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Statte: Archivio di Cronache Stattesi pag. 14 (23P)

(Dicembre 2001) La Giunta Mastromarino e la questione ambientale di Statte

L'inquinamento ambientale come si sa, per le ripercussioni sulla salute dei cittadini, rappresenta il più grave problema, specie per i territori adiacenti alla grande industria locale. Le statistiche, che per l'intera Puglia, fanno registrare una complessiva diminuzione dei decessi per malattie tumorali, invece per Statte e Taranto indicano un peggioramento della situazione; dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, l'intrinseco rapporto tra l'inquinamento prodotto dai locali insediamenti industriali e la malattia stessa. 

La lotta per l'ambiente sarà durissima e richiederà l'impegno di tutte le istituzioni, dei cittadini e sperando, anche la buona volontà (spontanea o obbligata) della grande industria e senza dimenticare l'apporto del sindacato che deve "rappresentare" la sensibilità dei lavoratori, affinché scaturiscano sempre delle strategie che non penalizzino "inutilmente" la loro posizione, restando sempre inteso, che la salute rimane al primo posto e che il ricatto occupazionale va sempre respinto.

Bisogna però, che la nostra Amministrazione, tragga utili indicazioni dagli esiti "contradditori" delle battaglie del passato, quando riteniamo si sia agito con un pizzico di "ingenuità" nei riguardi dei vertici della grande industria: la concessione della discarica dei rifiuti nocivi, fu fatta, senza contropartite concrete di carattere ambientale, e senza un reale dibattito con la cittadinanza; inoltre si prestò "buona fede" alla "urgenza" dichiarata dall'interlocutore: il fatto è, che ad anni di distanza, la discarica ancora non è utilizzata. Altrettanta buona fede si è prestata, nel corso dei dibattiti con la stessa ILVA quando, dopo alcune iniziali promesse e precisi impegni (poi regolarmente disattesi) apparve chiaro l'intento dilatorio ed elusivo su quasi tutti gli argomenti. Alla fine si dovettero sospendere questi incontri per la manifesta malafede degli interlocutori. Tuttavia, vi fu impegno e serietà da parte dei nostri rappresentanti, e queste cose vanno sempre apprezzate aldilà dei risultati conseguiti.

A proposito di impegno dei cittadini, come è noto, è in via di costituzione previa una raccolta di firme, un comitato che dovrebbe costituire l'ala "cittadina" della lotta contro l'inquinamento ambientale; gli scopi dichiarati sono tra l'altro: "stimolare l'azione amministrativa in questo settore, analizzando e monitorando l'intero territorio, mantenendo una "mobilitazione vigile e costante", a favore dell'ambiente e quindi dell'interesse collettivo". 
Ebbene, tutte le iniziative che possono stimolare la risoluzione del problema, meritano il plauso dei cittadini stattesi; altrettanto plauso, del resto merita l'iniziativa del consigliere Adeo Ostillio, che denunciava l'esistenza di grandi quantità "di rifiuti di ogni genere sull'intero territorio sub- urbano.

E' opportuno però fare una osservazione su ciascuna delle due iniziative:

1) Comitato: Dobbiamo confessare che sul modo con cui è stata presentata l'iniziativa, il nostro giudizio non è "univoco"; ovverosia, mentre uno degli "ideatori", ha giustamente rimarcato che la lotta all'inquinamento "non deve conoscere bandiere e schieramenti", un altro non ha fatto altrettanto, cercando di rimarcare i "titoli, meriti e capacità" (di un gruppo), comparandosi implicitamente rispetto ad altri e, forse ignorando, che le battaglie degli ultimi anni, hanno sì evidenziato buona volontà, ma complessivamente hanno prodotto risultati contradditori (per dirlo in modo eufemistico); portiamo ad esempio il caso delle discariche abusive: i cittadini avevano a più riprese denunciato il problema, segnalando l'immensa quantità di rifiuti, anche di amianto che ci circondava, ma dalle stesse pagine della rivista civica Polis, ci fu risposto che: "non possiamo mettere un vigile su ogni angolo del nostro territorio", prendendo in pratica atto della grande difficoltà a risolvere il problema stesso.

Ed affinché queste piccole ma doverose riserve, non facciano passare sotto tono i meriti dell'iniziativa, diciamo subito: ben venga la seduta monotematica del consiglio comunale con l'apporto di una presenza "scientifica qualificata".
La proposta del costituendo comitato, di potenziare (con tecnici) la commissione ecologica, è addirittura indispensabile, per evitare che le visite nell'Ilva, si trasformino in "visite guidate", come è successo in passato. Sono ugualmente condivisibili, la sensibilizzazione dei cittadini, "uno sportello ambientale" ed una "programmazione" del territorio tesa al recupero dell'ambiente, alla valorizzazione delle risorse archeologiche e paesaggistiche ricercando quelle forme di finanziamento che le istituzioni (anche comunitarie) mettono a disposizione. E quindi, per il bene della nostra comunità, non possiamo che augurare al comitato, tutto il bene possibile; ci si augura altresì che vengano coinvolte tutte le forze sociali, politiche ed istituzionali, (mantenendo naturalmente l'indispensabile autonomia di iniziativa) così come sembravano augurarsi gli ideatori e promotori dell'iniziativa. 

