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CERBERO Inf. VI, 13
Cerchio 3 - Golosi - guardiano
Mostro infernale
dell'antica mitologia pagana, figlio di Tifeo
ed Echidna, Cerbero era un cane con tre teste
e coda di serpente.
Virgilio (Eneide, VI,471-423) ed Ovidio (Metamorfosi,
IV, 450-451) lo collocano a guardia dell'Averno,
per impedire alle ombre di uscire ed ai vivi
di entrare. La sua cattura fu la dodicesima
ed ultima fatica di Ercole.
Fra i personaggi mitologici e poetici è
quello la cui caratteristica specifica è
una fame mai soddisfatta.
Pur derivato dagli Inferi virgiliani, Cerbero
assume connotati tipicamente medievali: è
una fiera mostruosa non solo perché con
tre teste, ma anche per i particolari umani
(barba, mani, facce) sul corpo di cane.
Durante il Medioevo nella figura di Cerbero
erano confluiti due simboli: quello dell'ingordigia
e della voracità, e quello dell'odio
e della discordia intestina.
Cerbero, come Caronte, Minosse, Gerione, Flegias
e Pluto è uno dei demoni pagani passati
nell'inferno cristiano di Dante e collocati
poi come guardiani dei vari cerchi, dopo essere
stati trasformati in esseri demoniaci, sulla
traccia dell' interpretazione figurale dei Padri
della Chiesa, concludendo, così, il processo
di assimilazione della cultura classica, iniziato
fin dalle origini del cristianesimo. |
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