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10. Costi e ricavi

I costi e i ricavi previsti sono:

a

i costi delle infrastrutture, infrastruture già tuttavia in buona parte esistenti come ricor-dato in precedenza. Se la biblioteca è il luogo addetto all’attività di redazione, esiste solo la necessità di arricchire la sua dotazione di PC: la rete locale a larga banda e la connessione a larga banda con il mondo esterno sono già disponibili. Un’aggiunta che si ritiene necessaria è un apposito server nella “sala macchine” dell’Istituto, su cui sia archiviato, in un opportuno dominio offerto dal gestore della piattaforma, tutto il materiale prodotto; in tal caso è facilitato l’accesso sia dall’interno dell’Istituto sia dall’esterno, e si può fruire delle prestazioni particolari dei server (come il continuo mirroring fra due dischi fissi che fanno da riserva l’uno all’altro, evitando la perdita accidentale dei dati e consentendone costantemente la disponibilità);

b

il costo di 150 ore/anno per il personale “fisso”. Il personale “variabile” ricava la propria retribuzione per questa attività come qualunque autore: dai diritti, inclusivi del tutoring, da concordare, tramite la Direzione Amministrativa, con il gestore della piattaforma, il quale ha la situazione degli utenti reali e potenziali. Tale retribuzione, come già accen-nato, dipende quindi dalla qualità del corso, che determina il numero di iscrizioni. L’entità percentuale sulla tariffa di iscrizione dipende, naturalmente, dalla quantità potenziale degli utenti, ma in proporzione inversa: le discipline molto specialistiche hanno bassa utenza potenziale, ma è da ritenersi che il tempo-costo dedicato a un corso su quella disciplina non debba essere valutato meno, anzi debba essere valutato più, di quello dedicato a un corso su una disciplina di base obbligatoria per tutti gli studenti: in caso contrario molti autori ambirebbero a scrivere corsi sulle discipline generali, trascurando del tutto le discipline specialistiche, con il risultato di contrarre il valore dell’offerta formativa e l’interesse dell’utenza, che di corsi di carattere generale e privi di ogni originalità scientifica e didattica ne trova in centinaia di testi;

c

costo del software. In genere chi offre una piattaforma per l’e-learning non chiede un canone per il dominio (a maggior ragione se il dominio è in casa) ma una quota percentuale sulle iscrizioni. Ed è per questa ragione che, nel suo interesse, spinge per corsi di buona qualità. Del resto, ricevere un canone che cessa ben presto se i corsi non sono richiesti dall’utenza per via della bassa qualità, non è evidentemente nel suo interesse. Il software applicativo per la preparazione dei testi multimediali si trova in rete in buona parte gratuito, perlomeno nella forma essenziale. Solo se si chiedono prestazioni sofisticate è necessario acquistare licenze. Molti strumenti atti ad approntare siti sono già efficaci per l’attività di base. Perciò, in via di principio e almeno inizialmente il software necessario non comporta costi;

d

un costo che un insegnante, volendo approntare un corso, dovrebbe in via di principio affrontare senza garanzie di un ritorno è quello dell’approntamento del corso stesso. A questo aspetto si può ovviare, almeno in parte, presentando, all’inizio dell’anno scola-stico, un preciso progetto al Collegio Docenti per la sua approvazione.39 Se approvato — e se a consuntivo è documentato che le attività sono state svolte, ossia se il corso esiste pronto da mettere in rete (o è già in rete) ed è conforme alle norme approntate dai due comitati, — in tal caso il fondo d’Istituto retribuisce il lavoro svolto. Sarà poi cura dell’Amministrazione recuperare tale costo — che costituisce un vero e proprio investi-mento — attraverso le iscrizioni. In altri termini, l’Istituto si accolla una quota di rischio in vista dell’incremento complessivo della qualità e dell'estensione della propria offerta formativa e quindi anche della propria promozione presso l’utenza.40
Per quanto riguarda gli insegnanti o specialisti esterni che intendono approntare un corso “per il Conti”, si suggerisce di seguire la medesima procedura: un insegnante del Conti, interessato per competenza al corso, presenta il relativo progetto per approvazione al Collegio Docenti, e propone un certo numero di ore da riconoscere all’autore – da consi-derarsi in tal caso come consulente – e agli studenti che collaborano.41
Tutti questi aspetti sono decisi e normati — nell’ambito dei regolamenti della scuola e in collaborazione con la Direzione Amministrativa — dall’attività di gestione della redazione;

e

una voce di ricavo può essere l’adozione, come testo consigliato, del corso multimediale approntato dall’Istituto. Il costo, per l’allievo, è molto più contenuto di quello dei testi commerciali, ma soprattutto il testo è “dell’Istituto”, è già disponibile all’inizio dell’anno e l’allievo vi ha accesso a tempo indeterminato42 senza caricarsi (anche in senso fisico) di testi cartacei; inoltre il testo è coerente con la filosofia didattica dell’Istituto e con i mezzi (laboratori ecc.) effettivamente disponibili nell’Istituto stesso, oltre che con la “matrice dei percorsi”.43 In questo modo, in particolare, l’Istituto può decidere autono-mamente di fornire gratuitamente il corso multimediale agli allievi la cui famiglia abbia un basso reddito.
Il ricavato complessivo può consentire investimenti in beni strumentali e arredi che rendo-no l’Istituto più efficiente e appetibile per l’utenza, oltre a retribuire gli insegnanti per il loro impegno addizionale nel costruire la cultura d’Istituto.44
Nessuno può impedire questo tipo di autonomia all’Istituto, e questa iniziativa può essere anche uno stimolo per gli editori a cambiare politica, e non solo per quanto concerne i prezzi.

 


39.

Nell’ambito del rinnovo annuale del presente progetto.

40.

Anche questo aspetto si inquadra nel concetto di autonomia, per sua natura fondata sul rischio d’impresa.

41.

Senza escludere che collaborino gratuitamente con il fine di approntare tesine o per acquisire crediti o per puro spirito di impegno e collaborazione.

42.

O da definirsi: es. per un certo numero di anni dopo il diploma, periodo estensibile su richiesta e pagamento dei diritti con tariffa di favore.

43.

Matrice dei moduli entro la quale l’allievo concorda il suo percorso di formazione. Matrice che deve essere coerente e omogenea se si vuole che la formazione sia massimamente flessibile. Se i corsi sono strutturati in forma multimediale, la coerenza e l’omogeneità sono realizzate anche e proprio fisicamente mediante i link fra i vari corsi-discipline (V. Appunti per una Scuola di Qualità).

44.

Da notare che la continua diminuzione del fondo d’Istituto non è mera “economia” da parte dello Stato, tantomeno allo scopo di trascurare la scuola, ma uno stimolo a realizzare un’autonomia anche e proprio sul piano economico, appoggiandosi a tutte le relazioni esterne e alle iniziative che rendono la scuola produttiva proprio nel verso formativo, oltre che dell’autofinanziamento. La politica di lamentare la diminuzione del fondo e del non fare nulla se non recriminare che tutto debba venire da Roma senza alcun merito per ottenerlo — quasi fosse un diritto divino, — è già oggi un atteggiamento perdente, e lo sarà sempre più in futuro, quanto più il pubblico chiederà conto di ciò che versa al fisco. Le forme sostanzialmente assistenziali, di cui vive la nostra scuola oggi, inoltre, nella UE sono destinate a scomparire.

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