TESTIMONIANZA di G.SINIGAGLIA AL PROCESSO SULLA STRAGE DI USTICA

* *
* Operazione Tobruk *
DC9 ITAVIA in bianco e nero
* Eagle Run To Run *

Iper INDICE

Nota: In questo IperTesto, selezionando una parola evidenziata, ci si muove alla PAGINA SUCCESSIVA dove è presente ancora quello stesso argomento. Una pagina e` delimitata da due linee orizzontali.

NAZIONI


LOCALITA'


Borgo Piave centro aeronautico
Calvi (Corsica)
Centro Nucleare Libico
Decimomannu
El Jaghbub
Forlanini (aereoporto)
Iacotenente
Licola
Malta
Martina Franca
Mazara del Vallo
Napoli
Otranto
Poggio Ballone


ORGANIZZAZIONI


ADN kronos
Agip
Camera dei deputati
CESIS
CIA
Corte dei Conti
Girle
Gladio - vedi anche Stay Behind
GOLE
GOS
Infremer
Insurrezionisti libici
Ministero della difesa (commissione d'inchiesta)
NAC
Pentagono
PRI


Mezzi


AB212 elicottero
Air Malta
Airbus Airfrance Parigi Barcellona
Antonov
Armi inviate ai libici
Boeing 717
Breguet Atlantic
DC9 ITAVIA
F 104
Foch
Fregate F570
Gipsi Buccanier
Kiev
Mig 23 (Yuri Grecko)
Mirage
Nimrod


OPERAZIONI & VARIE


PERSONAGGI e VARIE

Legenda: Cliccando su P= si va alla Pagina Principale che riguarda quella persona.

Accame Falco
Bartolucci Lamberto (Generale) P=
Bianchino Joe CIA
Bonifacio Sergio P= Capitano di vascello
Bucarelli (Giudice)
Clarridge Duane CIA
Dary Tenente
De Marenco Alessandro SDECE P=
De Marol P= Colonnello SSE
Dock Coe
Ferri Franco P= (Generale)
Ferro Giuseppe
Pisano Franco (Generale) P=
Gheddafi -- P=
Grecko Yuri -- P=
Hesnault Charles
Inzerilli Paolo (Generale) P=
Jallud
Keerstiens Capitano
Lancrenon


------->- UNA SCIA NEL CIELO

La scia nel cielo e` quella lasciata da un missile che il 27 Giugno 1980 insegui` un DC 9 della ITAVIA.
Su Ustica si e` detto di tutto. Si e` parlato inizialmente di cedimento strutturale, poi di bomba, poi di missile. Quella del missile e` comunque la tesi che ha preso piede nell'opinione pubblica (soprattutto grazie all'esistenza di continui e ormai palesi depistaggi da parte delle autorita` militari e civili). Non tutti pero` credono (e peggio ancora, non tutti sono interessati) a quello che sta dietro ad Ustica.
Io sono ormai convinto che lo scenario di guerra descritto dall' ex militare della Legione Straniera: Guglielmo Sinigaglia, ( cfr "Panorama" 11/Nov/1990) corrisponda alla verita`. Sinigaglia quella sera era impiegato in un'operazione militare di vaste dimensioni.

L'operazione coinvolge militari inglesi, francesi, italiani e tedeschi coordinati da un organo segreto della NATO, dal nome di STAY BEHIND, (con l'utilizzo di aerei, navi, sottomarini) ed ha lo scopo di attuare un colpo di stato in Libia uccidendo Gheddafi e costituendo un Governo fantoccio filo-occidentale. Gli occidentali, il 27 Giugno 1980, dovevano abbattere l'aereo di Gheddafi diretto a Varsavia, poi armare (ed aiutare nella insurrezione contro il Governo esistente) dei gruppi di libici antigovernativi.
Pero` qualcosa non funziona; qualcuno tradisce e avvisa Gheddafi. L'operazione si inceppa, l'aereo con a bordo il leader libico, ormai quasi sopra all`Italia, devia, ed atterra a Malta. I comandanti dei moltissimi mezzi militari occidentali (di terra, di aria, di mare) operativi quella sera nel Mediterraneo non vengono avvertiti in tempo.
Ad un certo punto arriva l'ordine di sparare su tutto cio` che vola, e succede una baraonda.

    Un missile, che lascia una lunga e bianca scia nel cielo, si dirige verso un DC 9, capitato sul Tirreno in quel momento quasi per caso.

    Il pilota, con manovra da esperto, riesce ad evitare che il missile colpisca l' aereo nei motori. L' aereo viene colpito, alle 20.56, nella parte anteriore della carlinga. Il missile lo sfiora provocando uno squarcio ed esplode oltre. L' aereo, pur non esplodendo, e` danneggiato, alcuni passeggeri vengono risucchiati nel vuoto per effetto della depressurizzazione e poi incomincia a precipitare.
    Il comandante, comunque, e` un vero "asso" , e alle 21.04 riesce a far ammarare il velivolo. Questo viene immediatamente circondato dai mezzi militari che erano nella zona. Intanto l' operazione militare e` sospesa (poi fallira` definitivamente).

    I passeggeri del DC 9 se venissero lasciati vivi sarebbero dei testimoni scomodi di una sconfitta occidentale. Si decide cosi` per la loro eliminazione.
    Alle 4:30 del 28 Giugno i subacquei di un sottomarino inglese applicano due cariche di esplosivo (del tipo Dynagel) sotto l' aereo per provocarne l'inabissamento, che avviene alle 5.30.

    E` questo il modo in cui e` morta la maggior parte dei passeggeri di quel volo? E` questa la verita` che militari e politici italiani (e non) sono riusciti a tenere nascosta per i 15 anni dell'inchiesta?
    Hanno vinto loro, ha vinto la loro giustizia. Noi non possiamo far altro che prenderne atto; ci hanno ingannati e ci sono riusciti bene (ma non benissimo).
    C'e` una cosa, pero`, che non riusciranno mai ad ingannare: la loro coscienza, per quanto piccola sia.

L. Rinaldo & V. Rigamonti



P.S. Gugliemo Sinigaglia considera questo documento il suo "passaporto per la vita".


Inizio documento:
NAZIONI PARTECIPANTI E FORZE IN GIOCO

GERMANIA Occidentale
La Germania Occidentale partecipò con le Teste di Cuoio, il loro compito era quello di addestrare gli insurrezionisti all'uso delle armi ed anche alle strategie destabilizzanti. Quando fosse scattata l'operazione loro avrebbero proceduto alla distruzione del loro obiettivo, che era un centro di ricerche chimiche costruito da aziende tedesche per scopi pacifici e poi dai libici convertito.

ITALIA
VITTORIO VENETO squadra navale
La VITTORIO VENETO, oggi "tutto Ponte" Garibaldi" (NdR: in realtà sono due navi distinte ed entrambe tuttora esistenti) era dislocata al largo di Ustica. Svolgeva un'operatività antisommergibile con il ruolo di interdizione nei quadranti di mare prescelti per la profondità idonea all'operazione EAGLE RUN TO RUN quando essa fosse iniziata. La Fregata F570 (NdR: la fregata F-570 "Maestrale" in realtà è stata varata solo nel 1982.) era dislocata nel quadrante posto tra il 38 / 39 Latitudine e 11 / 12 Longitudine. Manteneva in volo suo elicottero AB 212 in perlustrazione comunicando agli sparvieri l'approssimarsi dei natanti.
SPARVIERI
Gli SPARVIERI pattugliavano in prossimità della VITTORIO VENETO sempre al largo di USTICA. Queste imbarcazioni sono estremamente veloci, ben armate di missili in grado di colpire unità nemiche fino a 70 Km grazie ai suoi strumenti elettronici. Gli SPARVIERI sono dotati di apparecchiature della Selenia e della OTO Melara.


