Lo standard CD Audio
prevede che il segnale musicale sia digitalizzato a una frequenza di
campionamento di 44.100 Hz, con campioni di 16 bit ciascuno. Disponendo di una
scheda audio o di un’interfaccia audio che supporti risoluzioni superiori allo
standard cd, si può acquisire ed elaborare il contenuto di un LP con la
maggiore qualità dei 20 o ancor meglio 24 bit. Le più recenti versioni dei
programmi di elaborazione audio (anche economici come GoldWave) consentono infatti di registrare a elevata risoluzione e frequenza di
campionamento. Quest’ultima può essere scelta fra 48 kHz (tipica del DAT e di
molti dvd musicali, più
che sufficiente per acquisizioni da vinile), oppure 88,2 kHz (il doppio di
quella cd, secondo molti preferibile se si prevede alla fine di fare un cd e
quindi di ricampionare il segnale) oppure 96 kHz (quasi uno standard, sinonimo
di alta qualità).
L’utilizzo dei vari
programmi e filtri per ripulire la registrazione dai disturbi del vinile rimane
lo stesso anche con files a 24 bit, soltanto i files saranno più voluminosi e
le elaborazioni un po’ più lente. La destinazione finale potrà essere un cd
oppure un dvd.
Per fare un cd l’ultimo passaggio prima della masterizzazione dovrà essere la
conversione a 44,1 kHz/16 bit, funzione disponibile di solito nella finestra Save
As... dei vari programmi. Allo stesso modo, per realizzare un dvd musicale
occorre spesso approntare i files a 48 kHz/16 bit anche se, scegliendo con cura
il programma di dvd-authoring, è possibile mantenere l'audio a 24 bit sul dvd. La conversione a 16 bit
rappresenta un passaggio critico e vari algoritmi
sono stati approntati per evitare il degrado del segnale musicale e preservare
la maggior qualità possibile, con tecniche di dithering (aggiunta di un
disturbo casuale al rumore digitale, per renderlo meno fastidioso) e noise
shaping (rimodellamento del rumore per spostarlo su frequenze più alte meno
udibili). Filtri di questo tipo sono disponibili in
vari programmi di elaborazione audio, anche economici.
E’ importante ricordare
che dopo aver applicato dithering e/o noise shaping il file audio non deve
essere più modificato prima della masterizzazione, cioè non deve essere
equalizzato, né normalizzato né
filtrato in alcun modo.