Casistica UFO
Servono ancora dati alla casistica UFO?

 © Di Luciano Perla

Da una indagine proposta dal SETI Institute e dal National Geohraraphic Channel (maggio 2005) a un campione di cittadini americani in merito all'oggettività della vita extraterrestre intelligente, il settanta per cento da una risposta affermativa, e ritengono che la vita intelligente nell'universo sia simile a quell'umana, e in possesso di tecnologie adeguate a coprire le distanze interstellari. Questi dati sottolineano quanto la gente sia sensibile alla questione della vita intelligente extraterrestre, e allo stesso tempo pongono una volta di più in evidenza le velate, quanto macroscopiche, contraddizioni e incongruenze del nostro attuale e complessivo quadro culturale. Dato che da un lato si sviluppano programmi scientifici per la ricerca della vita intelligente nel cosmo, ad esempio i noti progetti SETI (Search for Extra Terrestrial Intelligence), dall'altro l'enorme molle della casistica UFO accumulata in più di cinquant'anni di segnalazioni rappresenta sempre di più un monumento all'incoerenza della nostra e attuale dimensione culturale. Ma si sa, come spesso si fa osservare in molte considerazioni su tale questione, non è peggior sordo di chi non vuol, o non può, per varie ragioni, (pregiudizi, preconcetti e opportunità socioculturali in primo piano), sentire. Considerazioni su paradossi e le sulle contraddizioni dell'attuale quadro culturale a parte, ciò che qui si vuole sottolineare è la dimensione raggiunta dalla complessiva casistica UFO, e quindi quanto l’accumulo di ulteriori dati sugli avvistamenti UFO può cambiare l’ormai più che evidente ed inequivocabile significato di questi eventi. La casistica UFO italiana, per esempio, comprende circa 13000 segnalazioni (1947-2013), se sulla base di questa estrapoliamo, sulla base del numero di avvistamenti in rapporto alla popolazione, a livello globale il numero di segnalazioni ammonta ad oltre 1.200.000. Per quanto tale stima si configura molto approssimata, in eccesso o in difetto (obiettivamente in difetto, semplicemente per il fatto che solo una piccola parte delle persone coinvolte in questi fatti rende pubiche le proprie esperienze), da comunque un'idea sui termini quantitativi di questi fatti e di questi eventi. Le caratteristiche di questi oggetti, e i fatti e gli eventi a questi associati, escludono un'origine terrestre. La casistica accumulata in quasi settant'anni di segnalazioni conferma e ribadisce l'origine extraterrestre di questi oggetti, in ragione del fatto che rappresentata la conclusione che meglio aderisce ai complessi fatti ed eventi presentati dalla casistica UFO e rende sostanzialmente superfluo l'acquisizione di altri dati al fine di stabilire la natura del “fenomeno”.

In altri termini, servono ulteriori dati alla casistica UFO? Obbiettivamente e oggettivamente la risposta è no. Ovvero, sia la fase dell’acquisizione dei dati, che le conclusioni che derivano dall’analisi di questi, risulta ampiamente e oggettivamente superata. Analisi e conclusioni che configurano gli UFO quale realtà oggettiva e di origine extraterrestre, in ragione del fatto che rappresentata la conclusione che meglio aderisce ai complessi fatti ed eventi presentati dalla casistica UFO. Ma vediamo di focalizzare le questioni e i punti chiave in tal senso.

 Primo punto è che la questione UFO non può assimilarsi propriamente e direttamente quale oggetto di ricerca scientifica, come vorrebbe una fuorviante, quanto pretestuosa, obbiezione della “dimostrazione scientifica”. Obiezione secondo la quale la questione UFO continua a rimane in bilico tra mito ed eclatante realtà appunto in ragione all'insufficienza e/o all'inconsistenza di riscontri oggettivi. Obiezione doppiamente fuorviante e infondata. Da una parte, come detto, risulta fuori luogo assimilare la questione UFO a una questione scientifica, dato tale questione non è propriamente, ne direttamente, un problema scientifico, in considerazione del fatto che l'oggetto centrale della ricerca scientifica è rappresentato dai fenomeni fisici naturali. All'analisi e alla verifica dei fatti gli UFO risultano artefatti tecnologici che appunto esulano, per forza di cose, dal contesto dei fenomeni fisici naturali. Dall'altra la casistica UFO e ampiamente comprensiva di datti e prove fisiche oggettive.

