Il litorale adriatico
Il litorale adriatico comprendente le province di Udine, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Lubiana, sancì l'annessione di fatto alla Germania di un'ampia area gravitante sull'Alto Adriatico e sul bacino della Sava. Il governo del Litorale venne affidato da Hitler al gauleiter della Carinzia Friedrich Rainer che assume in data 1 ottobre 1943 tutti i poteri politici e amministrativi e in breve tempo fissa i capisaldi della sua praticamente illimitata sovranità sottoponendo prefetti e podestà al controllo di consiglieri tedeschi e stabilendo norme per l'impiego delle milizie collaborazioniste locali. Passano così alle dipendenze delle SS le formazioni della milizia fascista, che qui non si trasformeranno, come nella neo-costituita repubblica di Salò, in Guardia Nazionale Repubblicana, ma assumeranno il nome di "Milizia Difesa Territoriale", e i vari reparti di polizia. Tra questi l'Ispettorato Speciale di PS per la Venezia Giulia, creato sin dal giugno 1942 con specifici compiti di repressione della guerra partigiana. Più noto sotto il nome, tristemente famoso, di "Banda Collotti", dal nome del commissario Gaetano Collotti, che ne aveva assunto il comando, questo organismo, la cui sede era nella "Villa Triste" di via Bellosguardo, continuò il suo "servizio" fornendo ai tedeschi una preziosa e fattiva collaborazione contro gli antifascisti e nello sterminio degli ebrei. Il controllo poliziesco, la repressione politica, razziale, antipartigiana, vengono affidati alla supervisione delle SS il cui comandante, Odilio Lotario Globocnik, legato a Himmler e reduce dai massacri di oltre due milioni e mezzo di ebrei in Polonia, si installa a Trieste con un nutrito seguito di "professionisti" della morte, già distintisi in modo sinistro nelle varie operazioni di sterminio in Germania, Polonia, URSS, e nei lager più noti: Belsen, Sobibor, Majdanek, Treblinka ecc. Con Globocnik arrivano a Trieste 92 specialisti dell' "Einsatzkommando Reinhard": questi gruppi erano stati creati allo scopo di "condurre la lotta contro i nemici ostili al Reich alle spalle delle truppe combattenti" e di svolgere compiti di particolare "impegno" per l'attuazione della politica di occupazione, di repressione e di sterminio praticata dal Terzo Reich nei territori invasi. Pochi giorni dopo l'8 settembre arrivano a Trieste alcuni uomini (tra cui Christian Wirt e August Dietrich Allers) che avevano partecipato all' "Action Tiergarten 4", cioè, fin dal 1939, all'eliminazione di "malati inguaribili" tedeschi e successivamente di prigionieri dei campi di concentramento segnalati come "inguaribili" con false certificazioni dai medici di campo. L' "Einsatzkommando Reinhard" costituisce territorialmente diversi uffici contrassegnati dalla sigla R. Il gruppo che opera a Trieste ha la sigla R1, quello che opera a Udine ha la sigla R2, quello di Fiume la sigla R3. La sigla è impressa su i documenti e sulle celle della Risiera. Il primo comandante del nucleo R1 a Trieste è Christian Wirth; dopo la sua uccisione, in un'imboscata partigiana, gli subentra nel giugno del 1944 August Dietrich Allers. Il braccio destro di Allers e comandante della Risiera sarà Joseph Oberhauser. La presenza di un tale "staff" è giustificata dall'estrema importanza che il "Litorale Adriatico" aveva per il Reich. Trieste, l'Istria e il Friuli sono una piattaforma economica e politica dell'espansionismo germanico nel sud-Europa e nell'area mediterranea e sono, nel contempo, una "cerniera" strategica essenziale fra il settore balcanico, sconvolto dalla guerra partigiana e minacciato dall'avanzata sovietica, il fronte italiano e la Germania meridionale. Gli sviluppi del conflitto, la ribellione eroica dei popoli qui conviventi, costringeranno l'apparato repressivo nazista ad abbandonare questa sua ultima conquista territoriale.
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