Il Piano di Riordino Ospedaliero: le ragioni della protesta
di Domenico Ruggiero

I nostri cittadini dovranno migrare per avere un'assistenza ospedaliera completa, ma dove? Quale sarà il loro ospedale di riferimento completo? Quale sarà l'ospedale di riferimento per i medici di medicina generale?

I cittadini in prima persona devono essere protagonisti di questa battaglia. Alle forze politiche e sociali che difendono il valore della solidarietà e dello stato sociale spetta il compito di organizzare il movimento di base e realizzare concreti atti politici.

Ai cittadini di Molfetta,Terlizzi,Giovinazzo e Bitonto
Il Presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto con la Giunta Regionale di centro-destra ha deliberato il Piano di Riordino della rete ospedaliera il 26/07/2002. Immediatamente il piano ha sollevato in moltissime città proteste e polemiche da parte di cittadini e operatori sanitari, sindaci e consiglieri comunali, forze politiche e sociali spesso di entrambi gli schieramenti politici; Molfetta,Telizzi e Bitonto venivano tappezzate di manifesti di protesta, a Terlizzi venivano organizzati un corteo con la partecipazione di oltre 500 cittadini e una vivace manifestazione di protesta in occasione di una visita del Vice-Presidente della Giunta Regionale Giovanni Copertino. Le critiche riguardavano in particolare chiusure e trasferimenti di reparti non motivati da decisioni tecniche, ma politiche, la divisione di molti ospedali in "poli medici e chirurgici", la disomogeneità della rete ospedaliera che sembrava spesso dettata dalla opportunità di tutelare potenti politici regionali e non da razionali scelte tecniche.L'importanza e la portata del provvedimento sicuramente non dilazionabile nel tempo e atteso da mesi, imponevano però un seripo confronto con cittadini,sindaci,operatori sanitari,forze politiche e sociali nonché un doveroso dibattito nelle sedi competenti:Commissione Regionale Sanità e Consiglio Regionale.Ad esempio lo stesso Vice-Presidente Copertino ignorava la presenza all'ospedale di Terlizzi,fortemente penalizzato dal riordino,di TAC, Neonatologia, Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) tutte realizzate negli ultimi tempi con investimenti di miliardi di vecchie lire.Invece dopo una audizione durata un giorno solo di organizzazioni sindacali e di categoria e una riunione di qualche ora della Commissione Sanità,senza alcuna discussione in Consiglio Regionale,il riordino è stato definitivamente deliberato dal Presidente Fitto dopo una sola settimana con modifiche marginali rispetto alla prima stesura.Un Consiglio Regionale cui il centro-sinistra non ha partecipato per protesta si è tenuto solo dopo l'approvazione del piano.Dopo Ferragosto il Presidente ha iniziato un giro nei comuni che più avevano protestato per spiegare il provvedimento già deliberato!Ci sono state ulteriori manifestazioni di protesta più o meno vibrate e siamo stati costretti ad assistere a spiegamenti di forze dell'ordine del tutto immotivate; il culmine della protesta si è raggiunto il 19 Agosto a Terlizzi dove circa duemila cittadini non hanno consentito al Governatore l'accesso alla sede del dibattito.È da sottolineare la partecipazione attiva dei cittadini che hanno preso parte a dibattiti e manifestazioni, scritto lettere a giornali,raccolto firme,avendo preso piena coscienza dell'importanza e della gravità del problema.

I Comuni di Molfetta,Terlizzi,Giovinazzo e Bitonto hanno una popolazione di 168.058 abitanti;pure essendo omogenei tra di loro per vicinanza,rapporti sociali e politici,viabilità e accessibilità sia con mezzi pubblici che privati,fanno parte "purtroppo" di tre ASL diverse.Definirò in seguito i quattro comuni citati "Area Metropolitana Nord-Barese" anche perché quando si costituirà la Provincia di Barletta saranno gli ultimi quattro comuni della ridefinita Provincia di Bari.La istituzione della nuova provincia imporrà la ridefinizione delle ASL che devono coincidere con i territori provinciali con il passaggio di Molfetta,Terlizzi,e Giovinazzo all'attuale ASL BA/4 .Quando furono istituite le ASL per risolvere il problema del dualismo Andria-Barletta il Consiglio Regionale suddivise il nord barese in due ASL una costiera con sede a Barletta ed una interna con sede ad Andria invece di costituirne due sicuramente più omogenee con sede a Molfetta e ad Andria-Barletta nel tempo i tre presidi dell'Area Metropolitana Nord Barese sono stati progressivamente trascurati e spesso depauperati vivendo una condizione di perenne sudditanza( Bitonto rispetto al San Paolo, Molfetta rispetto a Barletta e Bisceglie,Terlizzi rispetto ad Andria).Comunque i tre presidi nel 2001 hanno effettuato 21.008 ricoveri con una presenza media di 270 malati al giorno (tab.1).

