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Statte: Archivio di Cronache Stattesi MAGGIO 2003 Decennale (23Ar2003MagDec)


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Anno 2003 MAGGIO speciale decennale autonomia

IN QUESTA PAGINA


Maggio 2003 Speciale Decennale Autonomia:
Il saluto del sindaco
Il programma delle manifestazioni

Breve storia dell'Autonomia. L.D.
Il Manifesto  del Prof Francesco De Sabato  del 1971.
Il Manifesto  del prof. Giuseppe Mastromarino del 1986
Il resoconto della prima Assemblea Pubblica per l'Autonomia del 27 Novembre 1986.
La Vigilia del Referendum  di Vittorio De Marco
Il risultato del "referendum" sull'Autonomia.
Natale 1986: Sprechi, moquettes e Autonomia di Orazio Marinò.
 

Per andare alle Notizie di Cronaca di Maggio cliccare QUI


UP

Il saluto del sindaco

Sono trascorsi dieci anni dal 1° maggio 1993, una data storica per Il nostro paese.
Tutta la comunità stattese contribuì in modo determinante per il raggiungimento dell 'Autonomia Comunale.

Quest'anno, per tutto il mese di maggio, saremo impegnati per dare una testimonianza concreta del nostro lavoro destinato alla realizzazione della piena e autentica Autonomia Comunale.
Il paese sta crescendo velocemente, i cittadini sono affezionati sempre di più alla loro cittadina e si va formando una vera comunità.
Resta ancora molto da fare e dobbiamo stimolare l'entusiasmo delle nuove generazioni: i bambini e i giovani rappresentano il nostro futuro e necessitano del nostro sostegno sia umano che economico.

Il 2° Premio Città di Statte, quello del decennale, deve essere l 'occasione per ritrovarci insieme a ricordare un evento storico e a testimoniare il nostro comune impegno rivolto alla costruzione di un grande futuro per Statte.

il Sindaco
Dott. Giuseppe Mastromarino


UP

 


Il Programma delle manifestazioni.

Giovedì 1 maggio
Scuola Elementare Giovanni XXIII ore 9,00-13,00/ 17,00-21,00 "Annullo Filatelico" ore 9,00 Banda di Montemesola

Piazza Vittorio Veneto
ore 20,00 "Fiaccolata" (Marathon Club)
ore 20,30 2° Edizione "Premio Città di Statte"

Venerdì 2 maggio
Scuola Elementare Giovanni XXIII ore 8,00-21,00 "Moica in Arte"
Piazza Vittorio Veneto ore 21,00 "Serata D.J" (Statius)

Sabato 3 maggio

Salone degli Stemmi Provincia di Taranto
ore 9,30 Convegno: "Lo Stemma Civico del Comune di Statte"

Scuola Elementare Giovanni XXIII
ore 17,00-21,00 "Moica in Arte"

Domenica 4 maggio
Dal Piazzale Stazione
ore 9,00 "Ciclopasseggiata" (Arci)

Scuola Elementare Giovanni XXIII
ore 17,00-20,00 "Trofeo regionale di Karate Città di
Statte"
(Bunkai)

Scuola Elementare Giovanni XXIII
ore 10,00-13,00 /17,00-21,00 "Moica in Arte"

Largo Lepanto

ore 9,00-12,00 "Mercatino dei Fiori"
Piazza Vittorio Veneto
ore 17,00-21,00 "Vetrine ed Arte"

Giovedì 8 maggio
Scuola Elementare Giovanni XXIII
ore 18,30 Convegno politico: "Autonomia 10 anni dopo.
La storia di ieri, la certezza di oggi, l'impegno per il futuro"

Sabato 10 maggio
Piazzale Stazione
ore 17,30 "Inaugurazione del campo comunale di bocce e torneo'

Piazza Vittorio Veneto
ore 21,00 "A vicchjaie" commedia del gruppo teatrale Il Campanile