2) La "denuncia" del consigliere Ostillio. Considerando la serietà e l'impegno con cui è stata condotta, è da considerarsi pienamente apprezzabile; mentre ovviamente non sono da condividere i toni aspri che l'accompagnavano, e ne spieghiamo il perché. 
Come già accennato, in passato vi sono state reiterate denunce del problema, che non fu portato a soluzione, evidentemente a causa della sua complessità. Tutto questo, non è un alibi per nessuno, ma c'è obiettivamente da considerare che in questi primi pochissimi, mesi vi erano in "sospeso" dei problemi (la revoca dell'appalto sulla raccolta rifiuti ed altri) che hanno "assorbito" l'impegno di amministratori e funzionari e che hanno impedito di impostare in una idonea soluzione del problema, mentre ci risulta che una sorta di "censimento" dello stato ambientale era già a disposizione dell'assessore al ramo. Ribadiamo però, che aldilà dei toni, ogni segnalazione e denuncia non può che "rinforzare" l'attenzione su questi problemi; e di conseguenza non ha molto importanza, attribuirne la "primogenitura", Tutto ciò naturalmente serve comunque da stimolo e nulla toglie al "dovere" delle nostre Istituzioni di tenerne debito conto. 

A questo proposito, si ribadisce che non si deve cadere nell'errore del passato quando,  per "inseguire" ipotetici risultati sull'inquinamento dell'aria,  si sono trascurati gli "inquinamenti" e "l'ambiente" di "dentro" casa nostra. Le cose possono benissimo camminare di pari passo, restando inteso che, la lotta per l'ambiente, va condotta su numerosi fronti, ed è in primo luogo "l'intera Amministrazione" (insieme alle altre Istituzioni) a doversene farsi carico; mentre l'opera del comitato dei cittadini, sarà molto efficace, se agirà come stimolo e pressione ma dove possibile, in sintonia con gli organi Istituzionali.

Vediamo intanto di "riassumere" lo stato dei fatti. 
L'assessore all'ambiente, all'atto del suo insediamento, ha incaricato due suoi "amici", di documentare lo stato "visibile", dell'inquinamento del territorio, per poter predisporre quei piani di intervento, a breve, medio e lungo termine. Uno dei due era tra i più preparati conoscitori del nostro territorio, (tra l'altro si deve a lui la documentazione e lo studio dei confini di Statte, da cui scaturì la "prima" legge regionale che delimitava i confini comunali, poi annullata da una legge "truffa"). Ebbene da quel piccolo documentario "amatoriale" di circa un'ora è uscito di tutto: 

1) Discariche abusive. Come già detto, il territorio sub-urbano di Statte, è una sola e immensa discarica; detriti di ogni tipo, amianto, elettrodomestici, gomme di auto ecc. Tutte le zone sono interessate al problema, la zona a Sud del Cimitero, la zona Todisco, la zona adiacente alla Masseria Spagnolo, la zona di Grottafornara, quella nei pressi di Giranda, il territorio della masseria Ningo Nango ecc. 

2) Gravine. Tanto le zone adiacenti al ciglio, tanti i "letti" delle gravine stesse sono pieni di detriti di ogni tipo, comprese numerose carcasse di auto. Nel "letto" della Gravina di "Accetta", e nei pressi del tratto attrezzato con i passamano, vi è addirittura una vecchia carcassa di camion. Una conca naturale perenne sul letto della gravina detto "Conca del Toro", una volta formata da acque limpidissime, ora è un intruglio di acque nere, chiaro esempio di come gli scarichi provenienti da Crispiano non siano così limpidi, come ci lasciavano credere. Gli scarichi di Statte, molto più "a valle", fanno la loro parte, ma si spera che con l'entrata in funzione del tronco per Gennarini, quest'ultimo problema venga risolto. Da aggiungere che la gravina "ospita", il tratto iniziale dell'acquedotto del Triglio compreso l'inizio del tunnel sotto "Montetermiti"; ebbene anche queste opere, sono interessate dagli scarichi e dallo stato fatiscente. (Ed è nello stesso stato anche, la zona della "fontana vecchia").

