Tu sei la nuvola della sera che vaga nel cielo dei miei sogni. Io ti dipingo e ti modello con i miei desideri d’amore.
Tu sei mia, solo mia, l’abitatrice dei miei sogni infiniti!
I tuoi piedi sono rosso-rosati per la vampa del mio desiderio, spigolatrice dei miei canti al tramonto! Le tue labbra sono dolci-amare del sapore del mio vino di dolore.
Tu sei mia, solo mia, abitatrice dei miei sogni solitari!
Ho oscurato i tuoi occhi con l’ombra della mia passione, frequentatrice della profondità del mio sguardo! T’ho presa e ti stringo, amore mio, nella rete della mia musica.
Tu sei mia, solo mia, abitatrice dei miei sogni immortali!
- da Il Giardiniere -
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Amore, il mio cuore desidera giorno e notte d’incontrarsi con te, in un incontro simile alla morte che tutto consuma. Abbattimi, come fa la tempesta; prendi tutto quello che possiedo; invadi il mio sonno e ruba i miei sogni. E in quella desolazione, nella nullità dello spirito, uniamoci nella bellezza. Ahimè, che vano desiderio! Che speranza c’è d’essere uniti se non in te, mio Dio?
- da Il Giardiniere -
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Chiederei ancora qualcosa se possedessi il cielo, le sue stelle e il mondo con le sue infinite ricchezze. Sarei però contento anche d’ogni piccola cosa se lei fosse mia.
- da Il Giardiniere -
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Tu ti doni a me come il fiore che non si schiude che all’avvicinarsi della sera, la cui presenza è tradita dal profumo che libera nell’ombra. Così viene a passi silenziosi la primavera, quando le gemme gonfiano le cortecce.
Tu t’imponi al mio spirito come le alte onde della marea crescente, il mio cuore si nasconde sotto canti burrascosi.
Presentivo il tuo arrivo come la notte affretta l’alba. Un cielo nuovo mi è stato rivelato attraverso le nuvole che diventano rosse.
- da Petali sulle ceneri -
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Dimmi se tutto questo è vero, amore mio, dimmi se questo è vero. Quando i miei occhi lampeggiano, le oscure nuvole, nel tuo petto, danno risposte tempestose. E vero che le mie labbra sono dolci come l’inizio del primo amore? Che i ricordi di svaniti mesi di maggio indugiano nelle mie membra? Che la terra, come un’arpa, vibra di canzoni al tocco dei miei piedi? E poi vero che al mio apparire la rugiada cade dagli occhi della notte e la luce del giorno è felice quando avvolge con gioia il mio corpo? E vero, proprio vero che il tuo amore vagò solitario attraverso epoche e mondi in cerca di me? E che quando finalmente mi hai trovato il tuo vecchio desiderio trovò una pace perfetta nel mio parlare gentile, nei miei occhi, nelle mie labbra e nei miei capelli fluenti? E vero, dunque, che il mistero dell’infinito è scritto sulla mia piccola fronte? Dimmi, amore mio, se tutto questo è vero.
- da Il Giardiniere -
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Smetti di lavorare, sposa. Ascolta, l’ospite è arrivato. Senti? Scuote piano piano la catena che chiude la porta. Guarda che i tuoi bracciali non facciano rumore, non affrettare i tuoi passi quando gli vai incontro. Smetti di lavorare, sposa. E sera, ascolta, l’ospite è arrivato.
No, sposa, non aver paura, non soffia il vento degli spettri. C’è luna piena nella notte d’aprile; le ombre sono pallide nel cortile, in alto il cielo brilla luminoso. Se credi, abbassa il velo sul tuo viso, se hai paura, metti la lampada sulla porta. No, sposa, non aver paura, non soffia il vento degli spettri.
Se hai vergogna, non dirgli una parola; resta al lato della porta quando vai ad aprirgli. Se ti fa delle richieste e se vuoi accettare abbassa gli occhi in silenzio. Guarda che i tuoi bracciali non tintinnino quando con la lampada in mano, lo farai entrare. Se hai vergogna, non dirgli una parola.
Sposa, non hai ancora finito il tuo lavoro? Ascolta, l’ospite è arrivato. Non hai acceso la lampada nella stalla? Non hai preparato il cesto dell’offerta per la preghiera serale? Non hai messo il segno rosso della fortuna nella riga dei tuoi capelli, e ancora per la notte non ti sei preparata? Sposa, non senti che l’ospite è arrivato? Smetti di lavorare!
