abile esecutore di procedure e un esperto utente di tecnologie, ma è anche una persona che opera delle scelte organizzative ed economiche, che valuta le diverse soluzioni non solo in funzione dei requisiti del committente ma anche in funzione di una conoscenza personale d’insieme e di dettaglio del problema che un certo sistema è chiamato a risolvere. Infine sa valutare la propria attività a fronte dell’evoluzione della domanda e dell’offerta di professionalità nel suo settore; in altri termini ha gli strumenti e i fondamenti necessari per comprendere tale evoluzione e per valutarla con equilibrio, cioè da un lato senza mai sottovalutarla, dall’altro affrontandola con prudenza.
Detto in altro modo: saper usare una tecnologia può svuotarsi del tutto alla comparsa di una tecnologia completamente nuova; avere invece una solida intelaiatura tecnica, vale a dire solidi fondamenti nelle discipline di base – in particolare ma non solo la sistemistica, – consente di adeguarsi rapidamente e consapevolmente all’evoluzione della tecnologia e del mercato, incluso il mercato del lavoro.

Pertanto in questa nota le tecnologie che oggi sono le più diffuse, seppure si intende che siano oggetto di studio accurato e di esperienza specifica lungo il percorso di formazione, tuttavia non sono considerate come fine a se stesse ma come un esempio concreto e attuale di soluzione a un problema che a tali tecnologie sopravvivrà e che chiederà sicuramente altre soluzioni fra pochi anni.
Ciò è specialmente vero nel settore dell’informazione e della comunicazione, che sono e restano attività fondamentali della nostra civiltà, ma nel quale le soluzioni si susseguono a ritmo elevatissimo, peraltro coinvolgendo tutti gli altri settori.

Come conseguenza l’accento sul problema e sulla sua evoluzione con l’evolvere della società e delle sue conoscenze si intende qui come filo conduttore della formazione. Una formazione dunque attenta ai problemi almeno tanto quanto alle loro soluzioni contingenti. E l’attenzione ai problemi è sempre attenzione ai fondamenti, dato che i fondamenti sono proprio nati dall’analisi di un problema generale, che ha tempi assai più lunghi di sopravvivenza di qualunque soluzione. Informazione e comunicazione infatti, dai tempi dei graffiti rupestri a quelli dei graffiti metropolitani e di Internet, sono attività vitali.

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