3) Gli incendi delle pinete. Aldilà delle cause che li hanno procurati, resta il fatto che i tratti distrutti da anni, ed alcuni anche da decenni, non sono ancora stati ripiantumati. E' vero che non siamo "Lido Silvana", (detto senza ironia, fiore all'occhiello del turismo Ionico) ma un minimo di "considerazione", da parte della Provincia e della Regione, ce la meritavamo, dal momento che tanto la collina Montetermiti e più ancora, l'intera Pineta di Capocanale, costituiscono il "polmone verde di Statte e Taranto. 

Ebbene, ci risulta che da parte della nostra Amministrazione, varie iniziative sono in corso per cercare di affrontare in modo adeguato e quindi risolvere questi problemi. E' stata preparata una "mappa" delle zone delle discariche abusive, anche con l'ausilio dell'Asl; si stanno predisponendo le "ordinanze" dirette ai proprietari dei terreni interessati, per lo sgombero degli stessi. Si sta operando una convenzione, con un professionista dei problemi dell'ambiente, per tenere sotto controllo il "quadro" delle problematiche ambientali del territorio; si stanno studiando le forme di "controllo", affinché il problema non abbia a ripetersi; ci sono delle intese con l'Amministrazione di Taranto, per una "collaborazione" a tutto campo. 

Ma a nostro avviso, tutto questo non basta. E' arrivato il momento di "pensare più in grande": Occorre pensare al futuro di Statte, come "isola verde". Dobbiamo pensare ad una località che ritorni ad essere la "collina ridente". Tutte le nostre "ambizioni" nell'ambito turistico, culturale e di immagine partono dalla risoluzione di questi problemi. Ed ecco che il tutto va affrontato collegialmente da tutta l'Amministrazione, da tutte le forze politiche e dall'intero Consiglio Comunale e non può essere un problema solo dell'assessore o del Sindaco;  naturalmente il contributo del movimento dei cittadini e di tutte le associazioni dovrà, da un lato essere "accettato" come un apporto prezioso e non come una "ingerenza" mal sopportata e dall'altro, ci si aspetta  che non vi siano "strumentalizzazioni", che tra l'altro non gioverebbero assolutamente alla risoluzione dei problemi. 

Si auspica che l'Amministrazione, per prima dia il "buon esempio" nel dimostrare compattezza e collegialità nel collaborare col sindaco e con l'Assessore all'Ambiente ognuno per quello di sua competenza, in particolare: 

Auspichiamo che il Vice Sindaco Spada, disponga che i Vigili Urbani, durante i consueti itinerari legati ai compiti istituzionali, segnalino tempestivamente tutti i casi, anche i più piccoli, di infrazione di carattere ambientale, e che facciano osservare le ordinanze sindacali (speriamo imminenti) riguardanti lo sgombero delle discariche abusive, oltre che denunciare agli organi competenti eventuali azioni penalmente perseguibili legati alla stessa problematica.

Auspichiamo che l'Assessore alla Pubblica Istruzione e alle politiche sociali signora Cartella promuova un'opera di sensibilizzare rivolta ai piccoli cittadini delle scuole dell'obbligo, per una ferma presa di coscienza dei problemi ambientali, sollecitando gli anziani del centro sociale a prestare la propria opera, (con modalità che andrebbero studiate) come "Vigili Volontari del Territorio", ciò allo scopo di prevenire reiterati atti di "delinquenza ambientale" una volta bonificato il territorio. 

Auspichiamo che l'Assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Marinò solleciti, la realizzazione di un "punto verde" in Statte, o se vogliamo di una villetta (crediamo già inserita nel "piano triennale") visto che il "parco pubblico stattese" per questioni di priorità ora sembra lontano, ma che dovrebbe rimanere sempre nei nostri progetti. Ovviamente nei "nostri pensieri" c'è costantemente il completamente "totale" della rete fognante e idrica che è parte basilare di una politica igienico ambientale. (Diciamocelo pure in "confidenza": i pozzi neri ad "assorbimento" e senza depuratore, sono la quasi totalità, con le conseguenze di inquinamento delle falde che è facile immaginare). 

Auspichiamo che l'Assessore allo Sport, Turismo, Associazionismo e Servizi Demografici Santoro,  mobiliti l'Associazionismo, sia per il controllo del territorio dopo (speriamo presto) la bonifica dello stesso, sia per il controllo delle pinete contro gli incendi. Sembra un "doppione" di quanto detto dal costituendo Comitato contro l'inquinamento; in realtà se condotto in "sintonia", c'è da considerare che l'Amministrazione ha la possibilità di "incentivare" anche economicamente queste collaborazioni, e di conseguenza regolamentarle. 

