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Statte:Archivio Pagina 5 (23E)


In primo piano:

Dopo la polemica tra maggioranza ed opposizione sulla tassa ICI, cerchiamo di fare un po' di chiarezza sull'argomento.
Il problema dell'ICI (e degli arretrati) è uno di quelli maggiormente sentiti da tutta la cittadinanza. Per gli amici stattesi non residenti riassumiamo i termini della questione facendo una breve premessa.


PREMESSA

Come si sa, l'Ufficio Tecnico Catastale nella revisione delle rendite catastali, avvenuta oltre una decina di anni fa, considerò Statte territorio integrante del Comune di Taranto ed attribuì rendite catastali molto alte, uguali appunto a quelle del Comune Capoluogo.
Questo fatto rappresentò (e rappresenta) una grave disparità di imposizione fiscale gravante sugli immobili tra Statte e comuni limitrofi come Crispiano e Massafra considerando anche che il valore di mercato degli immobili specie a Massafra è di gran lunga più alto di quello di Statte..
La conseguenza è che un analogo immobile, a Statte viene tassato per 150 milioni (valendone 100) ed a Massafra per 120 milioni (valendone 200). Seconda conseguenza (derivante dalla prima) è che un valore di mercato di 100 milioni a Statte viene tassato 750.000 lire ci riferiamo alla sola ICI (aliquota 5 per mille) mentre a Massafra viene tassato per 300.000 lire (ipotizzando analoga aliquota).

GLI ACCERTAMENTI DEL COMUNE
Premesso quanto sopra precisiamo che il Comune di Statte ha proceduto già dal 1998 ad una verifica della regolarità dei versamenti ICI e per la verità gran parte dei versamenti stessi sono risultati irregolari per un motivo o per l'altro ne elenchiamo solo tre:
1) Versamento effettuato sul valore "similare".
2) Versamenti inferiori al valore attribuito perché il cittadino aveva fatto opposizione alla Commissione Tributaria ed era ancora in attesa di definizione del contenzioso stesso.

3) Versamenti comunque inferiori al dovuto.

Per il primo caso, il Comune non ha, giustamente applicato sanzioni ma soltanto gli interessi, come da norme ancora per poco in vigore. L'allegato alla finanziaria a tutt'oggi ancora non approvata (Ottobre 2000)  tuttavia prevede che in questo particolare caso gli interessi non sono dovuti e quindi il cittadino che ha ricevuto l'avviso di pagamento farà bene a recarsi "subito" all'Ufficio tributi del Comune o ai patronati.
Ancora meglio sarebbe che il Comune stesso (sebbene non obbligato) provvedesse ad avvertire i cittadini, molto dei quali analfabeti sul da farsi.

Per il secondo caso il Comune in un primo tempo aveva accettato di attendere l'esito dei giudizi prima di procedere alla riscossione del dovuto, mentre poi ha ugualmente notificato gli accertamenti attenendosi pedissequamente alla "lettera" della legge.

Il terzo caso sembra non avere scusanti né meritare considerazione ma..
..
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LA POLEMICA DELL'OPPOSIZIONE E' GIUSTA?

Diciamo subito che le procedure relative all'accertamento della regolarità dei versamenti erano atti dovuti, in caso contrario si potevano configurare "omissioni di atti d'ufficio".
Anche l'obbligo dei versamenti stessi (salvo il caso degli interessi del caso 1) , una volta accertate le irregolarità, sembra fuori di dubbio PERO'..........

IL PARERE DEL CITTADINO
Da quello che emerge dalla premessa le ragioni di queste ingiustizie (tasse spropositate in rapporto al valore effettivo degli immobili) sono è vero a monte ma il comune a nostro parere non è esente da colpe.
Per lo stesso Comune uno dei problemi più importanti da affrontare era appunto la questione dell'aggiornamento delle rendite catastali che non potevano essere più uguali a quelle del Capoluogo.
Sappiamo, per la verità, che ci sono stati dei contatti tempo fa tra il Comune e l'UTE ma il problema non è stato affrontato con quella decisione e con quella determinazione che l'importanza dell'argomento richiedeva.
Ci spieghiamo meglio: l'ingiusta valutazione degli immobili di Statte non solo produce più gettito di ICI ma soprattutto sottrae ingiustamente (tramite l'IRPEF) miliardi ai cittadini Stattesi.
S
appiamo bene che amministrare un comune giovane come il nostro richiede ingenti risorse e che non ci si può permettere di ridurre le entrate senza intaccare la qualità dei servizi resi al cittadino; ma è più giusto (una volta ottenuto la revisione in basso degli estimi) ritoccare l'ICI in modo da mantenere intatte le entrate stesse anziché pagare ingiustamente somme allo stato.

CONCLUSIONI
E' indispensabile quindi che il comune faccia della battaglia sulle revisione degli estimi catastali un suo punto d'onore, mobiliti esperti e tributaristi del ramo; instauri anche un contenzioso se necessario ma porti a soluzione questo problema di giustizia. I miliardi sottratti ai cittadini potrebbero in questo caso contribuire a migliorare le condizioni economiche dei singoli e, indirettamente, della comunità.
I cittadini si augurano che maggioranza ed opposizione contribuiscano ognuno nel proprio ruolo al raggiungimento di questo obiettivo. Nel caso fosse necessario mobilitare la piazza con manifestazioni unitarie, siamo sicuri che gli stattesi non si tirerebbero indietro.

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21-09-2006
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