I  l termine UFO (Unidentified Flying Object) oggetto volante non identificato, quindi veicolo, artefatto tecnologico, è, appunto, appropriato e coerente a tale definizione. In perfetto e coerente accordo con la realtà dei fatti, e quindi con i complessivi fatti ed eventi presentati dalla casistica UFO. Infatti l'attenzione e l'interesse per la questione UFO storicamente nasce negli ambienti delle aviazioni militari e civili di tutto il pianeta, e non, appunto, dagli ambienti scientifici. Cosa, quindi, conseguente alla natura, alla peculiarità e alle caratteristiche del “fenomeno”, oggetti volanti, veicoli (non velivoli) per inciso, dalle caratteristiche e dalle prestazioni che escludono un'origine terrestre. Già le prime iniziative poste in atto dal 1946 dall'aviazione militare dall'U.S. Air Force, dal Project Sing al Project Bule Book, pongono in evidenzia ciò. I termini e le caratteristiche dei 701 casi non spiegati (701 su 12618, il 5,5%), e non spiegabili, in termini di oggetti volanti convenzionali, pongono in evidenza l'origine extraterrestre di questi eventi. Va quindi sottolineato il diretto riscontro, e correlazione, di prove ed evidenze fisiche oggettive, sperimentali, relative e associate in tali eventi: Riscontri radar, contemporanei all'osservazione, tracce al suolo (risultato di pesi di decine di tonnellate), nei casi degli incontri ravvicinati, video, foto, effetti fisici, disturbi e/o interruzione o malfunzionamento delle apparecchiature elettriche in presenza di questi oggetti. I dati del CNES (SEPRA) francese, e il recente rapporto COMETA, per esempio, confermano e ribadiscono le conclusioni del Blue Book. Fatti eventi e riscontri del resto evidenti e confermati nei file declassificati e rilasciati ormai da numerosi paesi del pianeta.

In altri termini questi oggetti rappresentano la dimostrazione di se stessi, come lo è un Boeing 747, a meno che non si ritenga, in virtù di oziosi sofismi filosofici fuori luogo, un 747 un “fenomeno”. Altro esempio, gli incontri ravvicinati del terzo tipo (classificazione di Hynek), gli incontri con gli occupanti di questi veicoli, resi popolari con l'omonimo film di Steven Spielberg, si configurano coerenti e in linea a ciò, sottolineano la similitudine, e l’oggettività, di veicolo (mezzo di trasporto) artefatto tecnologico, di natura non terrestre. Di natura extraterrestre in quanto ne i veicoli ne gli equipaggi di questi oggetti possono essere assimilati a qualcosa di noto e conosciuto. Questi oggetti presentano caratteristiche e prestazioni di una tecnologia fuori della nostra portata, mentre gli equipaggi si configurano estranei, appunto, alieni.