NAZIONI PARTECIPANTI E FORZE IN GIOCO

Stazioni Radar SINADEX
I centri radar interessati all'operazione sono quelli di Martina Franca, Otranto , Iacotenente, Siracusa, Sigonella, Licola, Decimomannu, Verona AFI, Sila Base segreta. Nella Base aerea della Sila veniva mantenuto in perfetta efficienza il MIG 23 transfugo nel mese di Gennaio ed il capitano Yuri Grecko restava in attesa operativa presso una compagnia dell'Arma prossima alla base silana. Elaborazione SINADEX: Il piano esercitativo della operazione Sinadex venne elaborato dal centro aeronautico di Borgo Piave.

FRANCIA
GOLE Gruopement Operationel Légion Etrangére
REI Regiment Etrangére de Infanterie
GIRLE Groupement d'intervention Rapide Legione Etrangére
FOCH Squadra navale (NdR: squadra navale PIU' 2 sottomarini ?) 2 sottomarini

INGHILTERRA
SBS Special Boat Service
Nimrod: 2 velivoli
Sommergibili: 1 più tutta l'attrezzatura SBS


OPERATIVITA'


GOLE Il ruolo operativo della prima compagnia era quello di guidare la presa di Tripoli da parte degli insurrezionisti e prendere possesso del centro operativo militare "Comando Radio".
Il Tenente Dary Del GOLE con la sua sezione ed una squadretta di STAY BEHIND vennero addestrati alla presa della Base Aerea dov'erano stanziati i Mirage. La sezione? doveva essere scudo dei piloti mentre la squadretta avrebbe provveduto a far brillare l'arsenale della base.
Questa sezione e la squadretta si addestrarono a Calvi. Il capitano Lancrenon con 2 sezioni e 3 squadrette si addestravano alla distruzione di arsenali chimici. Si addestravano a corte "Chabriere". La sezione del Sous Leutenant Valente si addestrava nel deserto Libuotiano per distruggere un arsenale batteriologico nel deserto libico.
2 eme REP: Dislocato a N'Djamena pronto ad intervenire per tagliare la ritirata libica dal Ciad. Un Battaglione operava di pattuglia effettuando dei raid fornendo così informazioni sempre aggiornate.
2eme REI: Battaglioni dislocati in Ciad a fronteggiare le forze libiche che appoggiavano i rivoluzionari ciadiani. Il 2eme REI era attestato ad ?Dunianga Ke??ir 

GIRLE: Il compito operativo del GIRLE era la cattura di Jallud e l'individuazione dei fisici nucleari che collaboravano al progetto nucleare libico.
La sezione GIRLE era coordinata dal tenente Mattana del SSELE (service de Securite Interieure Legion Etrangere) e dall'Adjutant Jeashier del SSILE (service de Securité Interieure Legion Etrangere). Addestravano gli uomini per distruggere da terra il centro nucleare libico di cui conoscevano l'esatta ubicazione e come era dislocato, in quanto l'anno precedente avevano catturato dei palestinesi che avevano cercato di sottrarre del plutonio alla Francia.


FOCH

FOCH : Squadra navale
La squadra navale era dislocata al largo della Sicilia orientale. Con i suoi velivoli controllava che insieme alla squadra navale della Kiev non fossero penetrati dai sottomarini per cui svolgeva una funzione antisommergibili affinchè non si avessero delle sorprese. Anche la Foch come la Vittorio Veneto eseguiva gli ordini diramati direttamente dall'operativo di terra.

2 Sommergibili
I 2 sottomarini (di cui uno armato con missili superficie-aria, oggi museo galleggiante de la cité di Parigi dismesso nel 1982). Questi sommergibili avrebbero imbarcato la sezione del tenente Dary: 18 piloti e la squadretta di STAY BEHIND.

NOTA. Su indicazioni di Yuri Grecko nella Base dove lui operava, addestrando i piloti libici, erano stanziati dei SU24 ("Fencer" classificazione NATO) . L'occidente era a conoscenza della sua esistenza ma non ne avevano mai visionato uno. Pertanto era nelle sue intenzioni sottrarne uno per poterlo analizzare. Il SU24 è un velivolo simile al General Dynamics F111. Per cui tra i 18 piloti vi erano 2 in grado di pilotare questo velivolo, scortati dai Mirage.
Questa è la strategia ufficiale. Sottovoce invece si disse che il pilota avrebbe dovuto essere proprio Yuri Grecko che conosceva il velivolo da sottrarre. Questa ipotesi è la più credibile infatti Yuri Grecko non venne mai portato via dal comando compagnia dov'era ospitato per fornire ad altri piloti il concetti basilari per sottrarre e far volare il SU24, cosa che invece sarebbe stata ovvia se la sottrazione del SU24 l'avessero dovuta attivare due dei 18 piloti previsti nella missione.

GRAN BRETAGNA
SBS: Una compagnia composta da 156 uomini e 27 ufficiali, divisi in 5 squadre ciascuna con proprio obiettivo. (NdR: anche i più grossi sottomarini inglesi dell'epoca, gli Swiftsure, non avevano spazio a bordo per più di una dozzina di incursori dell'SBS, al prezzo di sbarcare parte dell'armamento. Senza poi parlare dell'equipaggiamento.)


KIEV


NIMROD:
Il Nimrod 1 posizionato al largo tra Cipro e Creta per sorvegliare i movimenti della squadra navale sovietica con la portaerei Kiev di 39.000 tonnellate e la carena a cuneo piatto. Codice del Nimrod "mild Enhal" (NdR: nome in codice non chiaro - ma RAF Mildenhall è una base aerea in Inghilterra utilizzata dalla RAF e dalla NATO per operazioni congiunte) Il particolare tipo di carena della Kiev era progettata per mimetizzare dei sottomarini in modo da sottrarli all'individuazione.
Il Nimrod 2 aveva una posizione variabile nel tratto marino tra la Maddalena e il punto Condor di Ustica ed il canale di Sicilia. Mentre nella fase operativa avrebbe circuitato (biscotto) al largo di Ustica.
A bordo di questi Nimrod vi erano 6 osservatori che componevano la squadra presidenziale, ovvero gli uomini che avrebbero scortato il nuovo presidente libico che si sarebbe insediato nel momento dell'insurrezione. La squadra era composta da 2 italiani (GOS), 2 francesi (SS?) e 2 inglesi (SAS). In questa squadretta io ero il comandante.

MAZARA DEL VALLO
Mazara del Vallo è il punto focale per armare gli insurrezionisti libici.
Il sistema usato era semplice ma efficace: i pescherecci degli insurrezionisti e i pescherecci mazaresi facevano il trasbordo in mare.
I tramiti per questa fase operativa erano il Sig. Ferro Giuseppe e Patri Emilio.
Questi avevano il compito di procurare i pescherecci e gli equipaggi sicuri, ovvero senza extracomunitari. Soprattutto, Ferro e Patri, formavano gli equipaggi con uomini che avrebbero avuto sempre e comunque interesse, indipendentemente da come andassero le cose, a tacere; questo valeva anche per gli armatori che non sempre facevano rientrare i loro pescherecci con solo pesce.
Ferro, inoltre, come contropartita, ottenne un distributore Agip a Mazara e l'aiuto per l'elezione del figlio al comune e nelle liste del PRI.
Patri un negozio di ottica e Radio Mazara International. Durante questa fase di trasbordo operavano degli SPARVIERI in modo da inibire eventuali sorprese.


