Casella di testo:

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Io desidero te, solo te.

Il mio cuore lo ripete infinitamente.

Sono false e vuote

le esigenze che di continuo

mi distolgono da te.

 

Come la notte nel buio

nasconde il desiderio della luce,

così al culmine della mia incoscienza

risuona questo grido:

«Io desidero te, solo te».

 

Come il monsone che vuole finire

nella calma, anche se la sua lotta

è furiosa, così la mia ribellione

s’oppone al tuo amore

anche se grida:

«Io desidero te, solo te».

 

 

- da Offerta di canti -

 

 

_____________

 

 

Tu venivi per lo stretto

sentiero che fiancheggiava

il fertile campo di lino.

Vidi che le mie ghirlande

di fiori del giorno prima

ti pendevano tra i capelli,

disfatte.

Perché non hai aspettato

che al mattino potessi

raccoglierti nuovi fiori

come dono?

Mi chiedo se,

te inconsapevole, quella

ghirlanda sciolta

si sparpagliasse per il sentiero.

Molte canzoni t’ho dedicato,

mattina e sera,

ma l’ultima l’hai cantata tu

mentre andavi via.

Non hai indugiato per ascoltare

l’ultimo canto non detto,

che conservavo per te

solamente e per sempre...

Mi chiedo se sei stanca

delle mie melodie

che canterellavi da sola

mentre andavi in campagna.

 

 

- da Dono d’amore -

 

 

____________

 

 

Giorno dopo giorno, egli viene

e va via. Tieni, amico mio,

dagli il fiore che ho

tra i capelli.

Se ti domanda chi è

che glielo dona

non dirgli il mio nome, ti prego:

 perché egli non fa che venire

e andare via.

Siede per terra sotto l’albero.

Fagli un sedile di fiori e foglie,

amico mio.

I suoi occhi sono tristi e portano

malinconia al mio cuore.

Non rivela mai i pensieri della sua

mente, egli viene soltanto,

poi se ne va.

 

 

- da Il Giardiniere -

 

 

___________

 

 

Ero una fra le tante donne

occupate nelle umili faccende

di casa. Perché m’hai scelto

 e tolto dal quieto rifugio

della vita comune?

 

L’amore inespresso è sacro.

Splende come gemma, nella

profondità buia del cuore.

Oh, tu hai vinto la timidezza

del mio cuore e trascinato

il mio tremante amore all’aperto,

demolendo per sempre l’angolo

ombroso dove nascondeva

il suo nido.

 

Le altre donne sono sempre

le stesse, nessuno ha indagato

nella profondità del loro essere,

ed esse stesse non conoscono

il loro segreto. Con leggerezza,

sorridono e piangono,

chiaccherano e lavorano.

Ogni giorno vanno al tempio,

accendono le loro lampade,

attingono acqua al fiume.

 

Speravo che al mio amore

fossero risparmiate le umilianti

vergogne dei derelitti, ma tu

hai rivolto altrove il tuo viso.

Sì, la tua strada è aperta

davanti a te, ma a me hai

tagliato la via del ritorno

e lasciato nuda davanti al mondo,

che mi fissa notte e giorno,

con i suoi occhi senza palpebre.

 

 

- da Il Giardiniere -

 

 

____________

 

Le mani stringono le mani,

gli occhi indugiano negli occhi,

così comincia la storia

dei nostri cuori

E’ un plenilunio di marzo, il dolce

il dolce profumo dell’Henna

è nell’aria,

il mio flauto giace per terra

dimenticato,

la tua ghirlanda di fiori

non è terminata.

Quest’amore fra me e te

è semplice come un canto.

 

Il tuo velo color zafferano

inebria i miei occhi. La ghirlanda

di gelsomini che intrecci per me

mi commuove come una lode.

E un gioco di dare e trattenere,

di rivelazioni e di misteri,

di sorrisi e di piccole timidezze,

di dolci, inutili lotte.

Quest’amore fra me e te

è semplice come un canto.

 

Nessun mistero al di là

del presente,

nessuna ricerca per l’impossibile,

nessun’ombra dietro l’incanto,

nessuna indagine nel buio profondo.

Quest’amore fra me e te

è semplice come un canto.

 

Non cerchiamo con parole vane

d’interrompere l’eterno silenzio,

non alziamo le mani nel vuoto

per cose al di là della speranza.

Ci basta ciò che diamo

e quello che riceviamo.

 

Non abbiamo schiacciato la gioia

per spremerne il vino del dolore.

Quest’amore fra me e te

è semplice come un canto.

 

 

 

- da Il Giardiniere -

 

 

_____________

 

 

Non guardarmi così, disprezzandomi.