- da Il Giardiniere -
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Il tuo volto affettuoso s’illuminò sorridendo. All’alba, nel giardino dei fiori, chiuso in me stesso, non ho parole. I primi raggi del sole vanno in ogni direzione, come un cespuglio di loti bianchi, dimmi chi sei, misericordiosa! Sta guardando con occhi pieni di dolcezza, l’anima della terra rinfresca, inebria di gioia i fiori. Che lingua parli? Che speranza mi dai? Solo con gli occhi mi fai sussultare. Da tutte le parti i fiori si alzano dicendo: “Prendimi, prendimi nel tuo seno!” Chi chiami vicino a te? Dove sei seduta? Tu sei ovunque. Donando te stessa riempi la terra dando la tua pace col sorriso. Vicino a te tutti aspettano, sono la mia gente, come me attenti al tuo affetto, al tempo dei gelsomini e degli oleandri. Per te essere circondata dai fiori, unita ai fiori del giardino, è un gran piacere. Da ogni parte arriva profumo e alla luminosità dei tuoi occhi il mio animo riposa. L’aroma dei fiori più delicati è il tocco del tuo corpo, dolce brezza del mattino. Donami quello sguardo di miele, guardami, sorge nell’animo l’amore!
- da Luna crescente -
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Un giorno con sorpresa sei penetrata nella mia vita che respirava felice nel primo amore, primavera. Da allora la tenera timidezza di quell’infinita gioia giunge inesauribile, nascosta nelle prime verdi gemme dei cedri in fiore. La tue rose rosse portano nel loro silenzioso ardere tutto quanto c’era in me d’ineffabile, il ricordo di quelle ore e di quei giorni di maggio palpita nel frusciare delle tue foglie freschissime; sempre e per sempre nuove.
- da Dono d’amore -
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Questa nostalgia dei giochi amorosi, tesoro, non è solo mia, ma anche tua.
La tua bocca sorride, il tuo zufolo canta, ispirato dal mio amore.
Il tuo desiderio non ha pazienza, ha tanto vigore quanto il mio.
- da Petali sulle ceneri -
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Il mio cuore, uccello del deserto, ha trovato il suo cielo nei tuoi occhi. Essi sono la culla del mattino, essi sono il regno delle stelle. I miei canti si perdono nella loro profondità. Lascia che io spazi in quel cielo, nella sua solitaria immensità. Lascia che io squarci le sue nuvole e stenda le ali al suo sole.
- da Il Giardiniere -
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Tutta la mattina tento d’intrecciare una ghirlanda, ma i fiori cadono e si sfogliano. Tu sei seduta lì e mi guardi in segreto con l’angolo dei tuoi occhi curiosi. Domanda a quegli occhi che tramano nell’oscurità chi è il colpevole.
Invano tento di cantare una canzone. Un sorriso trema sulle tue labbra; domandagli la ragione del mio insuccesso. Domanda alle tue labbra sorridenti come la mia voce si smarrì nel silenzio, simile a un’ape ubriaca in un fiore di loto.
E sera, è l’ora in cui i fiori chiudono le loro corolle. Permettimi di restare al tuo fianco e chiedi alle mie labbra di fare ciò che si può fare in silenzio e alla debole luce delle stelle.
- da Il Giardiniere -
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Amore, metti da parte la tua lira, lascia alle tue braccia la libertà di stringermi. Che il mio cuore al tocco delle tue dita raggiunga l’estremo limite dei sentimenti! Non inclinare il capo, non voltarlo, ma dammi il tuo bacio come un profumo a lungo tenuto in un calice. Non attutire questo momento con parole vane, ma lascia che un’onda silenziosa ci trascini verso gioie senza limiti.
- da Petali sulle ceneri -
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Vedendo i tuoi piedi nudi e fragili penso che i fiori siano le orme dei passi dell’estate.
I tuoi tracciano leggermente sulla sabbia la storia delle loro avventure, una storia che, passando, la brezza cancella.
Vieni, fai scivolare sul mio cuore questi teneri piedi!
Lascia un’impronta duratura sulla via del paese dei miei sogni.
- da Petali sulle ceneri -
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