YURI GRECKO

YURI GRECKO
=O= Il 24 Gennaio 1980 un Mig 23 entra, scortato da 2 F104, nello spazio aereo italiano e viene fatto atterrare in una base segreta in Sila. A bordo vi è il capitano Yuri Grecko che chiede lo status di rifugiato politico. Il capitano Grecko viene interrogato dal SIOS, dal SISMI e da alcuni uomini della CIA. Da tenere presente che il SISMI si reca da Grecko con 2 agenti dello SDECE e non pose domande su segreti militari sovietici ma bensì sulla base libica dove lui operava ed altre basi che lui conosceva.
Questo determina una contrapposizione tra il SIOS e il SISMI al punto che il SISMI sottrasse la custodia di Grecko al SIOS e venne affidato ad un capitano dell'Arma co-comandante di una compagnia in un paese silano prossimo alla base segreta, dov'era stato fatto atterrare. Questo capitano era il referente SISMI, pertanto per questa sua duplice veste di ufficiale dell'Arma con il comando di una compagnia e quella di agente SISMI ottenne degli ottimi successi nella repressione della criminalità. Pertanto il SISMI determinò l'allontanamento di Grecko dalla base silana per portarlo al Forte Braschi a Roma e dopo pochi giorni venne ricondotto in Calabria e dato in custodia al capitano. Yuri Grecko, in caserma e quando usciva, aveva sempre e spese (???) nel primo periodo di permanenza per non aver problemi a posti di blocco gli fecero vestire la divisa dell'Arma.
La contrapposizione SIOS-CIA, SISMI-SDECE era dovuta al fatto che il capitano Yuri Grecko non deteneva segreti militari sovietici. Il suo Mig era un velivolo già conosciuto dagli occidentali e anche i codici operativi di bordo erano privi di ogni interesse, pertanto per il SIOS e la CIA, il capitano Yuri Grecko non aveva nessun valore patteggiabile, per cui era inutile avere delle complicazioni diplomatiche con sovietici e libici, pertanto era meglio barattare velivolo e pilota con alcuni tecnici detenuti in Libia.
Perciò il braccio di ferro fu molto duro soprattutto per inibire la riconsegna del Mig, visto che il pilota era già stato messo sotto tutela SISMI. Uno dei 2 uomini dei servizi della CIA era Joe Biankino


STAZIONI RADAR SINADEX


STAZIONI RADAR SINADEX
I centri radar interessati all'operazione EAGLE RUN TO RUN sono Marina Martina Franca che era anche l'operativo di coordinamento con gli altri centri ed era comandato dal generale Romolo Mangani. In questo centro giungevano anche i rilevamenti del Nimrod dislocato a guardia della squadra navale sovietica.
Otranto Iacotenente, Siracusa, Sigonella, Licola, tutti questi centri facevano capo a Martina Franca e sono interconnessi , per cui tutti potevano vedere in tempo reale ciò che avveniva negli altri centri e sempre in tempo reale erano rilevati a Verona AFI, base NATO.
Il centro radar di Decimomannu, anch'esso, riceveva il tempo reale dagli altri centri succitati più Poggio Ballone, il Nimrod e i Breguet Atlantic. Operazione Sinadex era stata elaborata presso il centro aeronautico di Borgo Piave.

SILA, BASE SEGRETA
Yuri Grecko in attesa operativa, scortato dal capitano ed alcuni uomini in attesa del decollo vennero portati alla base intorno =O= alle ore 16:00. Quando avessero portato a termine la missione il capitano ed i suoi uomini avrebbero dovuto portare Yuri a Roma dove avrebbe acquisito la libertà derivante dallo status di rifugiato politico in Germania.

STAY BEHIND
(NdR: appare invero molto improbabile l'impiego di stay behind per un'operazione estera. Si trattava di civili di vari paesi NATO, con passata esperienza militare, reclutati in cellule di antiguerriglia in vista di un'invasione russa. Per poter sopravvivere in tale evenienza le diverse cellule non dovevano conoscersi tra loro; e per giunta si trattava spesso di individui di età avanzata, adatti per diventare partigiani in Europa ma certo non capaci di operazioni covert in un paese del tutto estraneo.) 5 squadrette più una formata da 6 uomini. Il compito delle squadrette era quello di portare i piloti francesi a recuperare i Mirage e poi colpire degli arsenali una volta decollati i Mirage. Una squadretta era già infiltrata in Libia per fissare l'identificazione dei bersagli segnalando tutte le variabili che si verificavano sugli obiettivi loro assegnati.
Ogni squadretta era inserita in un contesto specifico ed una volta raggiunto l'obiettivo comune si sarebbero sganciati per raggiungere gli obiettivi loro assegnati, questo sia che l'insurrezione riuscisse o meno. Infatti uno degli scopi era quello di determinare un regresso tecnico scientifico. Un obiettivo: El Jaghbub, quasi al confine con l'Egitto.


ARMI INVIATE AGLI INSURREZIONISTI LIBICI

ARMI INVIATE AGLI INSURREZIONISTI LIBICI

Sovietiche
- Kalashnikov AK47 Cal 7,62
- RGP 7
- DSHK 38 DSH Cal 12,6
- Samozaryadyi Karabin Simonov SKS Cal 7,62
- PKM
- AGS 17 Lancia granate Cal 30 (NdR: l'AGS-17 Plamya nel 1980 era un prototipo poco diffuso nella stessa Armata Rossa. La CIA poteva averne ricevuti alcuni tramite l'Afghanistan ma è dubbio che li avrebbe girati agli alleati invece di studiarli a fondo. A meno che non dobbiamo effettivamente credere ad un ruolo di Sinigaglia in Afghanistan PRIMA di Ustica.)

Occidentali
- FAL LlAl (Belga) Cal 7,62
- AR 10 Usa Cal 7,62
- AR 15 Usa Cal 5,56 (NdR: il basilare modello conosciuto come M-16)
- Browning G.B Cal 12,7
- M 14 Usa Cal 7,62
- M 79 Lanciagranate Usa

VALUTAZIONI TATTICO STRATEGICHE

KIEV
=O= Nella mattina del 14/06/1980 entra nel basso Mediterraneo la portaerei Kiev con la sua squadra e si sospetta che l'ingresso di alcuni sommergibili (2) schermati dalla particolare griglia della Kiev. Il giorno 15 si posiziona da nord-ovest di Creta a circa 70 miglia nautiche. La marina italiana comincia delle perlustrazioni a lungo raggio con mezzi antisommergibile per prevenire altri smacchi, visti quelli subiti in precedenza. Infatti l'anno precedente un sommergibile sovietico violò il porto di Taranto riuscendo a superare tutte le barriere a protezione del porto stesso.
Riuscirono a rilevarlo, e per coincidenza, solo quando stava lasciando il porto. Nessuno potè stabilire quale fu il tempo di permanenza del sottomarino all'interno della base di Taranto e tanto meno riuscirono ad interdire la sua fuga. Memori di questa esperienza la marina attuò una capillare perlustrazione per individuare eventuali sottomarini sovietici.
Nella ricerca antisommergibile che era coadiuvata dalla FOCH e dalla base NATO di Sigonella anche il Nimrod, posto a sorveglianza della Kiev, collaborava.


STAY BEHIND

STAY BEHIND
Tutti gli uomini della squadretta indossavano tenute da combattimento completamente anonime ed armate non convenzionalmente, per cui in caso di morte o cattura venissero individuati come mercenari. Pertanto erano dotati di UZI israeliani, esplosivi dell'Est (questo era un regalo della CIA). Le pistole erano delle Luger e Mauser e altre facilmente reperibili. 

PD 808: I 2 PD 808 si levarono in volo da Treviso Istrana. Uno con a bordo un generale, nell'altro si suppone un politico. Il PD 808 è un velivolo particolarissimo in grado di comunicare ovunque in tempo reale usufruendo di satelliti. E da questo velivolo che il leader libico venne avvertito di ciò che stava succedendo. Per cui il o i PD 808 avvertirono la Kiev ed essa di conseguenza avverti il Leader libico ed inviò i suoi Yak. Questo spiegherebbe la determinazione nel violare lo spazio aereo italiano magari con qualche complicità.
E' annichilente la coordinazione attuata, il velivolo del leader vira per atterrare a Malta poco dopo che entra in vigore Sinadex. Punto cruciale è l'aeromobile Itavia che volava in direzione sud-ovest per nord-est. Il punto di domanda è: chi fece virare di 180 l'aeromobile, chi aveva l'autorità?
Un'altra considerazione importante sono le rotte, i tempi e i luoghi in cui volavano i 2 PD 808 anomali gli scali e le permanenze per dei veicoli così particolari, rilevando la segretezza che contorna questo tipo di velivolo. Sicuramente i 2 PD 808 si levarono in volo con un certo margine d'anticipo e non conoscendo esattamente il momento dell'inizio dell'operazione si posero in attesa, quando il velivolo ufficiale del Leader passò incolume (Boeing 717) uno dei 2 atterrò all'aeroporto Forlanini di Milano e riprese il volo appena scattò l'operazione: ecco perchè sono anomali i tempi di volo e gli scali effettuati.