Tabella 1
Ricoveri 2001
Pazienti presenti in media al giorno
Terlizzi
8.583
101
Molfetta
7.080
96
Bitonto
5.345
73
Totale
21.008
270

Dei tre ospedali quello però in possesso dei requisiti per una buona sopravvivenza era l'ospedale "Sarcone" di Terlizzi già in possesso delle caratteristiche di Pronto Soccorso Attivo e di ospedale completo, cioè con tutte le specialità di base, la terapia intensiva cardiologica, la neonatologia, la TAC, con punte di attività di eccellenza a tutti note in particolare nell'area materno-infantile, con presenza anche di altre specialità quali chirurgia plastica, oculistica, servizio trasfusionale.Devo sottolineare però che l'ospedale di Molfetta, pur non avendo i requisiti di pronto soccorso attivo e di ospedale completo per mancanza di TAC,UTIC e area materno infantile, era dotato di nefrologia,urologia,centro trasfusionale, servizio di endoscopia digestiva attivo anche in urgenza, primari nei reparti di chirurgia e ortopedia entrambe assenti a Terlizzi; la duplicazione dei reparti di medicina era di nessuna importanza stante l'elevata attività di entrambe le divisioni messa in evidenza dagli stessi dati regionali. Pertanto una seria logica programmatoria,tenendo conto dell'esistente ma anche della più o meno prossima istituzione della Provincia di Barletta e del conseguente scorporo di Molfetta,Terlizzi e Giovinazzo dalle attuali ASL,tendente a tutelare l'assistenza ospedaliera per il nostro territorio anche nel futuro faceva prevedere:
-mantenimento e/o potenziamento di Terlizzi
-mantenimento a Molfetta di specialità di base e di quelle intermedie assenti a Terlizzi
-mantenimento di specialità di base a Bitonto con integrazione con l'ospedale San Paolo già sovrassaturo di utenti.
Invece il riordino geo-politico deliberato dal Presidente Fitto produrrà i risultati disastrosi esposti nella tabella 2.

Tabella 2
destino degli ospedali
(specialità per malati acuti)
Molfetta: rimangono: Punto di primo intervento, Laboratorio, Radiologia, Medicina generale, Chirurgia generale ( 5 posti day-surgery ), Pediatria ( 4 posti day-hospital ), Emodialisi.
devono essere attivate o trasferite da altro presidio: Pneumologia, Psichiatria, Neurologia, UTIC.
Terlizzi: rimagono: Punto di primo intervento, Laboratorio, Radiologia, Medicina generale.
devono essere attivate o trasferite da altro presidio : Pneumologia, Gastroenterologia.
Bitonto: rimangono: Punto di primo intervento, Laboratorio, Radiologia, Medicina generale (8 posti day-hospital ), Emodialisi.

Chiusure e trasferimenti di reparti e servizi sono certi,anche se dilazionati nel tempo, per le nuove attivazioni si vedrà in seguito sempre compatibilmente con la situazione economica che è gravissima! La dimostrazione che la rete ospedaliera è disomogenea è evidente dalla lettura dei dati della tabella 3.

Tabella 3
confronto tra "Area metropolitana Nord-Barese " e futura Provincia di Barletta
 
Provincia di Barletta
Area metropolitana Nord-Barese
Abitanti
414.002
168.058
Ospedali completi
3
0
Pronto soccorso
5
0
Reparti ostetricia
5
0
Reparti nefrologia
2
0
Posti rene (emodialisi)
82
24
UTIC
5 reparti
4 posti letto
Posti letto per malati acuti
1.314
186

È evidente che i nostri cittadini per avere assistenza ospedaliera anche di specialità di base dovranno migrare; ma anche alcuni ospedali vicini,Bisceglie e Corato,non sono in grado di erogare assistenza ospedaliera completa perché pur essendo stati privilegiati non hanno la medicina interna.L'ospedale San Paolo assolutamente non privilegiato dal piano (tab.4), carente di neonatologia, urologia, nefrologia,neurologia, otorino, è si un ospedale di riferimento, in particolare per la pneumologia e l'ortopedia ma è anche sovrassaturo di pazienti tanto da essetre insufficiente per assistere anche i cittadini di Bitonto!

