Perché il giovane vagabondo

allo spuntare del giorno

ha scelto di venire alla mia porta?

Ogni volta che entro o esco gli passo accanto,

i miei occhi sono presi dal suo viso.

Non so se devo parlargli o tacere.

Perché ha scelto di venire alla mia porta?

 

Le notti nuvolose di luglio sono scure,

il cielo d'autunno è azzurro pallido,

i giorni primaverili sono turbati

dal vento del sud.

Egli canta le sue canzoni con nuove melodie, ogni volta.

Tralascio di lavorare e i miei occhi

s'annebbiano di lacrime.

Perché ha scelto di venire alla mia porta?

 

 

- da Il Giardiniere -     

 

 

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Quando la notte vado sola al mio appuntamento d'amore,

gli uccelli non cantano, il vento non soffia, le case

ai lati della strada sono silenziose.

Solo i miei bracciali tintinnano a ogni passo

e io me ne vergogno.

 

Quando siedo al balcone e ascolto giungere

i suoi passi, non c'è stormire di foglie sui rami,

l'acqua del fiume è ferma, come la spada

sulle ginocchia d'una sentinella addormentata.

Solo il mio cuore batte con violenza

e io non so come tranquillizzarlo.

 

Quando il mio amore arriva e siede vicino a me,

quando il mio corpo freme e le mie palpebre s'abbassano,

la notte s'oscura, il vento spegne la lampada

e le nuvole velano le stelle.

E' allora che il gioiello sul mio seno scintilla,

e io non so come nasconderlo.

 

 

- da Il Giardiniere -      

 

 

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Perché l'aria intiepidisce al profumo dei Bakulas

e i raggi di luna si spandono sui rami

come se cadessero su una coppa capovolta

da dèi ubriachi...

Tu cerchi invano qualche pretesto per ricordare

chi è partito, con gli occhi pieni di lacrime.

 

Quella notte si prodigò così tanto per i suoi fiori,

le ombre erano immobili sul prato,

la luce lunare sembrava aspettare una parola dolce

che uscisse dalle tue labbra.

Tu però non hai parlato,

all'alba lei è partita.

Tu cerchi invano ora qualche pretesto per ricordare...

 

La luna d'aprile muove ancora i suoi raggi

di corolla in corolla, ma perché quella notte

ti sei ingiustamente uccisa?

L'istante pieno di tesori che avevi offerto

resta perduto per sempre.

E ora tu cerchi invano un pretesto per ricordare

chi t'ha abbandonato, con gli occhi pieni di lacrime?

 

 

- da Petali sulle ceneri  -  

 

 

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Saranno pieni di preoccupazioni i tuoi giorni,

se devi darmi il cuore.

La mia casa, al bivio, ha le porte aperte,

il mio pensiero è sempre assente,

perché io sono un poeta.

Non sento colpa per questo, ma te lo dico,

se devi darmi il cuore.

Se impegno con te la mia parola in canzoni

e sono deciso a mantenerla, quando

la musica tacerà, bisognerà che tu mi perdoni,

perché la legge decisa a maggio

la violo volentieri in dicembre.

Non rifletterci troppo, se devi concedermi il cuore.

Finché i tuoi occhi canteranno l'amore

e la tua voce comunicherà la gioia,

le mie risposte alle tue domande

saranno sempre appassionate, anche se non precise. Vanno credute per sempre e poi per sempre dimenticate.

 

 

- da Dono d'amore -  

 

 

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Spegni la lampada, tesoro,

la lampada della tua notte solitaria.

Ti giunge l'invito ad aprire la porta,

sta per sorgere la luce del mattino.

Lascia nell'angolo il tuo liuto, amore,

lo strumento della tua vita solitaria.

Ti giunge l'invito a venir fuori in silenzio,

sta per cantare il nuovo giorno.

 

 

- da Passando all'altra riva -    

 

 

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Nuvole e nuvole s'addensano

poi si fa buio...

Amore mio, perchè mi lasci solo

ad aspettare fuori della porta?

 

A mezzogiorno sono tra la gente

quando svolgo il lavoro,

ma in questa giornata oscura e triste

tu sei la mia unica speranza.

 

Se non mi mostri il viso,

se mi lasci in un angolo da solo,

come potrò sopportare le lunghe ore di pioggia?

 

Nell'oscurità del cielo

lo sguardo si perde lontano.

Il mio cuore vaga piangendo

col vento che soffia incessante.

 

 

- da Offerta di canti -    

 

 

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Perdonami se oggi sono impaziente, amore.

E' la mia prima pioggia estiva. La foresta,

sulle sponde del fiume, è agitata

e i rigogliosi alberi di Kadam

tentano, con i fiori profumati, il monsone che passa.

Vedi, da ogni parte il cielo è attraversato

da lampi e il vento solleva i capelli.

Se proprio oggi ti porto il mio dono,

perdonami amore.

Il mondo dei soliti giorni

è nascosto dal vapore della pioggia,

ogni lavoro è sospeso nelle case,

desolati sono i campi.

Solo gli occhi tuoi neri

lo scrosciare della pioggia ritrova la sua melodia,

e, alla tua porta, vestito d'azzurro,

luglio aspetta che tu apra, coi gelsomini

pronti per le tue trecce.

 

 

- da Dono d'amore -   

 

 

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Pesante è la tua cesta, ragazza,

il tuo corpo sarà stanco.

Per quale lontano luogo sei partita?

Per avidità di guadagno? La strada è lunga,

la sabbia scotta per il sole.

Guarda, il lago è gonfio e profondo,

l'acqua scura come l'occhio del corvo.

Le rive declinano nella tenerezza dell'erba.

Tuffa nell'acqua i piedi stanchi.

Il vento di mezzogiorno ti passerà le dita nei capelli,

le colombe gemeranno lamentandosi,

le foglie bisbiglieranno i segreti

nascosti nell'ombra.

Che importa se le ore trascorrono e il sole tramonta?

Se attraverso la pianura desolata la strada

si perde nella luce che sfuma?

Laggiù c'è la mia casa, tra le siepi fiorite di biancospino.

Ti vedrò da lontano. Il letto è pronto,

una piccola lampada è accesa.

Al mattino, quando gli uccelli si saranno

svegliati, per l'affannoso lavoro dei mungitori

io ti sveglierò.

 

 

- da Dono d'amore

 

 

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Sono per te come la notte.

Non posso darti che pace e silenzio,

nascosti nell'ombra.

 

Quando all'aurora aprirai gli occhi,

ti lascerò al ronzio delle api, al canto degli uccelli.

 

La mia offerta non sarà che una lacrima versata

nella tua giovinezza.

Saprà velare la crudele gioia del giorno.

Più freschi ne usciranno i tuoi sorrisi.

 

 

- da Petali sulle ceneri -   

 

 

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Tanto tempo fa t'ho offerto il mio cuore,

le tue lacrime delicate non lo accettarono

né lo rinfrescò la rugiada dei sentimenti gentili.

Appassiti sono ormai i fiori

e nessuna collana hai intorno al collo,

mi pareva di veder splendere la tenerezza

nei tuoi occhi, ma è svanita...

Se, calpestando questa terra,

dalle tue mani fosse caduto un seme,

sarebbe ritornato a te, come un frutto eterno.

Come vita nuova.

 

 

- da Vicitrita -  

 

 

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Casella di testo: Rabindranath Tagore: Poesie d’amore