Domenica 11 maggio
Sacro Cuore
ore 9,00-20,30 "Mercatino dei Fiori"

Piazza Vittorio Veneto

ore 9,30 "Raduno e Tour auto e moto d'epoca"

Centro Sociale
ore 18,00 "Festa della Mamma"

Stadio Comunale
ore 20,30 "Finale e premiazione torneo di calcio"

Venerdì 16 maggio

Biblioteca Civica

ore 20,00 "Statte amore mio"
Recital a cura del Gruppo Teatro Statte

Sabato 17 maggio

ore 18,00 "Festa di San Michele in Triglie"
Mostra artigianale 'la Bottega dell'Arte


Domenica 18 maggio
San Michele in Triglie
ore 20,00 "Concerto Banda Città di Statte"
ore 20,30 "Serata musicale con Wess"

Piazza Vittorio Veneto
ore 18,00 Inaugurazione "Mostra di pittura" (Amici della Piazza)

Dal 23 maggio a 2 giugno
Arci tenda
Mostra fotografica: "Come eravamo a cura dell'Arci"

Sabato 24 maggio
Scuola Elementare P. Borsellino

ore 10,30 "Mini Basket"
Piazza Vittorio Veneto

ore 17,00-20,00 "Mostra di pittura" (Amici della Piazza)
S.Girolamo

ore 20,30 "Serata Musicale"

Domenica 25 maggio
S.Girolamo
ore 9,00-13,00 "Festa religiosa di S. Gfrolamo"
ore 20,30 "Serata musicale"

Scuola Elementare GiovanniXXIII
ore 9,00 "Festa dello Sport"

Venerdi 30 Maggio
Sporting Club Montetermiti

ore 19,30 "Triangolare di calcio a 5"
Amm. Com. di Statte, Amm. Com. di Taranto - FC. Real Statte,

Chiesa Madonna del Rosario
ore 19,30 presentazione del libro: "Vangelo Popolare Pugliese del Prof. Angelo Marinò


Sabato 31 maggio
ore 9,00 "Visita grotte S. Angelo" (Gruppo Speleo Statte)

Masseria Felliciolla, Scuola Borsellino, Stazione, Todisco, Largo Lepanto, Sacro Cuore, Green Sport, S. Cataldo, Sporting Club
dalle ore 16,00 "Giochi di Quartiere" (Cos)

Piazza Vittorio Veneto

ore 19,00 "Consiglio Comunale"

Domenica 1 giugno
Largo Lepanto

ore 10,00 "Gara i orecchiette e friscielli" (Pro Loco)

Piazza Vittorio Veneto
ore 20,30 premiazione "Un Fior di Paese" (Pro Loco)

Piazza Vittorio Veneto
ore 21,00 "Ame fatte ppe' ne fe' u' segne da croce e... name cechete l'uocchje" commedia in vernacolo di Pasquale Miccoli (Gruppo Teatro Statte)

ore 16,00 "Giochi di Quartiere" (Cos)

Lunedi 2 giugno
Sala Suore Pastorelle
ore 18,00 rassegna musicale "Città dei bambini"
(Scuola Frassati)

Stadio Comunale
ore 21,00 "Imprenditori dell'anno"
ore 16,00 "Giochi di Quartiere" (Cos)


UP



Manifestazioni dopo il vittorioso Referendum del 7 e 8 Giugno 1992

Breve storia della conquista dell'Autonomia.

