1. Il Progetto
Finalità del progetto: realizzazione di una rete in fibra ottica
strutturata e scalabile capace di interconnettere integralmente (e a velocità
opportune) i numerosi mezzi informatici – più di 200 PC –
presenti nell’istituto.
Al fine di realizzare quanto sopra è stato proposto un progetto
economicamente sopportabile che tuttavia rispettasse le specifiche di
velocità necessarie e sufficienti a sopportare il carico di lavoro
attuale e futuro della rete.
Il tipo di cablaggio previsto, le connessioni, gli apparati, la logistica
– scelta dei locali in cui installare i dispositivi e percorso dei
cavi dei dati, – l’integrazione nella nuova infrastruttura
degli apparati di rete già esistenti, sono le principali tematiche
progettuali di cui si è tenuto conto.
Questa prima parte del documento è stata redatta al fine di analizzare
e descrivere i principali componenti che si è previsto di utilizzare
per la realizzazione del progetto.
Tipologie di cablaggio previste e relative connessioni
Le realtà logistiche hanno giocato un ruolo fondamentale nella
scelta del tipo di “media fisico” da adottare.
Poiché la necessità è quella di interconnettere a
larga banda due segmenti di rete si è dovuto tenere conto della
loro distanza.
La normativa prescrive che la lunghezza massima di un cavo dati twistato
(UTP / STP / SFTP – acronimi di: Unshielded Twisted Pair, Shielded
Twisted Pair e Shield Foiled Twisted Pair) in rame non possa avere una
lunghezza superiore a 100 metri, e avendo circa distanze doppie da coprire,
la scelta è caduta su cavi in fibra ottica multimodale standard.
Per particolari segmenti di rete, caratterizzati da distanze limitate
fra i dispositivi da intercon-nettere, si è tuttavia previsto l’impiego
di normale cavo UTP o doppino twistato.
Qui di seguito viene elencata l'apparecchiatura impiegata, descritta
nelle pagine successive:
– Schede di rete Gigabit
– Switch Gigabit rame 8 porte
– Switch ottico/rame 48 porte
– Switch ottico 16 porte 10/100 (due unità)
– Media converter ottico/rame
Questo hardware verrà in gran parte installato nella "sala
macchine" dell'Istituto, con l'ecce-zione dei due switch ottici (SW3
e SW4) montati nel locale centro-stella dei laboratori, e un media converter
per ogni laboratorio.
Nella tesina originale per ogni apparato è allegato il data sheet
del costruttore, che qui viene omesso; saranno forniti solo i dati più
significativi.
– Breve nota sui cavi ottici:
I cavi in fibra ottica impiegati per la propagazione della luce sono costituiti
– a parte una serie di guaine protettive – da fili di materiale
vetroso di sezione circolare composti da due strati coassiali (nucleo
o core, e mantello o cladding), dotati di una discreta
flessibilità. Le fibre ottiche sono generalmente identificate da
due numeri che rappresentano rispettivamente il diametro in micron di
core e di cladding (nel nostro caso 60/125). La propagazione
della luce può avvenire attraverso due tipi di fibre ottiche, le
multimodali o le monomodali. Attraverso le multimodali la propagazione
avviene seguendo più percorsi o modi e la sorgente di luce è un
LED, mentre attraverso le monomodali la propagazione avviene in un solo
modo, e la sorgente di luce è un laser. La scelta fra le due tipologie
di rete può essere di natura tecnica o eco-nomica: la trasmissione
tramite laser e fibra monomodale garantisce maggiori velocità e
maggiori distanze coperte a pari attenuazione, ma a costi sensibilmente
superiori rispetto alla trasmis-sione a LED e fibra multimodale.
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– Le connessioni dei cavi in fibra ottica:
Gli apparati attivi ed i cassetti ottici che sono stati scelti adottano
sostanzialmente due tipi di connettori standard per fibra ottica: i terminali
ST e i terminali MT-RJ.
Il connettore ST ("Straight Tip", punta dritta) è un
marchio di fabbrica; il nome tecnico di que-sto connettore nello standard
ISO/IEC è BFOC/2.5.
Nella seguente figura è mostrato un paio di fibre fornite di connettori
di tipo ST.
Questo connettore, meccanicamente simile ai BNC usati in elettronica,
ha un'estremità con un cilindro mobile a molla che protegge la
fibra quando non è connesso. Muovendo la ghiera si sblocca la protezione,
quindi il cilindro si può inserire nella presa e, ruotando il connettore,
si fissa alla stessa. In questo modo si garantisce una certa precisione
nella giunzione fra le due parti di fibra.
Il connettore MT – RJ: nella figura seguente è mostrato
un cavo in fibra ottica con terminazio-ni MT-RJ:
A differenza del connettore ST, il sistema è costituito da un unico
elemento all’interno del qua-le sono presenti entrambe le fibre.
Si tratta di un sistema dedicato ad apparecchiature commerciali impiegato
dai costruttori di apparati attivi multiporta in quanto permette, a parità
di superficie, di installare più porte rispetto alla soluzione
che prevede l’impiego di connettori ST.
Questo tipo di connettore ha un costo sensibilmente minore rispetto a
uno di tipo ST e pre-senta una maggiore facilità di applicazione
del connettore alla fibra.
– Breve nota sui cavi in rame
I cavi più spesso utilizzati sono in rame a quattro coppie, "twistate"
con un passo di twistatura diverso per ogni singola coppia (ogni coppia
corrisponde a un “doppino”, secondo la denomina-zione usata
in telefonia). La twistatura, detta anche binatura, è un procedimento
mediante il quale la coppia di conduttori viene ritorta a elica. Con questa
tecnica, eventuali disturbi di na-tura elettromagnetica vengono indotti
su entrambi i fili della coppia nella stessa entità, eli-dendosi
quindi in corrispondenza dei terminali (il segnale di disturbo sui due
terminali è equi-potenziale).
I cavi in rame si suddividono in cavi non schermati, UTP (Unfoiled Twisted
Pair) e in cavi scher-mati, FTP (Foiled Twisted Pair). Esiste sul mercato
anche un cavo con coppie singolarmente schermate in foglio d'alluminio
più uno schermo generale in calza di rame, S-FTP (Shielded-Foiled
Twisted Pair).
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