Va inoltre posto in evidenza, una volta di più, che di fronte alla questione UFO noi siamo soggetti, sottoposti, e non il contrario. La “prova”, l'UFO atterrato in Piazza Navona o al Central Park, per forza di cose non e soggetta alla nostra discrezione o alla nostra volontà, ma dipende dalla disponibilità di coloro che, forse da sempre, visitano il nostro pianeta per ragioni e motivi di cui possiamo formulare solo (almeno chi scrive) ipotesi e congetture, più o meno fondate. Realtà che, tra l’altro, evita (almeno in apparenza), normalmente e sistematicamente il contatto, o comunque il confronto diretto, palese, con la nostra civiltà. Cosa che in qualche modo può iscriversi, con coerenza, alla logica di un quadro di rapporti e interazioni tra culture e civiltà concepiti in termini cosmici, in relazione, e/o in ragione, a determinate regole e prerogative (?). In altri termini la questione UFO si configura propriamente e coerentemente quale originale questione sociologica, in quanto, in sostanza, prospetta un nuovo e inedito quadro di rapporti e interazioni sociali e culturali, intesi (nientemeno) su scala cosmica. Prospettiva di cui è difficile valutare appieno il significato e le relative e notevoli, se non enormi, implicazioni, confronto che obiettivamente richiede e/o implica determinate prerogative. Ciò che comunque appare chiaro è che di fronte a civiltà extraterrestri, che comunque hanno acquisito le conoscenze scientifiche, e quindi la tecnologia, per coprire le distanze stellari, la nostra civiltà si trova in una condizione d’inferiorità, quantomeno, evidentemente, in termini tecnologici. Ma fermiamoci qui, dato che queste considerazioni non rappresentano il tema diretto di queste righe, anche se strettamente e direttamente connesse ai termini della casistica UFO.

I  l secondo punto è che i dati, quantitativi e qualitativi, che costituiscono la casistica UFO sono tali, e tanti, che sorge la domanda se, appunto, ha ancora senso continuare a incrementare una casistica che si ripete sostanzialmente eguale a se tessa è più che legittima. Ovviamente ciò non significa che l’attuale casistica UFO va trascurata, anzi, fatti relativamente recenti come quelli di Stephenwille, Texas 8 gennaio 2008, o dell’aeroporto internazionale O’hare di Chicago, 7 novembre 2007, vanno presi con la massima attenzione, in quanto rappresentativi dei termini della complessiva casistica UFO. Il punto è che le questioni al centro del dibattito sugli UFO girano ormai da tempo su cose dette e ridette, in altri termini il discorso sugli UFO centrato sulla casistica per molti versi si è chiuso su se stesso. Insistere oltre sui termini della casistica, sulla loro oggettività e sulla loro natura, dopo oltre sei decenni di evidenze, appare fuorviante quanto inutile,

dato che e fuori discussione, ormai da tempo, l’oggettività e l’origine extraterrestre degli UFO. Non servono, in altre parole, ulteriori dati, e altri dibattiti e discussioni, per confermare un’evidenza più che palese. Mentre, al contrario, ancora si insiste, anacronisticamente, su tal evidenza. Ciò va a favore a chi, ha interesse, per vari ragioni e motivi, a mantenere la questione UFO un’ambigua storia infinita. Insomma il movimento ufologico ha raggiunto il principale obbiettivo della sua ragione di essere, la raccolta, la verifica e l’analisi dei fatti, che, appunto, le relative conclusioni, che derivano da questo iter. Da questo punto di vista l’ufologia ha concluso, in sostanza, la sua principale ragione di essere ed è quindi è il momento di voltare pagina. Anche perché insistere su tale linea si rischia, ormai, di ridurre i documenti relativi alla casistica UFO, e il confronto tra gli addetti ai lavori, quale raccolta e scambio delle figurine.

Il paradossale, per esempio, e come detto sopra, che rasenta quasi l’incredibile, è che nell’attuale quadro del dibattito sulla questione UFO ancora si pone la questione in termini scientifici, dove la scienza, in realtà, non centra proprio per niente, se non nel senso che da sempre l’uomo cerca le prove dell’esistenza della vita intelligente nel cosmo. Cosa che, tra l'altro, pone i progetti di ricerca SETI e l'evidenza dell'origine extraterrestre degli UFO uno dei paradossi più eclatanti della nostra attuale realtà culturale. Dopo oltre sessant'anni, sei decenni, inequivocabili evidenze sulla natura degli eventi e dei fatti che costituiscono la complessiva casistica UFO, dovrebbe essere ormai più che evidente che gli UFO rappresentano artefatti tecnologici di natura extraterrestre (nota1). Insomma la questione è ormai chiusa su se stessa da molto tempo, i fatti e gli eventi si ripropongono sostanzialmente simili nel loro eloquente significato, che ormai rende quasi superfluo un discorso sugli UFO in termini di casistica. D’altra parte, però, e qui entriamo al cento della questione, e proprio la natura stessa dei fatti, l'origine extraterrestre, che rende la questione UFO “una storia infinita”. Dato che stabilità l’oggettività e la natura extraterrestre degli UFO, o almeno una parte consistente di questi (cosa, per intenderci, già evidente ai tempi del Blue Book (1950…) il passo successivo è prendere atto delle conclusioni, ed entrare, effettivamente, nel merito del loro significato.