La conquista dell'Autonomia è stato l'evento più importante della moderna storia di Statte.
Noi stattese l'avevamo in cuori da anni, ma un uomo per prima seppe dare corpo, a questo ideale: il prof. Francesco De Sabato.
Pur vivendo gran parte della sua vita fuori di Statte, mantenne un amore e una nostalgia per la sua terra, che non lo abbandonarono mai.
Nel 1970 fondò la "Lega degli Stattesi", un movimento che pose le basi ideologiche e politiche per l'Autonomia di Statte.
Purtroppo la sua immatura scomparsa interruppe questo progetto ma gettò un seme.
Poco dopo la morte di De Sabato, un primo gruppo di cittadini costiuitosi come Comitato Cittadino cominciò a riunirsi nei locali parrocchiali per rivendicare, se non ancora l'Autonomia, il diritto ad avere l'acqua e fogna nel paese, servizi che tutti i comuni, anche i più isolati, già avevano (mentre noi: vergogna delle vergogne, ancora avevamo, scusate, la carrizza.)
Questo movimento, fece crescere "l'attenzione" degli amministratori di Taranto ma nient'altro!
Promesse, di stanziamenti, visite di assessori e sindaco, ma risultati praticamente nulli.
Intanto il malcontento cresceva: Taranto non aveva mai approvato da decenni il piano regolatore e lo fece con molto ritardo e con molte lacune assegnando a Statte il ruolo di "dormitorio" di Taranto con progetti che prevedevano centinaia di appartamenti da assegnare agli sfrattati di Taranto compresi quelli che provenivano dalle case pericolanti della città vecchia senza che il paese avesse servizi e strutture per sopportare questo impatto..
Nel frattempo i bisogni dell'edilizia residenziale crescevano e non trovavano sfogo e spazio nel piano regolatore suddetto che aveva praticamente ignorato questo aspetto; si innescò così una deprecabile, ma inevitabile, corsa all'abusivismo.

Inoltre l'Ufficio Tecnico di Taranto non era in grado di esaminare progetti di privati cittadini di Statte, anche se ricadenti nel piano regolatore, mettendo in condizioni di diventare tutti abusivi.
Col dolore nel cuore vedemmo buttare a terra anche una casa abitata, i cui possessori morirono di crepacuore poco tempo dopo.
Questo quadro peggiorò ancora, perché, a causa della mancata vigilanza sulle "case dormitorio" nel frattempo costruite ma  ancora non assegnate e senza allacciamenti, le stesse venivano occupate abusivamente, da cittadini tarantini poveri e diseredati, con tutti i problemi sociali, economici, sanitari e di ordine pubblico che è facile immaginare.
In questo quadro prese concretezza nel 1986 l'azione di pochi encomiabili cittadini e, il 27 Novembre 1986 si tenne la prima Assemblea Pubblica nel Cinema Ressa stracolmo come non mai.
Il tema fu  "STATTE COMUNE AUTONOMO: E' POSSIBILE":
Presero la parola in nome del movimento, tra gli altri:
G. Mastromarino (allora presidente del comitato)
A.M De Vittorio

