Ho sempre pensato che fosse più comodo leggere con gli occhi, in silenzio. Vuoi perchè ci si concentra di più, vuoi perchè ho sempre letto per me stessa, vuoi perchè è così che fantasticavo e mi immedesimavo nella storia e vuoi perchè non ho mai avuto occasione di leggere qualcosa a qualcuno.
Qualche tempo fa, però, ho cominciato a leggere ad alta voce, forse perchè, aspettando un bebè, ho pensato che gli facesse piacere sentire la mia voce che, magari, lo “cullava” dentro la pancia e un po’ perchè ho scoperto questa passione per la letteratura per l’infanzia in comune con le mie amiche. È faticoso, chi non è abituato deve esercitarsi, o almeno per me è stato così: cominciavo a leggere, ma dopo qualche pagina la mia voce si abbassava in un sussurro per poi, senza nemmeno accorgermene, sparire nel silenzio più assoluto. Finchè, quest’inverno, mi si è presentata l’occasione di leggere a dei bambini per la settimana di letture ad alta voce “Storie piccine”, promossa dal progetto Nati per leggere e realizzato in accordo con i Servizi Educativi della città di Torino (Iter). Manifestazione di racconti, fiabe, favole, filastrocche e poesia ad alta voce nelle biblioteche, librerie, studi medici, asili, nidi e scuole della città di Roma e di Torino in contemporanea. Ho iniziato così la mia esperienza di lettore volontario, in una sala d’aspetto un pò squallidina di un consultorio di un quartiere periferico della mia città.
In principio è stato un po’ deprimente, per la mia timidezza e inesperienza, per il luogo non proprio confortevole e adatto e un po’ per gli adulti non abituati a leggere né a se stessi né ai propri figli, ma i miei sforzi, a lungo andare, hanno dato i loro frutti. E se prima i bambini mi consideravano una matta che leggeva da sola poi....che soddisfazione avere davanti a te occhi sgranati, bocche aperte che pendono dalle tue labbra e che non chiedono altro che tu continui a leggere fino a non avere più fiato in gola. Ve lo assicuro, è davvero un emozione forte! Ora vado ovunque mi chiamino a leggere con la mia valigia “magica”, tappezzata di adesivi e piena zeppa di storie di ogni genere e per tutti i gusti.
Francesca
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