Scambio tra classi
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Scambio
tra classi – un Progetto
(a
cura di Elisabetta Visintainer)
Introduzione
Ogni
insegnante di L2 scrive ormai da anni nella sua programmazione una lista di
obiettivi da raggiungere all'interno dei quali possiamo
individuare alcune parole o concetti- chiave "…approccio
comunicativo, civiltà, punto di vista dell'altro, cittadino europeo…"
e inoltre "sviluppare la capacità di riconoscere e di
analizzare realtà diverse", "sviluppare la volontà di cooperare
con l'altro" ; non possiamo pensare che questi obiettivi possano
essere raggiunti raccontando qualcosa sulla civiltà (quali aspetti?) del
paese di cui si studia la lingua. E' vero che una corretta analisi dei
documenti "autentici" può dare informazioni e ancor più portare
gli allievi ad appropriarsi di capacità di analisi di fenomeni legati a
situazioni diverse da quelle in cui si trova, fare confronti ecc., ma è
innegabile che, se ben preparato e condotto,
il contatto diretto con i molteplici aspetti di quella realtà produce
risultati molto più efficaci e duraturi. Se affermiamo che intendiamo "ipotizzare
le situazioni in cui lo studente potrà trovarsi …. e prepararlo in tal
senso", è evidente che l'attività dello scambio, rendendo
concreta questa ipotesi, incide in modo insostituibile a livello della
motivazione e dei risultati. L'esperienza
di due scuole, una italiana, la scuola media Colorni di Milano e una francese,
il collège Waldeck-Rousseau di Firminy, piccolo centro nella zona di
St.Etienne, può avvalorare le affermazioni di questa premessa, che
richiederebbe in realtà ulteriori approfondimenti. Lo
scambio-gemellaggio è in atto da diversi anni e questo lungo rapporto ha
permesso di migliorare di anno in anno il progetto di scambio tra queste
scuole, nel rispetto delle differenze tra l'organizzazione scolastica francese
e quella italiana. Dicevamo:
"Scambio"…ma scambio di che cosa? Di idee, di esperienze, di punti
di vista. Attraverso
che cosa? Attraverso un lavoro in comune. "Ben preparato e
condotto", abbiamo detto, ma in che senso? Attraverso un lungo lavoro che
non si limita al periodo del viaggio, ma che coinvolge i ragazzi in diverse
attività nel corso del triennio della scuola media:
·
la
corrispondenza e lo scambio di materiali (dépliants,
giornalini, cassette audio, cassette video…)
·
il contatto che tutte le
classi hanno ogni anno in occasione dell'ospitalità a Milano dei ragazzi
francesi da parte della terza che di volta in volta ospita.
·
il coinvolgimento nel
progetto di allievi, genitori, colleghi… Tutto
ciò permette di lavorare soprattutto a livello
della motivazione. Perché
ci sia apprendimento, occorre che questo sia organizzato e guidato.
Occorre quindi prima di tutto predisporre per gli alunni materiale di appoggio
alle varie fasi di lavoro :
·
schede di osservazione, di
rilevamento (per il viaggio, per il soggiorno)
·
diario quotidiano
schematico
·
compiti precisi da
svolgere /oggetti da riportare ma
soprattutto è indispensabile
·
un progetto di lavoro
al quale i ragazzi francesi e quelli italiani diano il loro contributo e che
funzioni come base di un vero scambio di idee e di punti di vista
E
qui arriviamo all'idea-chiave alla base di quest'esperienza: si tratta
di fatto di mettere a punto, di
progettare un percorso che porti gli studenti a raggiungere degli obiettivi precisi, verificabili in termini
linguistici, culturali e cognitivi. Nell'ambito
dell'esperienza di scambio delle due scuole, ogni anno viene scelto uno o due
temi sui quali i ragazzi francesi e italiani lavorano separatamente (prima e
dopo il periodo di accoglienza) e insieme (a gruppi misti durante
l'accoglienza, nei due paesi). Il progetto di scambio dell'anno scorso, di cui si riporta più avanti il testo schematico, è partito dalla decisione di far costruire dai ragazzi un giornalino in comune su alcuni temi. E' parso quindi utile aderire al progetto Clemi [1] . Dei due temi prescelti, il primo L'art en question è stato affrontato principalmente durante il soggiorno a Milano, e organizzato quindi dall'équipe di insegnanti italiani, il secondo, le métissage , soprattutto a Firminy, organizzato dai colleghi francesi. Un lavoro di questo tipo no npuò evidentemente essere ad esclusiva gestione dell'insegnante di lingue, ma deve assumere la consistenza e le caratteristiche di un "progetto", con tutto ciò che questo comporta in termini di condivisione degli obiettivi, delle responsabilità e dei compiti. E' vero tuttavia che normalmente l'insegnante di lingue è il referente e l'ideatore del progetto e che tocca a lui fungere da stimolo in ogni fase del lavoro.
[1]
clemi:
organismo del ministero della pubblica istruzione francese, che ha per
obiettivo quello di introdurre l'uso dei mezzi di informazione a scuola. progetto fax: una delle
iniziative lanciate da clemi per le scuole europee. Costruzione di un
giornale in diverse lingue europee, su un tema proposto, che in realtà oggi
viaggia per e-mail
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