G. D'Agostino
G. Cervellera
O. Marinò
La maggior parte dei politici locali, in quell'occasione: PCI, PSI, MSI, PRI, parte della DC si dichiararono pronti a sostenere il comitato nella difficile azione per arrivare a fare di Statte un Comune Autonomo. Il primo passo era stato fatto.
Per tutta risposta gli amministratori di Taranto che, per la mancata soluzione dei problemi più impellenti della nostra comunità, avevano presentato sempre l'alibi della mancanza di fondi, denotando veramente scarsa sensibilità, in occasione del Natale, arredarono il centro della "loro città" con moquettes colorate, locomotive, pedane fioriere ecc. per una spesa preventivata di centinaia di milioni.
La conquista dell'Autonomia era diventata  una strada obbligata senza ritorno.
Gli stattesi si dimostrarono uniti e compatti come non mai nell'appoggiare il progetto autonomistico, a cominciare da tutti i partiti locali (con una sola parziale eccezione).
Le forze politiche del comune di Taranto e quelle regionali sotto la spinta della volontà popolare stattese compirono quegli atti determinanti indispensabili per la realizzazione dell'Autonomia stessa.
Nel Febbraio del 1990 il consiglio comunale di Taranto si espresse a favore dell'Autonomia di Statte.
Nel Marzo del 1990, i segretari locali del PCI e MSI per dare un segnale forte e concreto decisero che non avrebbero presentato liste per i consigli circoscrizionali, mentre gli altri partiti presero tempo.
Il 29 Novembre 1990 durante una manifestazione pubblica tenuta nel Cinema Ressa, i consiglieri regionali dell'area Ionica: Gianni Mastrangelo (MSI),  Antonuccio Silvestri (DC), Gaetano Carrozzo (PCI), sottoscrissero la proposta di Legge Regionale per autorizzare il Referendum per l'autonomia.
L'iter successivo non fu molto breve, ma il 7 e 8 Giugno 1992 finalmente si tenne a Statte il tanto sospirato Referendum: fu un plebiscito: 92,5 di SI.
Successivamente, ci fu la ratifica del risultato referendario da parte dell'assemblea regionale con la conseguente proclamazione di Statte Comune Autonomo convenzionalmente avvenuta il 1° Maggio 1993 e che di conseguenza è diventata anche la festa per l'anniversario della nostra Autonomia.
A Statte furono anche assegnati, sempre per legge regionale, i confini territoriali, desunti da quelli  storici politici e legali ricavati da centinaia di documenti e mappe, catastali e notarili.
Purtroppo quest'ultimo atto cozzò contro gli interessi di Taranto e dei suoi politici.
Fu quindi presentato alla regione un disegno di legge che ridisegnava i confini di Statte, non nei termini del precedente, bensì corrispondente, incongruamente, alla circoscrizione di Statte, cioè ad un confine ben più ristretto disegnato solo qualche anno prima dai politici di Taranto e senza il consenso degli stattesi.
Inutile dire che la suddetta legge regionale fu approvata all'unanimità (con due sole astensioni): Statte era stata defraudata dei suoi confini naturali.
Finalmente, il 21 Novembre 1993 si svolsero le prime elezioni amministrative del nostro comune: ed al ballottaggio del 5 Dicembre si trovarono di fronte due candidati che avevano ben meritato nella lotta per la conquista dell'Autonomia:
Peppino Mastromarino
, che era stato presidente del Comitato per l'Autonomia di Statte nel primo periodo della sua costituzione e che capeggiava lo schieramento "Statte 93": persona schietta e onesta.
Orazio Marinò,  che era subentrato a Mastromarino come presidente del Comitato Autonomia e che capeggiava la lista "Comitato Autonomia Statte". (Marinò si era dimostrato uomo chiave nella conquista dell'Autonomia; notevoli le sue qualità diplomatiche, in grado di mediare tra le diverse forze politiche regionali e provinciali ed in grado di raccogliere quei consensi all'esterno di Statte che poi si dimostrarono determinanti).
La spuntò Orazio Marinò e così Statte aveva il 1° sindaco della sua storia.
I primi tempi per il giovane comune non furono facili: pochi impiegati presi in "prestito" da Taranto, quando Taranto lo riteneva opportuno; nessuna disponibilità finanziaria; uffici comunali da costituire ecc. Ma il comune comunque sia pure con grande difficoltà fece i primi passi.
Al primo sindaco
Orazio Marinò, seguì  il compianto Angelo Gigante, mentre l'attuale primo cittadino è il dott. Pino Mastromarino. Tutti hanno contribuito fattivamente alla crescita della nostra conumità.
L'Autonomia era cosa fatta: Auguri Statte.



I tre sindaci che si sono succeduti in questo decennio di autonomia:
Al centro il Primo sindaco di Statte Orazio Marinò, a sinistra il secondo sindaco, il compianto Angelo Gigante e a destra l'attuale sindaco dott. Giuseppe Mastromarino.


UP

 


(Statte festeggia l'AUTONOMIA)

 

Appello agli stattesi Il "Manifesto" di Francesco De Sabato

Un lungo passato di oscurità e di silenzio ha maturato finalmente, negli Stattesi, una più persuasa coscienza civica. Perciò, oggi, torniamo a rifare il discorso di ieri, di tanti anni addietro, ma torniamo a farlo nella maniera giusta e completa, nel momento più decisivo della nostra vita comune.

