Vai alla Sezione 2 |
Torna all'indice |
Il sottotitolo di questa nota fa riferimento alle Tecniche e Tecnologie
dell’informazione e della comunicazione. La distinzione non è spesso sottolineata, ma è quella che separa nettamente il concetto di “professionale” assegnato a una certa scuola tuttora attiva, dal concetto di “istruzione e formazione professionale” come inteso dalla Riforma. In breve, se la tecnologia ha la concretezza del fare, la tecnica ha la concretezza del sapere sinteticamente e analiticamente non solo i concetti su cui il fare è fondato, ma anche i concetti che possono situare consapevolmente e responsabilmente l’operare del tecnico nel suo mondo particolare e nel mondo in generale. Un tecnico, in quest’ottica, è certamente un abile esecutore
di procedure e un esperto utente di tecnologie, ma è anche una
persona che opera delle scelte organizzative ed economiche, che valuta
le diverse soluzioni non solo in funzione dei requisiti del committente
ma anche in funzione di una conoscenza personale d’insieme
e di dettaglio del problema che un certo sistema è chiamato a risolvere.
Infine sa valutare la propria attività a fronte dell’evoluzione
della domanda e dell’offerta di professionalità nel suo settore;
in altri termini ha gli strumenti e i fondamenti necessari per comprendere
tale evoluzione e per valutarla con equilibrio, cioè da un lato
senza mai sottovalutarla, dall’altro affrontandola con prudenza. Pertanto in questa nota le tecnologie che oggi sono le più diffuse,
seppure si intende che siano oggetto di studio accurato e di esperienza
specifica lungo il percorso di formazione, tuttavia non sono considerate
come fine a se stesse ma come un esempio concreto e attuale di soluzione
a un problema che a tali tecnologie sopravvivrà e che chiederà
sicuramente altre soluzioni fra pochi anni. Come conseguenza l’accento sul problema e sulla sua evoluzione
con l’evolvere della società e delle sue conoscenze si intende
qui come filo conduttore della formazione. Una formazione dunque attenta
ai problemi almeno tanto quanto alle loro soluzioni contingenti. E l’attenzione
ai problemi è sempre attenzione ai fondamenti, dato che i fondamenti
sono proprio nati dall’analisi di un problema generale, che ha tempi
assai più lunghi di sopravvivenza di qualunque soluzione. Informazione
e comunicazione infatti, dai tempi dei graffiti rupestri a quelli dei
graffiti metropolitani e di Internet, sono attività vitali. |
Vai alla Sezione 2 |
Torna all'inizio |
Torna all'indice |