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Intervista a Emy Beseghi, Presidente di Ibby Italia

 

L’International Board on Books for Young People (IBBY), presente dall’Albania allo Zimbabwe, ha in Ibby Italia la sua sezione italiana.

Siamo convinte che gli obiettivi che Ibby persegue meritino attenzione e collaborazione da parte di tutti coloro che, a diverso titolo, lavorano per promuovere la cultura del libro tra bambini e ragazzi.

E’ per questo che abbiamo deciso di dare il nostro contributo associandoci a Ibby Italia e pubblicando questa intervista a Emy Beseghi che, oltre ad essere una figura tra le più significative nel settore dell’editoria per i più giovani, ne è il Presidente. Un ringraziamento va a Valeria Patregnani, Vice Presidente, per il suo contributo alla realizzazione dell’intervista.

 

       

 

1. Presidente, può spiegare a chi ci legge cos’è IBBY ?

Ibby, International Board on Books for Young people, è un’immensa rete che coinvolge settanta paesi di tutto il mondo ed è la più importante  associazione internazionale impegnata a promuovere  la conoscenza dei libro di qualità per bambini e ragazzi soprattutto nei paesi più disagiati. Fondata a Zurigo nel 1953 da Jella Lepman, giornalista scomoda e coraggiosa che ha scommesso  sull’importanza dei libri per bambini proprio durante gli orrori della guerra nella germania nazista,  Ibby  ha lavorato moltissimo in questi 50 anni: ha istituito il prestigioso H.C. Andersen Award (il  nostro premio  Nobel per ragazzi ), organizza   convegni internazionali, pubblica periodicamente una Honour List, promuove iniziative volte a stimolare la ricerca, la formazione e la diffusione dei libri di qualità.

2. Quali sono le specificità del contesto italiano e, quindi, le peculiarità degli obiettivi che Ibby Italia persegue?

La sezione italiana dell’Ibby con sede a Bologna, si è costituita grazie a una straordinaria sinergia di forze (Università, Fiera del Libro, Sala Borsa , Associazione Italiana Editori, Associazione Italiana Biblioteche, Associazione  Italiana Librai, Associazione Hamelin, Giannino Stoppani ) per dare impulso a nuove, preziose opportunità. La nascita di  Ibby Italia è stata un passo importante perché il nostro paese  possa essere una voce “rappresentativa” e un punto di riferimento autorevole per far conoscere scrittori e illustratori che meritano una più ampia diffusione. Con immensa emozione e soddisfazione abbiamo appreso che Roberto Innocenti ha vinto H.C. Andersen Award. Ogni sezione, infatti, partecipa a H.C. Andersen Award con la proposta di una propria candidatura e  Ibby  Italia ha candidato Roberto Innocenti. A distanza di quasi 40 anni , dopo Gianni Rodari, arriva l’alto riconoscimento  a un vero e proprio maestro dell’illustrazione la cui eccellenza è stata riconosciuta da un giuria dove non c’era nessun italiano.
La nostra presenza sul tavolo internazionale  si è poi fatta ricca e vivace. Saremo presenti a una mostra bibliografica di picture book  a Parigi per festeggiare l’annessione del più importante centro di documentazione per l’infanzia La Joie par le livres alla Biblioteca nazionale di Francia con la proposta di un albo in grado di descrivere al meglio la nostra identità narrativa e visiva. E’ stato scelto A sbagliare le storie di Gianni Rodari illustrato da Sanna. In questa occasione ci sarà un pannello per ognuno dei 28 paesi dell’Unione Europea. Analoga richiesta di collaborazione ci è stata fatta per il Festival in Corea dove abbiamo selezionato con cura 10 titoli  di picture book italiani. Mentre al Festival di  Berlino abbiamo segnalato alcuni, tra i migliori autori italiani, per la fascia d’età tra gli 8 e i 12 anni. Naturalmente, mentre si amplia il dialogo con altri paesi, si sta creando il terreno per iniziative comuni, per far conoscere anche da noi la cultura di altre nazioni Con  gioia vi comunico anche  che la biografia della Lepman sarà tradotta e pubblicata dalla Sinnos, grazie a Della Passarelli che si è appassionata alla sua biografia, insieme audace e affascinante, raccontata con grande trasporto.

3. Cosa significa diventare soci Ibby?

L’adesione a Ibby Italia come socio ordinario permette di partecipare alle Assemblee associative, di eleggere alcuni rappresentanti in Consiglio direttivo contribuendo così a definire la politica culturale di Ibby Italia e di ricevere la newsletter. La quota è fissata a 50 euro Desideriamo    che questo organismo, al pari di un fertile, generoso e saggio albero, possa moltiplicare i suoi rami e le sue fronde grazie alla partecipazione e al sostegno di nuovi soci che speriamo numerosi.

4. Uno degli obiettivi di Ibby Italia è “assecondare la diffusione dei libri di qualità nazionale e internazionale e incoraggiarne le traduzioni”: quali sono, a suo avviso, le caratteristiche imprescindibili di un libro di qualità?