Lega degli Stattesi' è l'espressione concreta di quanto vogliamo che si sappia.
Statte vive al margine di una poderosa vita morale ed economica, che si svolge sotto gli occhi degli Stattesi, al di là degli Stattesi, senza il concorso vitale e decisivo degli Stattesi stessi.
L' espansione sociale ed economica di Taranto ci ignora come comunità progredita e civile, di circa seimila abitanti, alla cui esistenza bisogna rendere un democratico conto.
Nel giro di quest'ultimo ventennio, Statte ha perduto persino il suo volto di borgata. E allora?...
E' maturata nel tempo la necessità di dare un suo volto a questo incantevole paese, benedetto da Dio, è balenata la Fede e la Speranza che, sul nostro colle, nasca un nuovo Comune e d'un balzo s'inserisca, propulsore di progresso e di lavoro, nella più grande vita, che da tutti i punti cardinali del Paese l'avvolge e lo stringe.


Per questo è sorta la Lega degli Sattesi: un'associazione, la quale, nel culto dell'Idea Comunale, non è un partito politico, supera le discussioni e le lotte di parte, chiamando a raccolta gli stattesi intorno ai loro colori, il Verde ed il Giallo, e stringendoli in un "cerchio" di fraternità e di unità spirituale, tutti uguali, tutti equidistanti dal centro, che è la Fede nell'Idea del Comune. (...)Domani, quando i colori del Giovane Comune sventoleranno sulla Torre dell'orologio, tutti sapranno che STATTE E' DIVENTATO UN PAESE DI UOMINI LIBERI!

Francesco De Sabato


UP

Il manifesto del prof Giuseppe Mastromarino del 1986.

Omissis...
Statte ha i requisiti per pretendere l'autonomia amministrativa che è soprattutto un salto di qualità nel voler tutelare la propria dignità di cittadini..
Ma è necessario cambiare comportamento: da uno rassegnato a uno partecipativo e responsabile.

Risulta a tutti che Statte ha una popolazione ma non è un POPOLO; e non si è popolo fin quando non ci si convince del privilegio dell'autodecisione nella sovranità amministrativa.

Ora, ed è sotto gli occhi di tutti, Statte è soltanto una squallida periferia psicologica che langue nella più indicibile disorganizzazione
Noi siamo un "non popolo " su un territorio progettato per altri fini che non coincidono con gli interessi di Statte.

Statte vuole, invece, una comunità responsabile che sappia e possa gestire le sue cose per rendere, innanzitutto, vivibile questa " Collina ridente" e per organizzare una qualità della vita come scelta degli Stattesi.

E' una responsabilità che non può essere delegata a nessuno ed è segno di maturità assumersi le proprie responsabilità con l'occhio rivolto al conseguente vantaggio sociale, culturale ed economico. Questa comunità ha intelligenze, professionalità, potenzialità, soprattutto fra i giovani, capaci ed idonee a condurre una amministrazione autonoma.

Chi pensasse il contrario, per una sorta di autodenigrazione, dovrebbe ritenersi gravemente offeso nella propria intelligenza.
Statte Comune assoluto! E' possibile ed è un soffio di libertà.
E' uno sforzo ideale comune che deve cementare le nostre individualità singole a favore dell'impegno di popolo unito per riscattarci da una atavica pigra sonnolenza perchè:


- vogliamo il nostro Consiglio Comunale;

- vogliamo il nostro Sindaco;

- vogliamo i nostri Assessori e i nostri uffici amministrativi.

Giuseppe Mastromarino


UP

Il resoconto della prima Assemblea Pubblica per l'Autonomia del 27 Novembre 1986.

