"Dal rifugio Curò seguire la mulattiera per il lago naturale del Barbellino fino al vicino ponticello in legno sul
torrente della val Cerviera. Scavalcato il corso d'acqua, abbandonare la mulattiera e salire a destra senza
percorso obbligato sul pendii di erba e sfusciumi alla base del pizzo Recastello.
Tenendo costantemente la direzione Sud-Est, dopo circa 200 metri di dislivello si scavalca un dosso e si
perviene alla bella conca del laghetto dei Corni Neri (2119 m), al cospetto delle repulsive torri rocciose da cui
ha preso il nome. Ora la base del canale Nord diventa ben evidente e si apre a destra della suddetta cresta
dei Corni Neri di Recastello.
Proseguire con un'ultima breve salita sulla vaga morena destra depositata dall'antico ghiacciaio del
Recastello e raggiungere l'ampio imbocco del canalone (circa 2300 m di quota).
A seconda delle condizioni della neve la prima parte del canalone, poco pendente, può anche essere risalita
senza l'uso dei ramponi.
Con alcuni zig-zag raggiungere il piccolo bacino glaciale ai piedi della parete Nord, in seguito piegare verso
destra sempre senza difficoltà sino allo stretto imbocco del canalino vero e proprio. Questi sale alla cresta in
modo abbastanza lineare con una sola lieve strozzatura a metà percorso in cui la pendenza aumenta
leggermente (circa 45°).
L'uscita generalmente non presenta cornici, piuttosto a stagione avanzata potrebbero scoprirsi le rocce
sottostanti. Giunti in cresta, piegare a sinistra, superare una breve elevazione e scendere al colletto poco
marcato da cui proviene la via normale. Senza difficoltà risalire l'ultimo breve tratto di rocce sfasciumate e
poco ripide sino alla grossa groce di vetta, da cui si gode un panorama grandioso."
Ore 5 partenza da Valbondione . Arrivati al rifugio Curò l'ampia conca lascia sbalorditi dalla quantità di neve ancora presente a fine maggio. E già sulla mulattiera che porta al lago Naturale si comincia a dover tribulare con la neve primaverile. Fino all'inizio del Canale Nord, la neve non da tregua, la progressione è rallentata dal continuo affondare.
All'inizio del canale messo i ramponi e impugnata la picozza comincia la salita del canale del Vecio, ma anche qui, pur essendo su una pendenza particolarmente ripida e a nord la neve non tiene. Una crosta superficiale sottile viene facilmente rotta facendo affiorare una neve ancora invernale (non compattata). Fatica, tanta!!!
L'uscita del canale però è favorevole una piccola cornice per niente pericolosa viene superata senza nessuna difficoltà e finalmente la cresta che porta in vetta (ovviamente innevata).
La croce fuoriesce dalla neve quel tanto che sui laterali ci si può sedere e godere del maestoso paesaggio.
Alle 9.00 circa sono in vetta in compagnia di 2 amici Fabio e Alessandro incontrati strada facendo.
La discesa, vista la quantità di neve ancora presente in Val Cerviera, viene affrontata sullo stesso percorso della salita.
Ma basta parole, adesso faccio parlare le mie foto.