Il 2007 sembra proprio essere l'anno dedicato ai monelli, quelli di carta. Quest'anno, infatti, il centenario della nascita della scrittrice Astrid Lindgren, autrice della famosa Pippi Calzelunghe, ed il centenario della pubblicazione del Giornalino di Gian Burrasca, ci danno l'occasione per salutare e ricordare questi due personaggi sempreverdi, che negli anni si sono guadagnati i piani più alti della letteratura per l'infanzia, facendo divertire e sognare intere generazioni. Avete provato mai a pensare cosa sarebbe potuto accadere se, un po' come è avvenuto per Tom Sawyer e Huck Finn, Pippi Calzelunghe e Gian Burrasca un giorno si fossero incontrati? Certo è che per gli adulti non sarebbe stato facile: chi, infatti, sarebbe riuscito a contenere l'energia, questa volta raddoppiata, di due ragazzi curiosi ed entusiasti della vita come loro? Eppure, noi siamo convinte che nonostante la grande confusione, i mille guai ed i pasticci che avrebbero potuto combinare ci avrebbero regalato tanto divertimento, tante risate, e nulla di veramente violento, brutto o pericoloso (potremmo dire altrettanto dei "bulli" di oggi?). Non ci sono cattive intenzioni nelle azioni di Pippi Calzelunghe così come in quelle di Giannino Stoppani. Di Pippi, infatti, conosciamo tutti il suo amore verso il prossimo, la sua bontà d'animo e il suo grande desiderio di vivere la vita senza la mediazione adulta. E che cosa dire del secondo: pur essendo note le sue le sue terribili idee, i suoi scherzi premeditati, egli sa tuttavia riconoscere e capire quando si comporta male, e sa far emergere la sua angelica disponibilità a seguire ed interpretare alla lettera gli ammonimenti degli adulti. In fondo poi che colpa ha il candido Giannino se il linguaggio degli adulti e quello dei bambini appartengono a due sfere diverse e fra i due quello più costruito su convenzioni e convenienze è quello degli adulti !
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