POST ABBATTIMENTO

POST ABBATTIMENTO
L'aeromobile Itavia venne abbattuto =O= alle 20:56, dopo che i piloti avevano manovrato per un minuto circa, onde evitare l'impatto del missile nella parte poppiera del velivolo dove i reattori emettevano la fonte di calore.
Il missile colpì l'aeromobile nella parte prodiera superiore della carlinga con le sue appendici aerodinamiche provocando uno squarcio non molto ampio, ma sufficiente a depressurizzare l'aeromobile, il missile esplose oltre.
Per effetto della depressurizzazione alcuni passeggerei vennero risucchiati.
I piloti ricorrendo a tutta la loro esperienza riuscirono ad ammarare =O= alle 21:04.

Nota: A bordo del Nimrod il capitano Keerstiens disse seguendo ciò che avveniva, che il pilota era formidabile e che non poteva essere un libico, per lui era un sovietico.
Per inibire la procedura d'emergenza dopo l'ammaraggio avvertirono il comandante che nella stiva aveva a bordo degli ordigni al fosforo, per cui ogni operazione della procedura d'emergenza avrebbe sicuramente provocato un'esplosione, e con le alte temperature che le cariche avrebbero determinato non sarebbe restato niente nel raggio di oltre un miglio nautico.

Gli SPARVIERI erano prossimi al punto dell'ammaraggio del velivolo in quanto lo seguirono nella parabola discensionale con i loro strumenti di bordo. Tenendo presente che gli SPARVIERI erano dislocati proprio in quello specchio di mare, in virtù della profondità ed essendo il punto prescelto per l'inabbissamento del velivolo del leader. Gli Sparvieri probabilmente imbragarono il velivolo per sostenerlo nel galleggiamento. In attesa che inviassero altri mezzi di soccorso. (NdR: improbabile. I piccoli Sparvieri (50 tonn., equipaggio 11) sarebbero stati probabilmente trascinati a fondo assieme al DC9 - sempre ammesso che di norma abbiano a bordo il materiale e gli uomini addestrati per imbragare un aereo galleggiante.)
Sul Nimrod venimmo a conoscenza che l'aeromobile era un velivolo civile italiano dagli SPARVIERI alle =O= 21:11, confermato subito dopo dall'operativo di Decimomannu.
Ciò che avvenne poi lo possono riferire solo chi era sugli SPARVIERI.
Il comando operativo =O= alle 23:30 dà ordine al sottomarino inglese che ha a bordo gli uomini del SBS di recarsi dove l'aeromobile galleggiava e gli ordini impartiti furono inviati in codice al comandante del sottomarino.
L'ordine era di farlo inabbissare con cariche morbide di Dynagel.


Diedero l'ordine di far inabbissare il DC9


Quando diedero l'ordine di far inabbissare l'aeromobile =O= alle 23:30 l'operativo aveva vagliato tutte le ipotesi. la decisione dell'inabbissamento "chirurgico" doveva essere fatto in quanto i passeggeri e l'equipaggio potevano essere letali, considerando anche la presenza a bordo di un giornalista, che avendo vissuto sulla pelle un simile evento certamente non si sarebbe lasciato intimidire.
Le certezze sono l'intervento degli SBS, il DC9 trasportava ordigni al fosforo in bicomponente, e che gli SBS usarono Dynagel.
Infatti i corpi recuperati indossavano il giubbotto salvagente senza scarpe, questo comprova l'emergenza vissuta a bordo ma anche che furono attuate tutte le misure di sicurezza previste in simili situazioni.
I corpi erano anneriti dalla reazione provocata dal fosforo a contatto con l'acqua salina.
Mentre i corpi recuperati a parecchie centinaia di miglia dall'ammaraggio catapultati dall'effetto della depressurizzazione erano privi di giubbotto di salvataggio.
Un ulteriore dato dell'ammaraggio è che i piloti effettuarono una discesa rapida da 6200 per portarsi al disotto dei 3000 metri per annullare gli effetti della depressurizzazione; ciò è confermato dal fatto che le vittime recuperate avevano tutte i timpani rotti.

SOTTOMARINO INGLESE
=O= Alle 23:30 del 27, visto che il DC9, contro ogni dato scientifico continuava il suo galleggiamento, venne impartito l'ordine di far inabbissare il velivolo ammarato.
Infatti il sottomarino inglese era l'unico che avesse a bordo sia i mezzi che gli uomini idonei (SBS) per questa operazione.
Gli uomini della SBS dovettero usare cariche leggere visto che nella stiva vi erano contenitori al fosforo bicomponente che sarebbero servite per distruggere gli arsenali batteriologici.


GIPSI BUCCANIER

GIPSI BUCCANIER
=O= Il Gipsi Buccanier alle 21:04 captò per circa 20 secondi il "May Day" dell'aeromobile Itavia con il punto stimato.
Infatti il DC9 aveva sferrato le contromisure elettroniche, per pochi secondi ma sufficienti per essere captati dal Gipsi Buccanier. Il Gipsi Buccanier cercò di farsi ripetere il punto del DC9; rispose invece la VITTORIO VENETO dando il punto presunto dell'ammaraggio, il comandante vi si diresse.
Il Gipsi Buccnier, dopo aver perlustrato il punto trasmessogli dalla VITTORIO VENETO,=O= alle 2:00 decise di recarsi sul punto da loro stessi captato. Vi giunse alle ore 05:30, giusto a 3 miglia dal relitto prima che si inabbissasse e fecero in tempo a vedere la timoniera affondare. Il comandante morì qualche anno dopo, l'ingegnere di bordo tentò di dire che cosa avvenne ma fu convinto a non farlo. Comunque dopo Ustica, il Gispi Buccanier ottenne contratti vantaggiosi in Asia.

TRAGHETTO NAPOLI-PALERMO
Il traghetto captò il punto d'ammaraggio diramato dalla VITTORIO VENETO e deviò la sua rotta. Questo depistaggio permetteva di mantenere libera la zona vera dell'ammaraggio da parte di qualsiasi intrusione di natanti civili.
Una nota a margine è sicuramente il fatto che a bordo del traghetto vi fossero dei parenti dell'aeromobile: l'angoscia è facilmente intuibile.

VITTORIO VENETO
La VITTORIO VENETO in ossequio agli ordini ricevuti continuava a convogliare tutti i natanti lontano dal punto d'ammaraggio e, per rendere più credibile il punto, aveva inviato anche parte della squadra e alcuni elicotteri.
Il punto nautico dove venivano inviati i soccorsi era un punto realistico, non reale, infatti era la zona dove vi erano i corpi delle vittime decedute per l'effetto della depressurizzazione. La Vittorio Veneto dipendeva direttamente dall'operativo di Decimomannu e le comunicazioni avvenivano con gli scrambler.
Una nota rilevante è la similitudine con il sommergibile francese: infatti la Vittorio Veneto venne poi mandata al carenaggio per trasformarla in tutto ponte Garibaldi, permettendo così la smobilitazione di tutto l'equipaggio. (NdR: come detto altrove, questo è un errore grossolano. Si tratta di due navi ben distinte ed ENTRAMBE ancora in servizio)