Non cantare così dolcemente,

con voce toccante.

Andando e tornando dal lavoro,

per strada, non attraversare

il mio piazzale.

Non guardarmi così, disprezzandomi.

 

Preparai con cura dentro me

le parole d’amore,

tu invece sei tornato inutilmente

a chiedere i gioielli.

Sono niente per te, una cosa

senza valore,

due o tre lacrime, solo una pena

di sangue rosso.

Non guardarmi così, disprezzandomi.

 

Che tesoro hai portato

a piene mani?

Non andartene, gettandolo

così per terra!

Se oso chiedere cos’è

questo debito,

come lo pago,

forse dovrò vendermi tutta la vita?

Non guardarmi così, disprezzandomi.

 

Pensai ragionando solo:

«Starò in un angolo,

tenendo in cuore le pene segrete.

Per cosa sperare?»

Vorrei parlare ma

non trovo le parole:

solo il desiderio mi resta,

non conosco la fine.

Non guardarmi così, disprezzandomi.

 

Posso mescolare la mia canzone

alle musiche di cui

hai riempito il flauto?

Cominciato il canto,

l’anima si commuove,

lacrime incomprensibili,

senza ritegno, inondano ogni cosa.

Non guardarmi così, disprezzandomi.

 

Sei arrivato vestito con stoffe

splendide, ornato di collane di fiori.

Qui il vassoio d’oro,

fiori, la corona:

chi potrà raccontare i doni dell’amore?

Non guardarmi così, disprezzandomi.

 

Amico, perduta la strada,

sei venuto in questa casa.

Chi scambierà le collane nell’oscurità?

Per tutto il giorno e la notte

la luce è spenta.

Non guardarmi così, disprezzandomi.

 

 

- da La Barca d’oro -

 

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Non è soltanto un semplice gioco d’amore

quello che c’è tra noi, mio caro.

 

Troppe volte sono calate su di me

notti tempestose, seguendo la lampada,

e dubbi tenebrosi, nascondendo ogni stella,

si sono ammassati nel mio cielo.

 

Troppe volte il fiume ha travolto gli argini,

i miei raccolti sono stati cancellati

da acque vorticose, squarciando

da cima a fondo

il mio cielo con le lacrime e la disperazione.

 

Ho imparato questo: tristi colpi prepara

il tuo amore,

il gelo apatico della morte non conosce.

 

 

- da L’offerta di frutta -

 

 

_______________

 

 

Con te sono partite le nostre

fuggenti ore d’amore,

cerco di sapere in quale luogo

le preservi dalla polvere

che lentamente s’accumula.

 

Nella mia solitudine non trovo

che il tuo canto;

è morto sulle tue labbra,

ma ha lasciato

risonanze infinite.

 

I sospiri delle tue ore annoiate

li scopro nella pace dei tramonti

d’autunno, i tuoi stessi desideri

tornano a ossessionare

la mia anima, dal fondo del tuo passato.

Immobile, ascolto frusciare le loro ali...

 

 

- da Petali sulle ceneri -

 

 

_____________

 

 

Io preferivo la spiaggia

sabbiosa, nelle cui rare pozze

le anatre, a gara, nuotavano

e le tartarughe prendevano il sole,

dove le poche barche da pesca

si riparavano, di sera,

all’ombra dei cespugli.

 

Tu preferivi la riva alberata,

dove le ombre si addensavano

nei boschetti di bambù, dove

le donne giungevano con i secchi

lungo i sentieri tortuosi.

 

Il fiume stesso scorreva tra noi,

cantando a tutte e due le sponde

 la stessa canzone.

Io ascoltavo, seduto sulla sabbia,

sotto le stelle, tutto solo.

Tu ascoltavi, seduta sul bordo

della discesa, fin dalla prima

luce del mattino.

 

Tu non sapevi, però, quello

che sentivo, e anche per me era

un mistero il segreto che

quel canto t’affidava.

 

 

- da Dono d’amore -

 

 

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I fiori primaverili si aprono

come la dolorosa passione

dell’amore inespresso.

Torna con il loro profumo

la memoria di mie passate canzoni.

Dal mio cuore, all’improvviso,

sono caduti i rami verdi del desiderio.

 

Il  mio amore non è arrivato,

ma sento nel mio corpo le sue carezze,

attraverso i campi fragranti,

giunge la sua voce. Nella profondità

malinconica del cielo è il suo sguardo,

ma dove sono i suoi occhi?

Per aria volano i suoi baci,

ma dov’è la sua bocca?

 

 

- da Dono d’amore -

 

 

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Casella di testo: Rabindranath Tagore: Poesie d’amore