“Gago” non è certo una novità dell’editoria italiana per bambini e ragazzi: usciva più o meno un anno fa ed era, anzi è, un libro di cui non è facile parlare, tanto meno sceglierlo per proporlo in classe o a casa. Racconta la storia di un bambino rom con le parole di Giovanni Zoppoli che insieme ai rom ha lavorato, nei loro campi; un bambino vero, vissuto nel campo nomadi di Scampia e morto per una disfunzione cardiaca. Con frasi brevi che sono come tante istantanee scattate a un mondo sconosciuto e misterioso, con cui è difficile fare i conti, ma che c’è. Con le illustrazioni di Maja Celija che a quelle istantanee danno la luce e la potenza di quadri. E, raccontando di Gago, senza sfumature o edulcorazioni di sorta, fotografa la convivenza di un popolo tra quotidianità e tradizioni. Qui non ci sono prese di posizione, non si analizzano problemi né si cercano soluzioni. Gli occhi guardano, il cuore ascolta. Null’altro. Offrendo una possibilità di parlare di un argomento spinoso con i ragazzi, per conoscere insieme a loro quello che istintivamente ci spaventa. E siccome Gago è un bravissimo disegnatore che, però, disegna un mondo capovolto, per provare a leggere a testa in giù.
(Elisabetta Mincato)
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