SIGONELLA

SIGONELLA
=O= Alle 21:30 decollarono 2 Breguet Atlantic per supportare e dare il cambio agli Awacs che tenevano sotto controllo la squadra russa. (NdR: nel 1980 gli aerei-radar AWACS erano in dotazione solo all'USAF e alla base NATO di Bruxelles. A meno che non ci si riferisca qui in maniera simplicistica ai Nimrod, per analogia di funzione operativa.)
=O= Alle 20:30 decollarono 2 intercettori NATO per contrastare lo Yak.
Vi fu una voce che circolò intensamente e concretamente, quella che l'addetto militare USA fosse a bordo della VI flotta ancorata a Napoli e che insieme all'ammiraglio comandante, gestisse le operazioni di Sigonella; ed è per questo che quando gli ufficiali italiani cercarono di contattare l'addetto presso l'ambasciata non trovarono l'interlocutore.
La motivazione a questo status si disse che il fallimento dell'operazione fosse stata concretata proprio dagli USA in base ad alcuni mutamenti nei rapporti USA-URSS e che l'invio della squadra navale russa fosse motivato da questo e che pertanto l'Italia si sia comportata come una fedele colonia americana. Offrendo così anche segnale all'Europa di non compattarsi militarmente visto che gli antichi splendori non potevano risorgere.
Se questa situazione trovasse conferma dimostrerebbe il timore che un'Europa unica spaventa l'America perchè verrebbe ridimensionata nella sua leadership mondiale.
Un'altra considerazione che si correla è quella dell'ordine emanato di interdire lo Yak, non di abbatterlo. Pertanto con una sequenza simile gli americani offrirono un segno ai sovietici ed i sovietici dimostrarono la loro pseudo efficienza nel proteggere i loro alleati. Parecchi videro una conferma nel fatto che il generale Rana si recò in America senza avere nessun mandato per compiere ciò che ha compiuto e che non era di sua competenza.
E al suo ritorno venne divulgato che quell'aeromobile, in America era adibito al trasporto di animali e che ancor prima di essere acquistato dall'Itavia era poco più di una carretta nel cielo.
Meraviglia inoltre che questo libero arbitrio del Generale Rana non sia stato oggetto di nessuna inchiesta disciplinare, visto che vi sono degli estremi rilevanti per un deferimento alla Procura militare.


KIEV - YAK 36 V-STOL

KIEV YAK 36 V-STOL
Dopo il primo falso allarme del decollo del leader libico. =O= Alle 19:45 Gheddafi decollò a bordo di un Antonov e non con l'aereo presidenziale (Boeing 717) che aveva svolto un ruolo di esca. L'individuazione dell'aeromobile con a bordo Gheddafi avvenne per mezzo della squadretta di STAY BEHIND, il segnale fu "L'OISEAU VOILE" immediatamente iniziò l'operazione EAGLE RUN TO RUN. =O= Alle 20 venne fatto decollare il Mig 23 dalla base silana. Alle 20:05 ci viene segnalato il decollo di 2 Yak 36 V-STOL dalla portaerei KIEV da parte del Nimrod che era posizionato al largo di Creta.
I 2 YAK puntano la loro rotta direttamente verso l'Italia. Scattano le contromisure aeree decollano alcuni intercettori F 104 e dalla FOCH dei Super Etendard.
A bordo del nostro NIMROD posizionato al largo della costa di Ustica si ha la convinzione che sia solamente un'azione di disturbo e che gli YAK non violeranno lo spazio aereo italiano. In prossimità della costa i 2 YAK scesero di quota ed uno manovrò per 3 minuti in azione di disturbo, l'altro puntò la costa calabra a bassissima quota (HI-LO-) violando così lo spazio aereo italiano.
Alle 20:40 lo YAK aggancia ed ingaggia il combattimento con il Mig 23 pilotato da Yuri Grecko.
Da Sigonella e Decimomannu decollano degli intercettori e dalla Corsica si alzano in volo una coppia Mirage. A bordo del Nimrod la tensione è elevatissima.
=O= Alle 20:45 lo YAK danneggia il Mig 23 e si sgancia dal combattimento puntando in direzione KIEV violando per la 2^ volta lo spazio aereo italiano.
Il Mig 23 di Yuri Grecko cerca disperatamente di raggiungere la sua base silana ma non ce la fa, precipita in un vallone di Timpa delle Megare.

(NdR: poco verosimile. Il Forger (Yak-36MP o Yak-38) non ha la velocità per ingaggiare un Mig-23 a meno che il pilota del Mig non sia un inetto. Non è manovriero. Non può nemmeno accelerare abbastanza da sfuggire ai nostri vecchi F-104, figurarsi i Mirage e i Super Etendard. Non ha ASSOLUTAMENTE il raggio d'azione per arrivare da Creta a Ustica, effettuare manovre a bassa quota e regime combat con alto consumo di carburante, e quindi tornare indietro.)


NIMROD

NIMROD
A bordo del Nimrod, che circuitava al largo di Ustica il Capitano Keerstiens che era il comandante delle operazioni di contromisure elettroniche, sino =O= alle 20:18 si respirava un clima routinario; le contromisure per l'ombrello elettronico erano predisposte. Keerstiens prestava, fino a quel momento, un'attenzione distaccata a quel che avveniva con i 2 Yak 36. Tutto procedeva secondo la pianificazione in attesa dell'oscuramento SINADEX. Quando alle 20:25 lo YAK penetrò lo spazio aereo italiano, immediatamente impartì gli ordini ad alcuni operatori affinchè seguissero lo YAK.
Dal centro operativo venne l'ordine di disturbare lo YAK e togliere la lettura ai radar di terra coordinando l'intercettazione.. A bordo del Nimrod l'attività divenne frenetica. Nel frattempo, il volo del leader libico proseguiva normalmente, =O= alle 20:30 i radar cominciarono ad oscurarsi: era impellente allontanare lo YAK.
Dal comando operativi impartirono l'ordine di interdire lo YAK ma non di abbatterlo.
=O= Alle 20:46 il NIMROD aggancia il segnale del velivolo di Gheddafi, in Ambra 17 rotta SudOvest per Nord-Est. Il Nimrod attiva tutte le misure e contromisure, dall'operativo di terra fu attivato il sottomarino francese armato di missili per l'abbattimento,=O= alle 20:56 vi fu l'impatto del missile all'aeromobile. Ciò avveniva dopo alcune manovre eseguite dall'aeromobile per evitare di essere colpito.
=O= Alle 21:04 concludeva il suo ammaraggio. Alle 21:10 ci venne confermato che era stato abbattuto un aeromobile civile.
=O= Alle 21:35 il Nimrod venne rilevato da un Breguet Atlantic. Alle 22:20 il Nimrod atterrà a Calvi in Corsica.
L'operazione che avrebbe dovuto iniziare alle ore 00:00 venne definitivamente sospesa =O= alle 23:30. L'equipaggio restò consegnato.


MIRAGE e DECIMOMANNU

MIRAGE
Alcuni Mirage attuavano una scorta sia al velivolo dell'Air Malta che all'Airbus dell'Air France in volo da Parigi a Barcellona. (NdR: perchè ? La rotta Parigi-Barcellona mi sembra un po' fuori area per Ustica.) Questi Mirage erano sotto il controllo della FOCH.
=O= Alle 20:46 il capitano Keerstiens esclama "Dans la bagarre un avion militaire il est tombè dans la mere, donez  le point a l'escadre italienne pour recouvrer le mec".
Tranne gli specialisti gli altri comprendevano poco cosa avveniva. =O= Alle 21:15 eravamo tutti sgomenti per l'abbattimento dell'aeromobile Itavia quando Keerstiens ci avvisò che il pilota militare è stato recuperato da un elicottero della VITTORIO VENETO.
Dalla frase detta =O= alle 20:46 dal capitano Keerstien tutti capimmo che era in atto una battaglia aerea e non una semplice schermaglia, si seppe però che cosa avesse determinato l'abbattimento del Mirage.
Il velivolo dell'Air Malta trasportava plutonio destinato agli iracheni ed era scortato perchè si temevano delle reazioni da parte degli israeliani che furono contrari alla vendita del plutonio da parte della Francia agli iracheni.
Comunque questo volo si svolse regolarmente senza nessun problema di sorta arrivando a destinazione.

DECIMOMANNU
Si alzarono in volo 2 Breguet Atlantic per rilevare la posizione del Nimrod. In contemporanea a Sigonella alle =O= 20:30 si alzarono 2 intercettori. I 2 intercettori levatisi in volo da Decimomannu erano dotati di scrambler ed insieme ai Mirage furono gli unici a sparare contro lo YAK e in questa collocazione si disse che per errore fu colpito il Mirage precipitato.