La questione, e/o il problema, in sostanza, e che voltare pagina significa entrare nel pieno merito delle implicazioni che la questione UFO solleva. Implicazioni che rappresentano, si sa, pure questo da tempo, l’effettivo e il reale motivo per cui gli UFO si configurano ancora relegati tra mito ed eclatante realtà. La questione UFO è stata sistematicamente emarginata e ridotta minimi termini proprio in ragione alle implicazioni che direttamente o indirettamente solleva. D’altra parte e facile, anche se vero, attribuire ciò alla volontà dei governi, o chi per questi, nel “congelare” una questione dalle implicazioni, e dai risvolti, di tutt’altro che semplici da gestione. Per cui è difficile entrare nel merito, e nelle ragioni, dell’atteggiamento dell’establishimet planetario nei confronti della questione UFO. Dato che da una parte non conosciamo gli effettivi e complessivi termini che configurano la questione UFO (almeno chi scrive), e quindi del nostro reale ed effettivo rapporto con tale realtà (che potrebbe riservare sorprese di ogni tipo e genere), di cui le istituzioni governative hanno, per forza di cose, un quadro più dettagliato. Quadro nel quale possiamo ipotizzare e immaginare situazioni molto diverse tra loro, compresa, per esempio, quella di contatti segreti tra governi e questa realtà. Contatti nei quali forse sono uscite specifiche decisioni e/o accordi comuni. Poi le ragioni del cover up sugli UFO potrebbero rappresentare principalmente una questione di opportunità decisa del potere planetario. Dato che tale realtà potrebbe ridefinire molte idee e concetti sociali e culturali della nostra attuale civiltà. Questioni direttamente o indirettamente connessi a ideologie politiche, ed economiche, e quindi incidere nelle posizioni e negli equilibri del potere planetario. Quindi il cover up sugli UFO quale effetto di ragioni e motivazioni diverse, di decisioni e di specifiche volontà “interne” e/o“esterne” al contesto planetario difficili da configurane ella loro effettiva ragione e natura.

Considerazioni che se da una parte sembrano chiare le ragioni del giro vizioso, della “la storia infinita”, che caratterizza il discorso sugli UFO, d'altra parte non risolvono la questione. Insomma il discorso sugli UFO deve semplicemente adeguarsi alla realtà dei fatti, fatti che pongono in evidenza l'oggettività di questi eventi  e la   loro origine extraterrestre, appunto al fine di portare il discorso sugli UFO proprio nella direzione delle suddette considerazioni. Considerazioni che appunto non riguardano la casistica UFO in quanto dati (ormai inflazionati), ma ciò che questi fatti rappresentano per la nostra cultura e per la nostra civiltà.

