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5. Osservazioni

La presenza di testi di riferimento non sminuisce o viola la libertà didattica dei docenti ma si limita a evitare che tale libertà si riduca a dispersione e non contribuisca alla costruzione dell’identità dell’istituto, o che la libertà si riduca al rifiuto di ogni controllo, alla formazione di nicchie di inefficienza e a isole didatticamente scorrelate nell’ambito dell’indirizzo. Se un insegnante ha idee o iniziative personali nella sua disciplina, il fatto che attraverso questa istituzione le possa mettere a disposizione dell’istituto è anzi un vantaggio per lui oltre che per tutti, e il confronto fra più punti di vista tecnici non può che arricchire i contenuti.

Questo progetto comporta un impegno notevole, ma è anche un mezzo per rendere il lavoro nella scuola più simile a quello del mondo del lavoro, che è un altro elemento molto utile per l'educazione, oltre che per la didattica, sia come sua efficacia sia come esempio per gli allievi. È anche un modo per responsabilizzare gli insegnanti e farli sentire più partecipi della vita attiva della scuola e del suo prestigio, cosa che è importante per loro almeno quanto lo è per gli studenti. “Io insegno al Conti”, infatti, può diventare un biglietto da visita per le relazioni con le imprese e con le istituzioni, e quindi per la preparazione di corsi che sono motivo di soddisfazione professionale, ma possono anche essere soddisfacenti sul piano delle relazioni e persino economico; la soddisfazione dell'utenza, inoltre, comporta aumento delle iscrizioni e quindi una situazione perlomeno più stabile delle cattedre.

Uno dei vantaggi della Libreria è la normalizzazione dei linguaggi disciplinari, inclusivi della simbologia. A questo riguardo è utile che la Libreria, sempre appoggiandosi alle norme ufficiali quando applicabili, costituisca schede specifiche di normalizzazione (sezione normativa) per:

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simbologia

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termini specialistici

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acronimi

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metodi di redazione:

 

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dei testi

 

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delle relazioni tecniche

a cui tutti i testi devono fare riferimento esplicito e a cui tutti gli insegnanti di indirizzo si devono attenere per non creare confusione nelle classi. Anche questo è un vincolo, ma a sua volta soggetto a decisione collegiale, e che comunque deve essere accettato come regola sovra-statutaria dell’istituto. Fanno testo, al riguardo, le norme italiane vigenti, oppure, in mancanza, le norme europee e internazionali. Termini o simboli arbitrari, non previsti dalla normativa, sono accuratamente da evitare, perché è la normativa a dominare nelle attività delle imprese e professionali in genere. Può comportare delle ambiguità, a questo riguardo, l’uso di software applicativo di origine straniera (programmi di disegno, simulazione ecc.); in tal caso la normativa interna ne terrà conto tempestivamente segnalando, accanto ai termini-simboli normalizzati quelli ammessi in applicazioni particolari, in modo che un riferimento e una scelta consigliata siano sempre disponibili.

Questo progetto parte dalle discipline di indirizzo, ma non necessariamente si deve limitare a quelle. Gli insegnanti delle altre discipline sono meno implicati, in via di principio, nella costruzione dell’identità dell’istituto, ma non è detto che non possano dare un loro contributo consistente, dal momento che l’insegnamento delle discipline umanistiche e di carattere generale in un istituto tecnico ha — o dovrebbe avere — delle proprie peculiarità. Per esempio, in aggiunta al sopra citato contributo del docente di inglese, nella matematica è un problema o meglio necessità di questo tipo di istituti fornire concetti dell’analisi (derivata ecc.) molto prima che sia possibile introdurli in modo rigoroso, e questo aspetto richiede che i concetti stessi vengano ripensati in termini intuitivi e supportati da esempi immediati della vita quotidiana. E questo è un compito particolarmente impegnativo, ma a sua volta spendibile per i corsi esterni, come propedeutica di supporto.

Può essere un ulteriore compito della Libreria, in quanto parte della Biblioteca, gestire il software didattico, in termini di cura delle licenze, di archivio degli originali (o perlomeno di tracciatura della mappa della loro dislocazione) ma soprattutto di raccolta delle necessità delle varie discipline e delle informazioni del mercato, da pubblicare in sintesi a loro volta insieme con la lista dei nuovi testi disponibili. In tale ambito una strutturazione anche dei mezzi e degli strumenti informatici, in relazione ai fini, è una necessità sentita che va coordinata per non risultare dispersiva e inefficace.

Questa iniziativa si riassume in un’attività di informazione attiva e di costruzione strutturata di informazione.

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