Tabella 4
Ospedale San Paolo
Posti letto per acuti:
282
Posti letto terapia intensiva
21
N.B.: mancano i reparti di neonatologia, nefrologia, neurologia, urologia, otorino.
Bacino d'utenza :  
Q.re San Paolo, Modugno, Bitetto, Bitritto, S.Spirito, Palese
117.288
Bitonto
56.655
Totale
173.943
N.B.: si deve aggiungere una popolazione non ben quantificabile dei quartieri della periferia Nord di Bari

I nostri cittadini dovranno migrare per avere una assistenza ospedaliera completa,ma dove? Quale sarà il loro ospedale di riferimento completo? Quale sarà l'ospedale di riferimento per i medici di medicina generale? Il San Paolo, Andria,Barletta, il Policlinico,il Di Venere??? La risposta chiara e precisa non c'è! Esiste però il diritto di aver garantita l'assistenza ospedaliera per la quale lo stato stanzia annualmente circa un milione di vecchie lire per ogni cittadino. Se questo diritto riguarda 168.058 cittadini è razionale e leggittimo avere un ospedale completo, vicino, facilmente accessibile dotato di specialità di base e intermedie, tecnologicamente avanzato,con servizi e posti letto adeguati al bacino d'utenza, irganizzato in maniera moderna e dipartimentale.Dico questo con fermezza. Ma lo dice anche il Ministro Sirchia quando parla della futura assistenza ospedaliera per malati acuti.È un diritto già garantito a moltissimi cittadini pugliesi dallo stesso piano (tab.5).

Tabella 5
Distribuzione di posti letto per malati acuti nella ASL LE/2
Distretto
1
2 e 3
4
5
Sede
Gallipoli
Maglie e Poggiardo
Casarano
Tricase
Abitanti
75.024
106.494
75.351
86.137
Posti letto
200
283
346
433
 
Totale posti letto:
1.262
 
Totale abitanti:
343.186

I cittadini dell'Area Metropolitana Nord-Barese hanno un bisogno annuale di circa 26.000 ricoveri appropiati per malattie acute; per far fronte a questo numero di ricoveri sono necessari anche con un calcolo riduttivo di 2-3 posti letto per 1000 abitanti circa 400 posti letto peer malati acuti,possibilmente concentrati in un solo ospedale, in quanto questi numeri giustificano la presenza di un ospedale di riferimento interno al nostro territorio.Questa proposta rimane sempre valida anche se il San Paolo dovesse essere in grado di garantire l'assistenza ospedaliera a Bitonto e riguardasse i 111.404 cittadini degli altri tre comuni; il bisogno di ricovero scende a 18.000 circa per anno e il numero dei posti letto per malati acuti a circa 300.Per garantirsi questo diritto i cittadini non devono aver bisogno di oscure trattative e mediazioni politiche. I cittadini, le forze politiche e sociali devono fare una battaglia per la realizzazione di questo progetto. Certo è un progetto e una proposta per il futuro. Nell'immediato che cosa fare? Non so dare francamente una risposta precisa. Credo però sia opportuno, in attesa che maturi il progetto, conservare quanto più possibile all'interno del territorio delle risorse,professionalità, strutture già presenti perché costituiscano una base concreta per la realizzazione del futuro progetto.Si può chiedere al Governatore di sospendere l'applicazione del piano nel nostro territorio in attesa che si elabori una programmazione razionale che guardi al futuro? Si può chiedere di parlare subito di revisione delle attuali ASL? Sicuramente è indispensabile continuare a confrontarsi e a dibattere su questo problema che interessa tutta la comunità.Ovviamente non deve essere né una battaglia di campanile né una battaglia contro cittadini e ospedali di altri comuni che già hanno avuto la garanzia dell'assistenza ospedaliera completa.I cittadini in prima persona devono essere protagonisti di questa battaglia.Alle forze politiche e sociali che difendono il valore della solidarietà e dello stato sociale spetta il compito di organizzare il movimento di base e realizzare concreti atti politici.

settembre - dicembre 2002