11 settembre
di Pasko Simone

Qualcuno dice che se non l’han fatto
Di certo l’han voluto

Non è facile perdonare chi non vuol vedere
E lascia fare ciò che già sa di sapere
Pur sapendo di quelle mille e mille
Innocenti vite, convinto che il loro sacrificio
Potrà utilmente servire ai loro loschi intenti
E soprattutto a chi ha investito credendo
Nelle bombe e nelle polizze sulla morte

Poi sordità e cecità detorarono sulla povertà
Della gente afgana, si cercava un certo Osama
E si uccisero donne e bambini in sua vece
Si inseguiva un imprendibile Bin Laden
E si colpivano scuole e moschee in sua assenza
E più le tracce si perdevano nel nulla
Più si guadagnavano punti in Borsa
New York Londra Milano finalmente in salita

Frattanto chi spia lo fa in casa d’altri
Lo fa in casa di tutti i dannati della terra
Che ormai sono tutti indistinguibili operatori
D’un comodo terrore, tutti dalla parte dei falsari
Pur sapendo che chi spia ha paura di tutto
Perfino del latte in polvere che compra
Per il figlio supernutrito, perfino del borotalco
Con cui asciuga le sue lacrime di uomo terrorizzato

Mentre c’è sempre chi pensa per lui e predica per lui
Ossessionato dalla paranoia del petrolio
Convinto della bontà delle mortali zanzariere spaziali
Uno scudo contro la paura quotidiana e infinita
Che dovrebbe come l’inutile coperta di Snoopy
Difendere le loro funebri tristezze ed in più
Far ricchi i già ricchi Signori della guerra.

PASKO

settembre - dicembre 2003