Una storia raccontata solo per immagini, senza una sola parola. Un picture narrative, come direbbero gli esperti. Le parole ce le mette chi legge con lo stupore che questo libro suscita dalla prima di copertina fino all’ultima illustrazione.

Protagonista lui, il libro rosso. Un libro trovato da una bambina in una fredda giornata invernale in una città che somiglia a New York, quasi completamente sepolto da un mucchio di neve. Ma, visto che per un bambino è proprio vero che il percorso conta più del punto di arrivo, allora a un bambino che si incammina verso la scuola non può sfuggire ciò che sfuggirebbe probabilmente a uno sguardo adulto.

Come nel “teatro nel teatro” di Shakespeare, a catturare la nostra attenzione è qui “il libro nel libro”. Ed è incredibile come un libro senza testo riesca a raccontare una storia che è un inno ai libri, a ciò che aprendoli si può trovare, al loro essere infinite possibilità di entrare in contatto con mondi nuovi, nuovi amici, nuovi punti di vista. Perché quel libro, sfogliato in un grigio giorno metropolitano, mostra a un bambino bianco un altro bambino, dalla pelle color biscotto, che legge quello stesso libro in una giornata di sole su una spiaggia dorata in riva al mare. Come in un gioco di specchi e di rimandi, dentro il libro rosso ognuno guarda vivere l’altro, vi si affeziona al punto da desiderare di incontrarlo davvero e di partire  in un volo di palloncini colorati che si alzano nel cielo. Durante il volo il libro rosso cade, torna sul marciapiede: poco male, anzi, molto bene: un altro bambino lo raccoglie e chissà cosa ci troverà dentro.

Un libro che incanta chiunque abbia la fortuna di aprirlo, degno del premio che ha ricevuto in questi giorni.

Una nota interessante dell’edizione italiana è l’indicazione – tra le note bibliografiche - della tecnica usata dall’autrice per le illustrazioni (acquerello, guazzo e inchiostro). Sarebbe bello trovarla sempre.

(Elisabetta Mincato)