L'Assessore all'urbanistica e all'edilità Spezzacatena, dovrebbe "indirizzare" i futuri estensori del piano regolatore, affinché venga previsto, tutte le volte che è possibile, l'inserimento di uno spazio alberato in ogni zona della nostra cittadina. Non so se è possibile, "obbligare" a piantare degli alberi per ogni progetto di palazzina o villetta, rilasciato in periferia (non si può pretendere questo nel centro storico), ma anche questo contribuirebbe a fare di Statte una cittadina "verde".

L'Assessore al bilancio, affari generali e politiche comunitarie Castelli, dovrebbe cercare di reperire, nelle pieghe dei regolamenti comunitari sui beni archeologici e ambientali eventuali disposizioni, che ci consenta la bonifica delle gravine, con particolare riguardo, e d'intesa col comune di Crispiano, alla possibilità di "canalizzazione" degli scarichi fognanti dello stesso comune di Crispiano, dal depuratore, fin dove la gravina esce a cielo aperto (dopo l'ILVA). (Tuttavia e non vorrei sbagliarmi, mi sembra che il primo tratto, fino alla valle del Triglio, sia stato già finanziato ed in via di realizzazione), ciò consentirebbe il completo recupero in igiene, estetica e salubrità delle gravine stesse oltre che rendere più "pura" l'acqua del Triglio. Anche per il recupero dell'acquedotto del Triglio (compreso la fontana "vecchia") andrebbero verificate le possibilità di intervento, presso i beni archeologici ed ambientali. 

L'Assessore all'ecologia, ambiente, sanità e sviluppo sostenibile Orazio Marinò, dovrebbe naturalmente essere "l'anima" di questo progetto; dovrebbe naturalmente coordinare ed "accompagnare" tutte le iniziative suddette, specie la mobilitazione dell'associazionismo ai fini della "prevenzione"; dovrebbe promuovere l'ordinanza "urgente" di sgombero dei terreni dai rifiuti; concedendo tempi "ragionevoli" ma certi, e predisponendo le eventuali conseguenti sanzioni; predisponendo altresì un "iter" di conferimento alle discariche autorizzate molto semplice e facilitato per non caricare i proprietari dei terreni di lungaggini burocratiche che aggiungerebbero danno alla beffa. 
Lo stesso assessore dovrebbe formulare una ipotesi di nuovo contratto per la raccolta dei rifiuti urbani che sia assolutamente "severo" per ciò che riguarda la pulizia ed il decoro del territorio urbano e sub urbano; (attenzione ai terreni che circondano i cassonetti, sempre costantemente "inquinati"). 
Dovrebbe prendere tutte quelle iniziative tese alla ripiantumazione delle pinete bruciate, sensibilizzare l'opinione pubblica, con contenitori e cartelli, per una maggiore coscienza ambientale, impegnare gli organi competenti, ed impegnarsi affinché vengano installate le famose "centraline" da cui possiamo verificare fattivamente gli eventuali progressi sulla lotta all'inquinamento. 
Dovrebbe seguire da vicino, il problema "Cemerad" e "pirolio" affinché, queste "bombe ecologiche" vengano al più presto disinnescate. Positive ci sembrano le prese di contatto con le omologhe istituzioni di Taranto per un'unica strategia nei rapporti con l'ILVA e la convenzione con un esperto di problemi ambientali per monitorare costantemente tutte le problematiche connesse all'ambiente. 


Il Sindaco Mastromarino, dovrebbe curare i contatti ad "alto livello" anche con le "Istituzioni centrali" se necessario, continuare il suo impegno affinché Statte venga inserito nel territorio delle Sub Murge Tarantine, e nel costituendo "parco delle gravine" come egli stesso si augurava all'atto del suo insediamento: le conseguenze sui contributi per la difesa ambientale potrebbero essere notevoli. 
Le sue buone doti diplomatiche potrebbero servire ad "unificare" tutti le forze in campo nel settore ambientale e serrando i rapporti con tutti i parlamentari della provincia per ottimizzare gli stessi obiettivi; dovrebbe prendere contatto con la "provincia", affinché la stessa "ci affianchi" nelle iniziative tese alla ripiantumazione dei boschi distrutti dagli incendi e nel contempo disponga che l'intervento delle guardie "ecologiche" sia più incisivo, anche considerando che molte delle discariche abusive ricadono in prossimità delle strade provinciali e all'interno di suoli demaniali. 

Per finire, riteniamo che il ruolo più importante lo possa svolgere il consiglio comunale nel suo complesso  indirizzando su corsie "preferenziali" le tematiche relative all'ambiente e facendosi portavoce delle istanze e delle aspettative della cittadinanza tutta e con l'apporto prezioso delle opposizioni che giustamente sono un pungolo ed uno stimolo insostituibile.

Leonardo Del Giudice 


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