E’ molto difficile non solo scrivere libri di qualità ma pubblicarli. Il mercato ubbidisce sempre di più a richiami mediatici di tipo commerciale e alle imposizioni dell’industria culturale. Libri belli e innovativi, però, ci sono ma convivono con un esplosione martellante di titoli che rende  spesso così uniformi le proposte editoriali da omologare e confondere in una sorta di glassa unificante. Questo comporta un continuo e attento lavoro di aggiornamento e valutazione. Credo che il libro di qualità  sia un incrocio di qualità artistiche, letterarie, estetiche  accompagnate dalla conoscenza profonda dell’immaginario infantile. Il bravo scrittore sa sintonizzasi in modo sorprendente  con un’ottica infantile spesso  inascoltata o svalutata o temuta dal mondo adulto.  Perciò la poetica del punto di vista è centrale. Il picture book, ad esempio, oggi, vive una stagione di grande creatività Eppure  la difficoltà con cui, in ritardo rispetto ad altri paesi, l’illustrazione di qualità riesce ad affermarsi, a trovare spazio, riconoscimento, sostegno nella nostra editoria per ragazzi è grande.

5. Ibby Italia ha tradotto il catalogo “Outstanding Books for Young People with Disabilities 2007”: c’è un genere che ricorre più frequentemente tra i libri della selezione?

I ragazzi disabili hanno necessità e caratteristiche molto diverse. Questa selezione tiene conto di una diversa gamma di proposte: libri illustrati da figure del linguaggio dei segni; libri di storie in BLISS o  pittogrammi; libri con figure a rilievo che i non vedenti possono capire e libri tattili/tessili per bambini con disabilità mentale o handicap multipli; libri speciali, facili da leggere per ragazzi in difficoltà. Insomma, ciò che emerge, è una combinazione di design, temi, testo , illustrazioni e, soprattutto, uno sguardo sulla vita, se si tratta di adolescenti con difficoltà di linguaggio.

6. Gli autori italiani sono poco tradotti e poco noti all’estero: perché, secondo Lei?

I migliori sono stati tradotti (dalla Pitzorno alla Silvani alla De Mari ecc.) E molti passi si stanno facendo. L’assurdo è proprio  il contrario: Innocenti, conosciuto in tutto il mondo, è arrivato in Italia con un grave, incomprensibile, imbarazzante ritardo. Lo stesso vale per  Beatrice Alemagna, che si è affermata prima in Francia e poi in Italia.

7. Sempre più frequentemente capita di sfogliare le pagine dei quotidiani e di trovare articoli dedicati ai libri per ragazzi che sembrano una risposta all’appello alle testate giornalistiche promosso da Janna Carioli insieme al portale Editoria Ragazzi: ritiene che siano anche il segnale che qualcosa si stava già muovendo nella direzione auspicata dalla petizione?

La letteratura per l’infanzia, a differenza della letteratura tout court , è ancora la grande esclusa e la stampa italiana è tra le più refrattarie. Si parla di libri per bambini in prossimità del Natale o delle Fiere o quando si scatena la caccia al libro-evento che strizza l’occhio a una logica spettacolare. L’appello lanciato è stato un segnale forte  ma bisogna fare di più.. Perdura ancora una disattenzione che va dal più ottuso provincialismo culturale al mito della “notizia”, alla mancanza di curiosità per sentieri meno battuti,al sostanziale rifiuto dell’infanzia che permea questa nostra società apparentemente dedita al culto del bambino.

8. Quali sono, secondo Lei, i vantaggi e i limiti di Internet nella diffusione della cultura del libro tra e per i più giovani?

Il discorso è complesso ma credo che i ragazzi siano più avanti di noi. Farò solo un esempio: aprendo il vaso di Pandora dei videogiochi si scopre, inaspettatamente che una gran parte dei titoli, anche fra quelli più conosciuti, ha a che fare con la narrazione, e in particolare con la fiaba, il mito, l’avventura. Mentre internet, per usare una metafora fiabesca, può presentarsi come una sorta di foresta multimediale dove perdersi…  nel bosco dei mille link.  Il libro curato da R. Maragliano, Immaginare l’infanzia, ha alzato la posta in gioco di questo rapporto con risposte originali e controcorrente.

9. Ci sono progetti in vista di cui ci può già parlare?

Puntiamo su un progetto di ampio respiro. E cioè di farci portavoce e promotori, nel dialogo con le istituzioni governative, di una  lista di libri eccellenti. Insomma di uno strumento prezioso di orientamento e di conoscenza nel mare magnum della produzione editoriale per ragazzi come già fatto in Europa. In particolare in Francia e in Inghilterra. Si tratta di un programma per salvare “la qualità” del libro per bambini sempre più sommerso dalla commercializzazione.

Grazie

Per gentile concessione di di Emy Beseghi, Presidente Ibby Italia

                                                                          Leggere Leggerci
9 Giugno 2008

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