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2. Specifiche di sistema

a.

L’autonomia rende in via di principio (o in prospettiva) possibile comporre curricula in modo analogo a quello in uso nell’università, seppure più limitato; inoltre rende possibile un rapporto con il mondo esterno in termini di progetto di corsi dimensionati sulle necessità dell’utenza possibile, come le imprese o anche i privati che vogliono conseguire una specializzazione o comunque una competenza. A quest’ultima esi-genza del territorio si può rispondere, nel caso delle imprese, con il progetto di corsi concordati con le imprese stesse, ma integrato da ciò che l’esperienza didattica ritie-ne necessario affinché tali corsi non siano privi né dei prerequisiti nelle discipline di base né di metodo; nel caso dell'utente privato, è la scuola stessa a progettare inte-gralmente i corsi secondo propri criteri e a offrirli sul mercato. In entrambi i casi la scuola deve disporre di una didattica ben strutturata e facilmente “componibile”, indipendentemente dai docenti disponibili in un periodo o in un altro dell’anno e dalla loro più o meno naturale rotazione.

b.

L’identità di istituto, vale a dire la sua capacità di distinguersi per cultura e capacità formativa, è un elemento di importanza fondamentale sia per i rapporti con l’esterno sia per le relazioni interne e per lo spirito di corpo. Quest’ultimo non è importante solo ai fini della collaborazione di tutto il personale docente e non docente, ma è un elemento educativo prezioso fornendo all’allievo la tonificante impressione di apparte-nere a un’entità prestigiosa: ciò lo aiuta a costruire rispetto per se stesso oltre che per l’istituzione, e inoltre a contribuire al suo buon andamento, e infine a creare compattezza con gli altri studenti e un rapporto di collaborazione con gli insegnanti. Circa le relazioni esterne, l’Istituto Conti sa già bene quanto il prestigio costruito a suo tempo sia stato a lungo e sia tuttora un elemento di richiamo, benché ciò che ne ha costruito il prestigio abbia subito pochi aggiornamenti e benché la rotazione dei docenti, unita ad altre vicende, non ne abbia favorito l’incremento. L’identità d'isti-tuto, infine, è ciò che dà una reale consistenza al Piano dell’Offerta Formativa. Una libreria di testi di riferimento può essere un punto di partenza, sotto molti aspetti, per un rinnovamento e un rinforzo dell’identità di istituto, e offre altre opportunità descritte nel seguito. Renderne infine disponibile un’accurata descrizione sul sito Internet dell’istituto è un altro elemento di affermazione di identità e anche di promozione.

c.

Una libreria di testi di riferimento non è una raccolta di testi selezionati sul mercato, ma è un insieme strutturato di testi approntati dall’istituto con il metodo descritto nel seguito. La preparazione dei testi da parte degli insegnanti – eventualmente coadiu-vati da specialisti esterni – ha, fra le altre cose, il pregio di indurli a un costante e autentico autoaggiornamento, dal momento che si confrontano con il mondo esterno. Inoltre una simile attività consente di approntare testi di forma e contenuto real-mente “su misura” per gli indirizzi, cioè coerenti con i mezzi, i metodi e i tempi didat-tici dell’istituto, senza che con ciò si debba rinunciare alle eventuali adozioni di testi ufficiali ritenuti realmente utili, italiani e non, pur dando la priorità della scelta ai testi redatti internamente. È anche da ritenersi di grande utilità che i testi siano bilingui, o che lo diventino gradualmente, per esempio come esercizio didattico nei corsi di inglese; ciò perché un istituto come il Conti, situato in un punto nevralgico di Milano — centro geografico d’Europa — e in vista delle più ampie prospettive di studenti che si preparano in funzione dell’Europa anziché solo della provincia o della regione, deve avere l’ambizione di richiamare un’utenza dalla mentalità europea. Una simile libreria, infine, può proporsi sul mercato come tale, o autonomamente1 o eventualmente in collaborazione con un editore di fiducia, con la prospettiva anche di un ritorno di natura economica. Quest'ultimo, oltre che consentire di riconoscere un compenso ai docenti che collaborano, consente investimenti nei laboratori e nelle strutture, oltre che nella libreria stessa.
Competenza organica, strutturata, e identità, in altri termini, hanno anche un valore economico.

d.

I corsi organizzati per l’esterno richiedono la preparazione di materiale didattico spe-cifico, concordato con il committente, ma integrato con la propedeutica e il metodo ritenuti necessari dai docenti interessati. Questo materiale non deve rimanere isolato ed episodico, ma deve essere approntato, come forma e come organizzazione, in vista della sua integrazione nella libreria ai fini della sua riutilizzazione in altri corsi o all’interno dell’istituto, per esempio per tesine o ricerche o curricula particolari.2 Lo stesso vale per l’attività di laboratorio, sia ordinaria sia speciale (tesine), che dà come esito del materiale didattico riutilizzabile e che deve essere perciò a sua volta appron-tato nell’ottica dell’integrazione nella libreria, ossia redatto con metodi opportuni e in formati opportuni. Riguardo a quest’ultimo punto si deve evitare che ciò porti alla ripetizione pedissequa delle medesime esperienze per molti anni — che è uno dei comportamenti che fanno invecchiare le istituzioni scolastiche; questo si può evitare assegnando come compito specifico alla classe e al docente interessati la discussione dell’esperienza e del testo di riferimento relativo, offrendo delle gratificazioni non solo in termini di valutazione agli allievi ma anche di inserimento del loro nome, allievi e/o docenti, fra i revisori del testo, o fra gli autori se il contributo è particolarmente signi-ficativo. Per evitare comunque che la parte sperimentale della libreria sia statica ma volendo che sia costantemente arricchita, i corsi interessati devono prevedere nel loro piano alcune esperienze di base (standard) ripetute ogni anno, ma anche esperienze nuove ogni anno, concordate nei consigli di classe e interclasse, precollaudate nei laboratori interessati e dotate di una prima bozza di testo o scheda didattica. Eviden-temente, in questo come in altri sensi, l’attività “Libreria di Testi di Riferimento” si inserisce significativamente, in termini operativi e di stimolo, in quella di coordina-mento orizzontale e verticale.

e.

La biblioteca scolastica, molto spesso, è un servizio, oltre che ingombrante e richie-dente molta cura, poco utilizzato e soprattutto passivo. Un ruolo invece della biblio-teca è il “servizio attivo”, sia nei termini di contenere in particolare l’attività di Libre-ria di Testi di riferimento e di stimolarne lo sviluppo, sia in termini di informazione e supporto: informazione, fra le altre cose, è anche nel senso di pubblicare periodi-camente la lista aggiornata dei nuovi titoli disponibili (raccolti dall’attività di Libreria di testi di Riferimento), segnalandola in particolare ai docenti più direttamente inte-ressati; supporto nel senso di raccogliere dagli editori i testi di nuova edizione d’inte-resse dell’istituto, non lasciando al singolo insegnante, se non come consulenza, questo tipo di attività, e inoltre nel senso di registrarli e consegnarli in occasione delle nomine (perlomeno provvisorie), ritirandoli alla cessazione delle stesse e comunque a fine anno, se non dietro esplicita richiesta (scritta) dell’insegnante. In tal modo i supplenti non si trovano in difficoltà con i testi, inoltre il rapporto con gli editori è razionalizzato e la biblioteca è aggiornata e attiva.

Per tutti questi aspetti deve essere approntata una norma specifica.


1.

Per esempio in forma multimediale.

2.

Ciò è sottolineato nell'intento di evitare di investire in corsi fine a se stessi, che cioè non si inseriscono nella griglia del POF.

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