SPARVIERI

SPARVIERI
La squadra di Sparvieri fu l'unica a raggiungere il relitto. Cosa avvenne tra gli Sparvieri e l'aeromobile potrà essere chiarito solo da chi era presente.
La nota inquietante viene dall'onorevole (o ex) Falco Accame che afferma in un'agenzia dell'ADN KRONOS che si sarebbero potute salvare moltissime persone.
Falco ACCAME prima di esser eletto era un ufficiale di marina. Si deduce che, per fare un affermazione, vuol dire o che era presente sugli Sparvieri o oppure che qualche suo ex collega ed amico era presente comunque non in un ruolo secondario.
Questa affermazione è estremamente importante: infatti il comandante dell'aeromobile quando scorse il missile ordinò di allacciarsi le cinture di sicurezza ma non tutti vi riuscirono per cui al momento dell'impatto chi non fece in tempo venne risucchiato fuori. Infatti alcuni corpi furono rinvenuti a parecchie miglia dall'ammaraggio.
Quando s'iniziò il recupero dell'aeromobile trovarono i passeggeri senza scarpe e con i giubbotti.
Una lacuna importante è conoscere chi inibì l'apertura delle uscite d'emergenza e gli scivoli.
Tenendo presente che gli SPARVIERI erano i più prossimi al punto d'ammaraggio e dell'alta velocità che dispongono. Una supposizione che circolò fu che, facendo leva sui precedenti militari dei 2 piloti del DC9 Itavia, riuscirono ad inibire le procedure d'emergenza ed è possibile che in un primo momento gli sparvieri avessero imbragato il relitto per sostenerne il galleggiamento. Questo comunque fu una voce, nessuno fece trapelare qualcosa di più.
Pertanto la affermazione di Falco ACCAME non può essere solo un'intuizione visto che l'ha effettuata in conferenza stampa e ripresa dalla ADN Kronos.
Emerge comunque un'altra similitudine. Il generale VIVIANI viene eletto deputato ed è persona chiave nella strage di Argo 16, lui che è stato uno dei fautori della riconsegna dei terroristi libici (NdR: si trattava di terroristi tunisini e palestinesi, non libici. L'OLP non aveva agganci con Gheddafi.). Falco Accame, Ustica, Mig 23 sempre affari libici.
L'unica motivazione militare e tecnica, è che quando il DC 9 è ammarato, per inibire le procedure d'emergenza, abbiano comunicato al comandante dell'aeromobile la presenza degli ordigni al fosforo e che gli Sparvieri imbragarono effettivamente l'aeromobile in attesa dei soccorsi. (NdR: vedi più sopra circa l'improbabilità di questa teoria.)
Pertanto il comandante diede disposizione di non abbandonare il velivolo riuscendo a mantenere la tranquillità tra i superstiti confortati nel vedere il velivolo imbragato.


INFREMER

INFREMER
Già nel 1983 dei mezzi americani recuperarono dei reperti o relitti. Il loro interesse penso fosse rivolto più al carico che era a bordo del DC9. Quando dico carico intendo il materiale logistico che era a bordo destinato all'operazione.
Anche i francesi nel medesimo anno compirono una simile operazione e proprio con l'infremer. Tutti davano per scontato che il relitto non sarebbe mai recuperato dato il punto in cui era stato inabissato e le paventate enormi difficoltà che il recupero presentava.
L'Infremer non si aggiudicò l'appalto ma semplicemente gli venne conferito l'incarico. Il giudice Bucarelli ordinò il recupero perchè vi furono delle spinte autorevoli da personalità poste al di fuori e al di sopra della tragedia per cui non potè assolutamente esimersi. Ma al di là delle continue smentite INFREMER è una società legata da una solido cordone ombelicale con il servizio segreto . Parecchi dei suoi uomini sono ufficialmente ex militari. rottami recuperati del DC9, e riassemblati nell'hangar di Pratica di Mare

Jean Reux, colui che diresse il recupero dei rottami del DC9 per conto della magistratura, definì tale recupero (1987-88) un exploit che in precedenza a nessuno riuscì. Con questa affermazione Jean Reux dimentica che quando iniziarono il recupero per la magistratura, il relitto era contornato da boe sottomarine di segnalazione americane e da altre non identificate, che testimoniavano i precedenti recuperi. E fu su disposizione dei servizi che nel recupero massacrarono il relitto; come ad esempio vi è una ridda di voci che circondarono le "scatole nere" che Infremer non recuperò. Una di queste voci vuole che esse vennero recuperate, manipolate e ricollocate e che la manipolazione portasse alla lettura del cedimento strutturale. Sul conto dell'Infremer vi è poi un altro aspetto non chiaro ed è quello sulla profondità a cui giaceva il relitto; una differenza di alcune centinaia di metri. La Corte dei Conti iniziò un'indagine per verificare la profondità considerando la differenza dell'esborso finanziario tra una profondità e l'altra.
Chi spinse la Corte dei Conti a voler confutare la profondità a cui giaceva il relitto?
Fu davvero colpa dell'ingordigia dell'Infremer nel dichiarare una profondità maggiore?
Oppure fu una direttiva precisa impartita all'INFREMER per scoraggiare eventuali outsider dal tentare il recupero? Chi gestì e perchè questa operazione?


GHEDDAFI

GHEDDAFI
Il leader libico continua a ribadire che l'attentato rivolto a lui con l'epilogo dell'abbattimento dell'Itavia sia opera dei francesi e che furono i francesi ad abbattere il DC 9.
Pur rimandando il mistero su chi avvertì il leader libico se furono gli italiani, se fu la KIEV, se furono i sovietici con l'appoggio degli USA, lui continua ad asserire di avere le prove e potrebbe averle davvero ma non può usarle perchè fu relazionato in modo verbale.
In questo contesto diverrebbe chiaro che fu avvertito con buon margine di tempo e che fece proseguire il suo volo fino al momento dell'oscuramento SINADEX per poi tornare a Malta per permettere di coordinare l'invio di un altro velivolo al posto di quello del leader. Chi fu il macabro architetto? Sicuramente il generale che viaggiava a bordo del PD 808 ne aveva l'autorità pur essendo a sua volta un esecutore di ordini.
Sono molti gli enigmi: il primo fu la falsa partenza del leader con il Boeing 717 presidenziale che decollò senza di lui, ma questo è routine abituale per il leader, per questo una squadretta si occupava dei suoi movimenti. Al Boeing 717 fu assegnata un'aerovia ad ovest di Ambra 17 pertanto quando avvenne la vera partenza del leader gli fu assegnata Ambra 17. Quel volo non richiese una aerovia preferenziale come invece avvenne per il 717 pertanto Gheddafi avrà pensato ad un falso allarme visto che il velivolo presidenziale era passato indenne e chi lo aveva avvisato non conosceva questo dettaglio operativo per cui si mise in volo con un aereo normale, pertanto quando venne attuato il piano operativo il leader era già decollato per cui fu avvertito in volo. A questo punto viene un lungo teorema di possibilità.

FERRI FRANCO Generale
Il generale FERRI, vice capo di Stato Maggiore e braccio destro del generale Bartolucci è colui che coordina i depistaggi e gestisce il Generale Tascio. Il Generale Ferri prova avversione per il SISMI ed in particolare per il Generale SANTOVITO e non approva gli stretti rapporti che il Generale TASCIO coltiva in via confidenziale con SANTOVITO. La definizione esatta per questo alto ufficiale può essere solo una "eminenza grigia".
Il Generale Santovito aveva molto rispetto per ill Generale Tascio però conoscendo la linea di pensiero del Generale Ferri, tutto quello che veniva interloquito da parte del Generale Tascio veniva poi vagliato attentamente dal Generale Inzerilli.


Generale CORRADO MOLILLO e TASCIO ZENO Generale

CORRADO MOLILLO Generale
Il Generale Corrado Melillo vice capo di Stato maggiore e numero 3 del Generale Bartolucci è un ottimo amico del Generale Rana. Interlocutore diretto della pianificazione informativa dell'arma azzurra nell'ambito NATO, dove pianificano le operazioni di ricognizione segreta. Profondo conoscitore della gestionalità dei sistemi radar.

