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Statte: Archivio di Cronache Stattesi pag. 11 (23O) |
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(Novembre 2001) Statte: Biblioteca, Centro Sociale.. e Mercato Coperto |
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Signor Sindaco, il problema del "mercato coperto", credo richieda una pausa di "riflessione", indipendentemente da quella concessa provvisoriamente dal TAR. Come Lei ben sa, l'idea della passata Amministrazione di farne un grande "Supermercato", non piacque ad una parte di nostri concittadini (e tra i quali vi è anche chi ti scrive); tra questi non ci sono "solo" i commercianti, come qualcuno ha voluto far credere, ma anche numerosi amanti della propria cittadina che avevano valutato questa decisione negativa per la nostra comunità. Ebbene alle riserve espresse da qualche cittadino ( che rappresentavano gli "umori" della nostra cittadinanza ), la signora Romano rispose (non completamente a torto) che le regole della democrazia rappresentativa, delegano di fatto l'Amministrazione a prendere le decisioni ritenute "opportune", agendo di fatto nell'interesse e per conto della stessa comunità e che agendo diversamente si sarebbe "rallentato" l'operato dell'Amministrazione. Aggiungeva anche, che questa decisione era stata presa, per l'impossibilità "economica", di operare una ristrutturazione del complesso da parte dell'Amministrazione stessa; lasciava però una ipotetica strada aperta: Se con una adeguata raccolta di firme, si fosse dimostrata una "contrarietà" della cittadinanza al progetto in questione, si sarebbe valutata l'opportunità di rivederlo. E' inutile osservare che le "decisioni", furono prese subito dopo, e prima che si avesse l'opportunità di organizzare una qualsivoglia raccolta di firme. |
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Ebbene forse la signora Romano aveva ragione e forse no. Intanto riteniamo che quelle regole democratiche citate, sono valide quando vi sono questioni "urgenti" sul tappeto e quando cioè, un ritardo sulle decisioni, può recare danno all'interesse della comunità ( e sinceramente non ne vediamo nella ritardata apertura di un supermercato privato). In altri casi "non urgenti" ma che implicano decisioni irreversibili, sarebbe opportuno avere il "contributo" del cittadino. Un'altra osservazione "conseguente", è la constatazione che questa volontà urgente di "fare" ha sì prodotto delle buone cose, (specie nei lavori pubblici) ma ha anche prodotto degli errori, che si sarebbero potuto evitare, proprio con il coinvolgimento dei cittadini stessi. Quanto premesso era necessario, per la dovuta chiarezza verso i cittadini che non sono al corrente della problematica stessa. Ebbene signor sindaco, riproponiamo le ragioni della nostre perplessità, che non coincidono necessariamente con quelle dei commercianti. La biblioteca, è sul punto di "scoppiare"; la mancanza assoluta di spazio, rende impossibile l'acquisizione (anche da donazione) di nuovi volumi; non vi sono spazi per corsi e conferenze; l'attuazione di corsi vari sono di fatto impediti; non vi sono spazi per l'emeroteca, ed i giornali occupano anche i tavoli destinati alla lettura; non vi è la possibilità di predisporre un avvicinamento di massa all'informatica, perché non è possibile ricavare uno spazio idoneo. L'opera degli addetti è meritoria, ma non possono fare "miracoli". Di conseguenza sarebbe necessario da "subito" il reperimento di altri locali molto più ampi, e forse nemmeno "esistenti" nella cittadina, ma anche se lo fossero, gli oneri per i relativi canoni sarebbero notevoli. |
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Il centro sociale,
sta avendo successo; sono aumentati gli iscritti ed i partecipanti, e di conseguenza i locali sono diventati inadatti ed insufficienti,
anche per la presenza di colonne a distanze molto ravvicinate. Stessa
osservazione precedente: altri locali ed ovviamente canoni più cari. |
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Se invece la struttura, non fosse ritenuta "progettualmente"
idonea all'uso descritto, Le chiedo: si potrebbe pensare ad un nuovo
progetto, da finanziarsi anche con le economie derivanti dall'annullamento
dei canoni di affitto e dall'alienazione di unità patrimoniali pubbliche
non necessarie alla comunità? Per chiarezza verso i cittadini, diciamo che la concessione, ora non è operante a causa di una sospensiva del TAR in seguito ad un ricorso dei commercianti che denunciavano "irregolarità" (solo formali, beninteso) sulla procedura della concessione. Per quello che ci è dato sapere l'Amministrazione ha due strade davanti a sé: la prima è "sanare" le irregolarità formali, rendendo "inoperante" il ricorso al TAR e rendendo possibile di fatto l'apertura del supermercato. L'altra strada è quella di annullare la stessa procedura ritirando di fatto la concessione. A quanto pare quest'ultima decisione non comporterebbe penali per la nostra Amministrazione. Ebbene caro sindaco, riproponiamo quelle stesse riserve, sperando che se decisioni definitive occorre prendere, lo si faccia con il contributo della cittadinanza. Leonardo Del Giudice |
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(L'indice degli altri articoli sulla "Vita Stattese" sono reperibili in Archivio 2000 e Archivio 2001) |
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Articoli in
archivio anni precedenti |
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Così, noi siamo uomini e non sappiamo come: c'è
qualcosa in noi che può esistere senza di noi e che esisterà dopo di noi (Sir Thomas Brown) |
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Pagina Aggiornata 21-09-2006. |
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Leonardo Del Giudice
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