La principale carenza e/o incongruenza che oggi emerge con sempre maggiore evidenza nella discussione della questione UFO, si focalizza nel fatto della sostanziale mancanza di una posizione comune, univoca e condivisa (decisa) dei punti fermi, in merito ai risultati, e relative conclusioni, di oltre sessant’anni di ricerche e analisi della casistica UFO da parte degli ufologi. Non esiste, in altri termini, e come detto sopra, una sorta di rapporto conclusivo sui fatti e degli eventi, costanti e distribuiti su tutto il pianeta, e che hanno coinvolto (anche pesantemente) milioni di persone, quale univoco punto o base di riferimento, e di discussione, della questione UFO. Cosa che direttamente o indirettamente ha contribuito, e contribuisce, a porre la questione UFO in giro vizioso d'infiniti e ripetuti discorsi e discussioni sui termini e il significato della casistica UFO, che spesso girano a vuoto attorno al fondamentale, e inequivocabile, fatto che gli UFO, rappresentano una realtà oggettiva, e di natura extraterrestre, punto. Per quanto l'origine extraterrestre degli UFO può apparire quasi una banalità, dopo sei decenni di evidenze, come osservato sopra le ambiguità su tale fondamentale evidenza non appaiono definitivamente superate, anche in ragione, appunto, della marcata definizione di punti fermi, conclusivi, nella posizione degli ufologi in merito ai risultati di sei decenni di ricerche. Anche se poi, in realtà, quest'evidenza generalmente si configura quale posizione comune e implicita negli ambienti ufologici.

Ciò che con queste righe si vuol far osservare, come detto all'inizio, è che il panorama ufologico attuale gira ormai sostanzialmente su se stesso, in quanto da un lato, e da tempo, inflazionato dai fatti e dagli eventi ricorrenti e ripetitivi che lo caratterizza, dall’altro per così dire congelato dai termini delle implicazioni che direttamente o indirettamente comporta, in quanto apparentemente in contrasto (?) con il confronto storico-culturale. Ormai appare evidente che la stessa dicitura UFO risulta obsoleta, in quanto gli eventi e i fatti della casistica risultano peculiari e inequivocabili nel loro significato. Evidenze che hanno messo definitivamente alla porta inutile e oziose discussioni sulla natura di tali eventi, paradossalmente ancora attuali anche negli ambienti ufologici. Giro vizioso, ripetitivo, che altre a non lasciare naturale spazio ad una fase successiva di discussione della questione UFO, e quindi al significato e alle relative implicazioni che comporta, in qualche modo porta acqua al mulino dei detrattori che fanno, ancora, del “non identificato” un banale punto delle loro oziose argomentazioni. Incongruenze che contribuiscono a distogliere l'attenzione da ciò che da tempo dovrebbe rappresentare il principale discorso sugli UFO, rappresentato dal significato e dalle notevoli implicazioni che tale questione comporta. Insomma la verifica dei fatti e degli eventi che costituiscono la questione UFO ormai da tempo hanno compiuto il suo naturale iter. Iter dal quale con ogni evidenza emerge definitivamente due fondamentali e inequivocabili punti: primo, l’oggettività dei fatti e degli eventi della casistica UFO, secondo la loro origine extraterrestre. Punto.

Conclusione che ci pone di fronte al fatto che civiltà extraterrestri operano (per motivi e ragioni da definire), oggi come ieri, come la casistica storica dimostra, sul nostro pianeta. Per quanto forse a qualcuno ciò può apparire come “la scoperta dell’acqua calda”, e per molti versi così è, dopo più di sessantenni evidenze, ciò non rappresenta una fase completamente superata, visti i termini con cui ancora molto spesso non solo dai media, ma anche, incredibilmente, negli ambienti ufologici, la questione UFO viene proposta. Infatti, non di rado si assiste a interminabili discussioni, e reattive polemiche, su specifici fatti relativi alla casistica UFO, come se rappresentassero la casistica UFO (!). Forse forti del fatto che, oggettivamente, non rischiano di essere travolti, e sepolti, dalla mole della casistica UFO raccolta in più mezzo secolo... Il lato grottesco di tale situazione sa nel fatto che a volte i nuovi arrivati sembrano, per specifici versi, voler ricominciare il discorso UFO tutto da capo…