Il Gruppo Promotore per l'Auto-nomia Comunale di Statte ha tenuto il 27 Novembre 1986 la 1° Assemblea pubblica nel Cinema Ressa sul tema " STATTE COMUNE AUTONOMO! E' POSSIBILE! ".

L'iniziativa ha raccolto un vasto consenso fra la popolazione stattese la quale, affollando come mai il Cinema, ha dimostrato di sentire un forte interesse verso questo problema.

La relazione introduttiva è stata tenuta dal Prof. G. Mastromarino il quale con toni vibranti ha esposto le motivazioni che hanno determinato la nascita del Movimento puntando il dito sulle grandi questioni che aflligono da anni la nostra Borgata.
" La nostra comunità ", ha detto fra l'altro, " è un non popolo, in quanto altri decidono per noi. E' tempo quindi di riscattare la nostra dignità di cittadini che vivono a Statte, senza affidare più deleghe a nessuno. Siamo maturi per passare dalla condizione di sudditi, a quella di cittadini liberi, capaci ormai di poter gestite direttamente i propri problemi ".

Dopo Mastromarino hanno preso la parola a nome del Movimento:
Valente S., il quale ha delineato l'iter giuridico per arrivare all'Autonomia,
G. D'Agostino " Statte ha una economia fiorente e chi ne trae vantaggio è solo il Comune di Taranto "; ha spiegato anche che " I finanziamenti ai Comuni oggi vengono assicurati interamente dallo stato mediante interventi ordinari e straordinari; e che l'Autonomia Comunale di Statte metterebbe in moto una serie di inizative come quella dell'edilizia privata necessaria per far uscire questo settore dalla crisi ".
A. M. De Vittorio, la quale ha denunciato le carenze dei servizi comunali e che l'Autonomia ci consentirebbe di sbrigare tutte le pratiche direttamente a Statte.
G. Cervellera, che ha evidenziato i danni provocati al Paese dalla mancanza di un piano regolatore e le lungaggini che oggi esistono per avere anche una semplice autorizzazione dal Comune di Taranto.
O. Marinò, che ha trattato i temi della sanità e dell'ambiente, nonché dei trasporti, rimarcando a questo proposito come con l'autonomia non verremmo privati di tale servizio, ma, con le leggi a disposizione potremo organizzare noi direttamente un servizio come quello del1'AMIU.

Subito dopo sono intervenuti numerosi cittadini i quali hanno espresso parole di soddisfazione al Comitato per aver posto all'attenzione il tema dell'Autonomia Comunale.

Fra gli interventi particolarmente significativi sono stati quelli di molti politici che, a nome della D.C., del PCI; del PSI, del MSI e del PRI si sono dichiarati pronti a sostenere il comitato nell'azione difficile per arrivare a fare di Statte un Comune Autonomo.


UP

Vigilia del referendum di Vittorio De Marco

Circa venti anni fa, nel marzo 1971, fu pubblicato da un gruppo di stattesi un manifesto col quale si invitavano i concittadini ad impegnarsi per l'autonomia comunale.

Quel primo "esperimento" durò poco anche perché venne prematuramente a mancare, dopo qualche mese, l'ispiratore e ideologo dell'autonomia comunale, il prof. Francesco De Sabato. Dopo venti anni quel sogno di un pugno di stattesi sta forse per diventare realtà. Un Comitato per l'Autonomia ha lavorato in questi ultimi anni per dare concretezza ad una idea che è maturata lentamente ed altrettanto lentamente si è fatta strada nell'opinione pubblica stattese.

In questi venti anni Statte è radicalmente cambiata: da una parrocchia si è passati a tre parrocchie: la popolazione è quasi raddoppiata; droga e microcriminalilà, praticamente inesistenti fino agli inizi degli anni '80, sono ora una triste realtà con la quale forzatamente si convive sperando in tempi migliori; gli edifici scolastici non bastano più già da diversi anni a contenere la popolazione scolastica, con tutti i disagi che ciò ha comportato e comporta; sono nati nuovi quartieri parte "indotti" parte "imposti" - come si usa dire nel gergo urbanistico.