TASCIO ZENO Generale
Il Generale Tascio assume il comando del SIOS (servizio segreto Informazioni Operative Segrete) dell'arma azzurra nell'aprile del 1979, incarico che ricopre fino al dicembre 1981. E' stato il braccio operativo dei Generale Bartolucci e Ferri e per non essere solo un esecutore di ordini capestro visto che possedeva limitatissime possibilità decisionali, coltivò stretti rapporti confidenziali con il Generale Santovito, capo del SISMI. Svolgeva un ruolo primario di ufficiale di collegamento con la CIA, in particolare con l'addetto aeronautico americano Joe Bianckino.
Nota rilevante è che a 12 ore dalla tragedia venne istituito un centro operativo di lavoro presso l'ambasciata USA in V. Veneto. Lo staff era composto del capo della CIA per l'Italia Duane Clarridge, Dok Coe, braccio destro di Clarridge, William McDonald dei Marines e William McBirde, ufficiale dei collegamento della VI flotta con la collaborazione del Generale Tascio, del Generale Rana, più un altro ufficiale, colui che al momento della tragedia cercò di contattare l'addetto militare americano. Il tutto sotto la supervisione di Howard Stone, che mantenne stretti contatti con il Generale Melillo. Pertanto il Generale Tascio seguì in modo assiduo l'evolversi della situazione del Mig 23 all'arrivo nel gennaio '80, marginalmente EAGLE RUN TO RUN divenendone poi la chiave importante nelle successive fasi del depistaggio, obbligato a cavalcare in modo camaleontico tutti gli aspetti restando in sintonia con la CIA e coni suoi colleghi superiori: Bartolucci Ferri, Melillo, Pisano, Rana.


___continua Generale TASCIO ZENO


Il Generale Tascio ebbe un ruolo di primo piano nel Mig. Infatti fu lui che, quando venne deciso che il Mig avrebbe dovuto ricomparire il 18 Luglio a Timpa delle Magare, convocò il colonnello Warren Waltrens di stanza a Wiesbaden il 21 luglio a Roma e poi, scortato, a visitare i rottami.
Questo ufficiale scattò moltissime foto. Come nel caso del Generale Pisano anche il Generale Tascio, che ben conosceva l'arrivo in gennaio del Mig e di Yuri Grecko, fu nominato per condurre la commissione militare d'inchiesta.
Il Generale Tascio, quando diramò le conclusioni d'inchiesta della Commissione Militare dichiarò:"Il velivolo libico non era armato e non era dotato di serbatoi supplementari".
Anche questa volta emerge macroscopicamente un errore di valutazione. Infatti la commissione dichiarò che il velivolo era partito dalla Libia, pertanto se il Mig era senza serbatoio supplementare non avrebbe potuto far ritorno alla base.
Il SIOS per stornare ogni eventuale ipotesi di collegamento tra Mig e DC 9 si procurò delle testimonianze di pastori che dichiararono di avere visto cadere il Mig il =O=18 Luglio.
Il generale Tascio specifico che il Mig decollò dalla Libia. Questo velivolo non possiede una buona autonomia, pertanto se fosse vero ciò che il generale Tascio afferma, il Mig 23 quando precipita dovrebbe prendere fuoco e diverrebbe visibile. Questo errore nasce da un particolare poco noto: al Mig 23, quando sgancia i suoi serbatoi supplementari, cadono anche i traversini di sostegno e questo vale anche per i missili. Per cui se il pilota, come afferma Tascio fosse partito dalla Libia, a quel punto non avrebbe più avuto i serbatoi supplementari, ma bensì il carburante per il ritorno alla base e pertanto avrebbe preso fuoco.


MARIO TORRISI Generale

MARIO TORRISI Generale
Il Generale Mario Torrisi, Capo di Stato Maggiore al ministero della Difesa era uno dei pochi che potesse gestire a livello politico-militare l'operatività dei PD 808. Buon amico sia di Howard Stone che di Duane Clarridge, coltiva buone relazioni anche con Alexandre de Marenches. Uomo dotato di una eccezionale mentalità levantina, in grado di cavalcare elegantemente ogni situazione senza mai far trasparire i suoi scopi dinnanzi al suo interlocutore che sa mettere a proprio agio.

LAMBERTO BARTOLUCCI Generale
Il Generale Bartolucci, capo di stato maggiore dell'Aeronautica è in sintonia con i generali Rana, Mangani e Torrisi sulle ipotesi formulate del cedimento strutturale del DC9 Itavia. Anche lui ha il potere di gestire operativamente i PD 808.
Il Generale Bartolucci delegò il Generale Ferri sul caso Ustica, che gestì tutti gli interventi del SIOS tramite il Generale Tascio. Pertanto il Generale Bartolucci veniva relazionato dai suoi collaboratori senza gestire il caso Ustica in prima persona.

RANA Generale
Il Generale Rana nell'incapacità personale di decidere si mise a braccetto della CIA, per il depistaggio ebbe un ruolo importantissimo nell'alterazione dei tracciati radar; per questo ebbe un appoggio rilevantissimo da parte della CIA, nella persona di Howard Stone.
E' sintomatico il fatto che poco dopo la tragedia di Ustica il Generale Rana si recò negli Stati Uniti di sua iniziativa e con importantissimi documenti da manipolare; e senza avere alcuna autorità per farlo.
Rana collaborò attivamente con il Generale Ferri e la CIA concertando il depistaggio che il Generale Tascio poi effettuava. Il Generale Rana dopo l'abbattimento fu il primo a recarsi in V. Veneto per incontrare Duane Clarridge e Joe Bianchino e poi raggiunto dal Generale Tascio. Ed è probabilmente in quella sede che viene deciso il suo viaggio in USA per incontrare John Tresve, un esperto del Pentagono. Rana reca con sè i tracciati di almeno 5 centri radar.


PISANO FRANCO Generale

PISANO FRANCO Generale
Il Generale Pisano ebbe un ruolo rilevantissimo nell'operazione EAGLE RUN TO RUN. Era uno degli ufficiali dell'operativo ed è per questo che quando vi fu bisogno di prescegliere il presidente della Commissione d'inchiesta, lui fu il prescelto dal Ministero della Difesa, ovvio che la scelta fu pilotata dal Generale Bartolucci. La Commisione d'inchiesta operò per quasi 9 anni e quando la concluse dichiarò: "L'aeronautica Militare non ha svolto nessun attività nella sera del 27 Giugno 1980 e pertanto non ha avuto nessun ruolo e nessuna colpa nella sciagura aerea del DC 9 Itavia".
Questa dichiarazione del Generale Pisano venne ripresa poco tempo dopo dal Generale Bartolucci ed usata come bandiera di onestà. Ma lo stesso Generale Pisano, interrogato, si smentisce da solo dichiarando: "L'aeronautica ha fatto tutto quello che poteva fare. Ha consegnato tutti i materiali a sua disposizione, ma non li ha visti o interpretati".
Appare macroscopicamente la contraddizione del generale Pisano che assolve l'Arma azzurra, ma la affonda dicendo che i documenti non sono stati ne visionati ne tanto meno interpretati. E' rilevante notare come un alto ufficiale qual'è il Generale Pisano faccia questi errori.
Sicuramente un ruolo rilevantissimo è derivato dal segreto di Stato e dal segreto militare. E tutti gli uomini coinvolti direttamente e militarmente nella sciagura di Ustica devono soggiacere al potere politico, vero regista di tutta la situazione.

SANTOVITO GIUSEPPE Generale - membro P2
Il Generale Santovito, capo del SISMI e amico personale dello SDECE De Marenches (De Marenco) Ambedue conoscevano perfettamente tutta l'operazione. Il Generale Santovito dal 1977 diede un nuovo impulso a STAY BEHIND, ne intensificò la specializzazione e l'operatività, portando la struttura da 260 uomini a 1400 (divise in squadrette che variavano da 6 a 12 elementi).
A capo di queste squadrette vennero selezionati 200 uomini appartenenti alla preesistente struttura. Tra questi vengono poste persone che avevano già operato e non erano ne bruciati ne contaminati. Queste squadrette diventavano GOS (gruppi Operazioni Speciali) Alcuni comandanti di queste squadrette fanno parte dei NAC (Nuclei Azioni Coperte) Per far parte dei NAC era basilare provenire dell'Arma dei Carabinieri, mentre nei GOS potevano farne parte i migliori delle varie Armi.
Il Generale Santovito stimava pochissimo i politici italiani, pertanto anche le variazioni che attuò in STAY BEHIND le tenne segrete.