Una delle ragioni di ciò è che i maggiori gruppi di ricerca sugli UFO non hanno posto molta attenzione sull’opportunità di definire, e pubblicare, di un “libro bianco” quale risultato di sessant’anni di ricerche su tale questione, rapporto che ponga in evidenza, senza mezzi termini e in modo definitivo, i due suddetti punti che in modo chiaro emergono dall’analisi della casistica UFO: come detto, l’oggettività dei fatti, e l’origine extraterrestre degli stessi, una volta per tutte. Quindi aperto un nuovo e conseguente capitolo, una nuova fase, della discussione della questione UFO quale naturale e coerente percorso nello sviluppo di questa ricerca. Infatti, quasi a sottolineare e contrapporsi a tale situazione, sempre più spesso si parla di esopolitica tema o disciplina sorta proprio nell’abito ufologico quale naturale sviluppo delle notevoli implicazioni sollevate dalla questione UFO, che comprende tutti i temi relativi al rapporto UFO-governi, e in termini molto ampi sui rapporti e delle interazioni tra civiltà concepiti in termini cosmici. Casa che rappresenta effettivamente, e coerentemente, la frontiera dei temi e delle questioni che escono dall’analisi dei fatti e degli eventi proposti dalla casistica UFO, altrimenti la questione UFO rimane congelata, per cosi dire, nel giro vizioso di una continua ripetizione di cose viste, dette e ridette, quanto ormai evidenti. Situazione a favore di chi, per motivi e ragioni diverse, ha la volontà e/o il potere di mantenere la questione UFO un’ambigua e controversa storia infinita.

 

D’altra parte, però, e ciò sottolinea un volta di più la peculiarità della questione UFO, va anche detto che l’attuale situazione potrebbe in realtà rappresentare l’unica attualmente possibile e sostenibile, in ragione, appunto, alle notevoli implicazioni che la questione UFO comporta. In altre parole chiuso capitolo casistica, analisi e conclusioni, significa entrare nel pieno merito del significato e, appunto, delle notevoli, se non enormi, implicazioni che la presenza di oggetti di origine extraterrestre sul nostro pianeta comporta per la nostra cultura e la nostra civiltà. La questione che quindi si pone è quanto tale prospettiva sia compatibile al complessivo e attuale quadro culturale della nostra attuale civiltà, cosa che quindi sembra rappresentare la chiave di volta dell’intera questione UFO. Infatti è tale discorso che ha posto, e pone, la questione UFO per cosi dire in quarantena, in quanto apparentemente in contrasto (?) con il confronto storico-culturale.

La domanda posta all’inizio, se ha ancora senso focalizzare il dibattito UFO in termini di casistica, e sempre no, ma tale evidente risposta per molti versi appare elusa dal confronto storico-culturale, processo che tende a rigettarne le conclusioni che tale casistica pone in evidenza, in ragione alle implicazioni che tale questione comporta, in quanto apparentemente in conflitto (?) con i i termini del complessivo quadro culturale della nostra attuale civiltà. Considerazione che per molti versi può spigare il giro vizioso della “storia infinita” che ancora caratterizza la questione UFO.

Non sempre a domande (apparentemente) semplici corrispondono risposte altrettanto uniche, in tal senso ancora una volta la peculiarità della questione UFO non si smentisce.

 

© Luciano Perla V1 C2 2006


Bibliografia:

Rapporto COMETA https://exopolitikschweiz.files.wordpress.com/2014/05/rapporto-cometa-in-italiano.pdf

http://www.cnes-geipan.fr/

http://www.bibliotecapleyades.net/sociopolitica/sign/sign.htm

http://www.archives.gov/foia/ufos.html

 

Note:

1) Dato che rapprerssenta la conclusione che meglio aderisce ai complessi fatti ed eventi presentati dalla casistica UFO.

2) A questo proposito risulta opportuno qualche precisione in merito ai termini e al loro significato. Il termine extraterrestre può essere inteso in modi diversi in ragione e/o in riferimento a un determinato contesto. Oggi infatti si parla di dimensioni extra, di multiveso, di universi paralleli ecc. In questo testo il termine extraterrestre, non terreste, si riferisce, semplicemente, si fa per dire, da altri pianeti della nostra realtà spazio-temporale. Quindi, in altri termini, oggetti volanti di origine extraterrestre, prodotto di una tecnologia di civiltà avanzante di altri pianeti.

 


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