Le strutture pubbliche tarantine non hanno saputo rispondere in questi venti anni in misura adeguata e soddisfacente alla crescita tumultuosa e disordinata di Statte, che ha rischiato di trasformarsi in un quartiere dormitorio.

Certo, il centro siderurgico e tutto l'indotto, negli anni della loro espansione hanno portato un diffuso benessere e favorito una discreta mobilità sociale, ma il paese non è rimasto immune dalla crisi che ormai da diversi anni si è abbattuta sulla realtà industriale di Taranto. Mancano dati locali sulla disoccupazione giovanile e non, ma un computo del genere, se fatto, ci darebbe amare sorprese.

Il voto consultivo del 7 giugno non rappresenta la bacchetta magica capace di risolvere i problemi più complessi di Statte.
Sarà il primo passo, ma un passo "qualificato", sarà - fuor di retorica - la prima prova della maturità civica degli stattesi, la prima pietra, il primo tentativo di poter gestire la propria storia.

Poi, a cose fatte, bisognerà capire bene, in loco, come e perché è cambiato radicalmente il paese negli ultimi venti anni; mettersi subito al lavoro e stabilire delle priorità che siano veramente tali e veramente rispettate; resistere alla tentazione di accaparrarsi i "posti" e le "poltrone" migliori; lasciare da parte per chissà quanto tempo le sterili diatribe ideologiche; creare finalmente un clima di fiducia tra amministratori e amministrati; favorire con ogni mezzo la crescita culturale dei giovani; inculcare in tutti i neo-cittadini il senso della civitas, meglio, della universitas civium, come si chiamava il comune meridionale fino a cento anni fa.
La strada, insomma, verso la "piena" autonomia è ancora tutta in salita, ma questa è sempre tale quando si vuol costruire un futuro migliore.

Vittorio De Marco


UP

 

Il risultato del Referendum sull'Autonomia (del 7 e 8 Giugno 2002)


UP

Taranto: Sprechi, moquettes e Autonomia (Natale 1986)

Il Comune di Taranto in occasione delle festività natalizie ha arredato il centro della " sua " Città con moquettes colorata sulle strade, fioriere dotate di artistici ombrelloni, locomotive di altri tempi, pedane ecc. per una spesa preventivata di circa 400 milioni.
Omissis..
Riflettendo su questi sprechi vogliamo denunciare un episodio che abbbiamo toccato con mano:
Una famiglia di Statte composta da ben 7 persone, vive in una condizione di estrema miseria in quanto il papà da mesi è disoccupato per un infortunio alla mano e nessun altro in quella famiglia manca il necessario anche per mangiare e la loro abitazione, se così possiamo chiamarla, è composta da piccole stanze molto anguste e umide da costituire un pericolo per la loro salute.

Non è stato possibile far intervenire un assistente sociale in quanto l'unica persona che svolgeva tale servizio a Statte da mesi è stata richiamata in città e
l'Assessorato alla Sicurezza Sociale interpellato per un contributo economico ha fatto sapere di non avere fondi a disposizione.
Omissis...
Ecco perché diciamo che Statte non può dipendere ancora da Taranto, una città che sperpera tanto denaro e manca poi di offrire quei servizi essenziali di cui i cittadini hanno bisogno.

Quando Statte potrà ergersi a Comune Autonomo potrà finalmente disporre di tutte quelle strutture necessarie che lo Stato mette a disposizione degli Enti Locali per far fronte alle domande che vengono dai bisognosi, dagli anziani, dai portatori di handicap, da tutte quelle categorie cioè ritenute deboli ed indifese.

omissis..

Orazio Marino


UP

 

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Critichiamo (costruttivamente) quando è necessario.
Il dissenso è la forma più nobile di patriottismo (Thomas Jefferson)

English
Dissent is the highest form of patriotism

Pagina
Aggiornata
21-09-2006
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