PAOLO INZERILLI Generale

PAOLO INZERILLI Generale
Il Generale Inzerilli, vice del Generale Santovito e capo di STAY BEHIND, designò le squadrette che avrebbero partecipato all'operazione. Le squadrette erano composte da uomini che avevano operato prevalentemente all'estero ed oltre che essersi addestrati in altre nazioni, avevano già collaborato con Forze straniere.
Con il comando diretto nel 1979 di STAY BEHIND, il Generale Inzerilli diede nuove configurazioni alla struttura ed ampliò il programma addestrativo, ma soprattutto fu tramite lui che ottenemmo le armi migliori. Inoltre perfezionò le coperture sia dei GOS che dei NAC. (NdR: questi ultimi paragrafi, in riferimento alla composizione di Stay Behind, contraddicono totalmente tutto quello che si sa dell'organizzazione. Ma immagino che per assurdo se accettiamo l'ipotesi di Sinigaglia come operatore al corrente di segreti estremi, possiamo concedergli il beneficio del dubbio.)

ROMOLO MANGANI Generale
Il Generale Mangani, comandante del centro operativo di Martina Franca era a conoscenza di EAGLE RUN TO RUN. Pertanto lui potrebbe chiarire molto anche sugli Yak 36 V Stol. Fu il primo ad allinearsi al Generale Rana difendendo 3 ipotesi:
1) cedimento strutturale.
2) l'effetto devastante di correnti a getto in quota
3) la bomba a bordo
Ma nell'elucubrare le sue pseudo ipotesi, sua preoccupazione fu quella di smentire ogni attività aerea e non, italiana o straniera, la sottolineatura straniere si può interpretarla come un fasciarsi la testa prima di rompersela.
Nota: se fosse stata la bomba a bordo, per effetto della depressurizzazione tutti i passeggeri sarebbero stati eiettati all'esterno.

FULVIO MARTINI ammiraglio
L'ammiraglio Martini è uno degli strateghi dell'operazione TOBRUK e EAGLE RUN TO RUN. Dell'operazione Tobruk fu lui che predispose gli ombrelli protettivi per i trasbordi delle armi in alto mare. In EAGLE RUN TO RUN ebbe un ruolo sicuramente da comprimario, infatti fu lui a mantenere i contatti con le 2 squadre navali: VITTORIO VENETO e FOCH.
Negli ambienti dei servizi segreti trapelarono delle voci mai confermate e mai smentite che dissero che quando si verificò la tragedia di Ustica, lui propendeva affinchè venisse diffusa la verità anche se edulcorata di un errore nella gestione della esercitazione Sinadex. Intervenne il CESIS che ricordò a tutti il segreto militare e il segreto di Stato.
Il post abbattimento del DC 9 e del Mig 23 fu assegnato dal CESIS e SIOS escludendo nella quasi totalità il SISMI. Colpisce che l'Ammiraglio Martini succedette nell'incarico di capo del SISMI proprio la poltrona che appartenne al Generale Santovito.


BONIFACIO SERGIO Capitano di vascello

BONIFACIO SERGIO Capitano di vascello
IL capitano Bonifacio si levò in volo per rilevare un'altro Breguet Atlantic da Decimomannu. Fu il primo ad infrangere il segreto militare recandosi dal procuratore militare scavalcando la procedura gerarchica. Venne per questo vessato dalla Marina che lo tolse dalla linea di volo. Il capitano Bonifacio modificò la prima versione data dal procuratore poi dismise la sua carriera militare.
HOWARD STONE (Longa Manus) - CIA - Howard Stone, capo della CIA in Italia, fu colui che fece muro contro il generale Santovito e De Marenches affinchè sia il pilota che il velivolo venissero riconsegnati al regime libico. Per ottenere il suo risultato minacciò di non favorire alla strutture di STAY BEHIND gli Stoner 63 e le Colt Commando versione accorciata dell'M 16, di far ridurre i finanziamenti. L'unica ritorsione visibile fu che non consegnarono dei PPSH 41 sovietici usati per azioni coperte nei paesi del patto di Varsavia.
Sicuramente fu lui a far accelerare la riconsegna del Mig 23 e dei resti umani del pilota Yuri Grecko abbattutosi a Timpa delle Megare. Howard Stone sicuramente era a conoscenza dell'operazione Tobruk e per questo motivo ottenne la possibilità di non consegnare i PPSH 41 in modo che non venissero usati in azione in Libia.
E fu da lui che il settimanale TIME riuscì ad avere l'esclusiva del massacro di Tobruk. Questo atto dell'esclusiva al Time venne ribattezzata la ciliegina della CIA. Molti hanno letto questa azione come un atto di forza incruento, ovvero gli americani davano un segnale inequivocabile che senza il loro appoggio e il loro benestare nessuno può compiere azioni. Santovito e De Marenches iniziarono un braccio di ferro con Stone che portò alla caduta del Generale Santovito nell'ambito del SISMI.

DE MARENCHES (De Marenco Alessandro) SDECE
De Marenches capo dello SDECE aveva come suo vice il generale Charles Hesnault comandante del SSE (Lo STAY BEHIND francese) ed ha le stesse funzioni del Generale Inzerilli. Nel dicembre del 1987 in un'intervista affermò che se avesse voluto parlare avrebbe potuto dire tutto su Ustica e di altre operazioni fatte in collaborazione con l'Italia.
Una nota di pensiero di de Marenches che circolò fu che a colloquio con un Generale italiano poco dopo la tragedia di Ustica esclamò: In Francia abbiamo i portinai che sono le spie della polizia, voi siete i portinai degli americani. Congedando così il Generale.


DE MAROL colonnello SSE

DE MAROL colonnello SSE
Il colonnello De Marol è un ufficiale molto esperto in questioni Medio Orientali in particolare sulla Libia. Certamente nella sua semplicità esteriore di uomo qualunque fu il vero pianificatore dell'operazione Tobruk. E quando al piano di destabilizzazione venne apportata la variante del Mig, non si dimostrò molto propenso ma dovette allinearsi ai nuovi ordini.
Fu proprio lui il primo ed unico a pagare la debacle dell'operazione ed ufficialmente figurare come dimissionario, in realtà dovette abbandonare l'Armee perchè non accettò la sospensione dell'operazione Tobruk a causa del DC 9. Lui avrebbe voluto che si continuasse. Fu anche il primo a dichiarare che sospendere l'operazione Tobruk si sarebbe unita una strage ad un altra strage, cosa che poi avvenne con il massacro. Per questo venne costretto a dimissionarsi. Si ritirò in silenzio da ottimo ufficiale con la coscienza militare che non concepiva il tradimento avvenuto per far fallire l'operazione.

GIUSEPPE FERRO
L'uomo di Mazara che aveva avuto un ruolo rilevantissimo nell'operazione Armi =O= 1980, fu riportato a collaborare a Tobruk 2 che fallì anch'essa nel 1981. Giuseppe Ferro venne ucciso qualche mese dopo perchè aveva tradito.


PUNTI VARI

PUNTI VARI
Quando venni ricattato perchè il caso Ustica esplodesse nel 1988 subii angherie e vessazioni di ogni tipo, compreso quello di tentare la mia eliminazione fisica. Questi tentativi fallirono. Anche a me fu offerta la possibilità di accedere alla Camera dei Deputati. Pertanto mi trovai tra l'incudine e il martello, da una parte coloro che volevano facessi, dall'altra i Servizi che premevano per fare emergere Ustica.
Ambedue gli schieramenti avevano motivazioni per inibire l'uno e per far emerger l'altro. Pertanto avevo il problema di scegliere una strada, ma ambedue erano impercorribili. Mi dovetti districare muovendomi in modo camaleontico su una terra bruciata.






FINE DOCUMENTO







[ Pagina Principale | IperINDICE | | Icona di conformità di livello AA, alle Linee Guida 1.0 sull'accessibilità 
del web, promosse dal consorzio W3C-WAI ]