Lista degli uccelli nidificanti nello stagno di Carpanea



Le sotto citate specie sono date come nidificanti certe in quanto, per ogni specie è stato catturato almeno un esemplare di sesso femmina con placca incubatrice evidente che ne accerta con sicurezza la nidificazione. Non si esclude che nella zona possano nidificare altre specie, continuando a monitorare la zona attraverso la cattura a scopo scientifico, si potrà ulteriormente approfondire questa indagine.
L'ornitologo Porro Marzio.






CANNAIOLA.
(Acrocephalus scirpaceus) 


Nidifica sempre tra le canne, costruendo il tipico nido sospeso con le canne incorporate a mo' di pilastri, dimostrando una singolare abilità nell'arrampicarsi e scivolare su e giù dalle canne. Facilmente confondibile con il cannareccione che però è riconoscibile per le dimensioni più grandi. Si nutre di piccoli insetti. Sverna nell'Africa tropicale.

 




CANNARECCIONE.
(Acrocephalus arundinaceus) 


E' il più robusto dei passeriformi di palude. Ha dorso bruno chiaro e spracciglio marcato. Sul capo presenta una corta cresta di piume. Si nutre di insetti e piccoli anfibi.

 




CAPINERA
(Sylvia atricapilla) 


Il piumaggio è grigio-nero nelle parti superiori, da grigio cenere a grigio chiaro sotto e ai lati del capo; il maschio ha la parte superiore della testa, dal vertice agli occhi, di color nero lucido. La femmina è più bruno-rossastra. Il becco è conico e leggermente incurvato sulla punta, adatto a catturare insetti e a infilzare larve, bacche e ragni; le zampe sono forti e corte. È un veloce volatore; il piumaggio morbido e folto è molto resistente alle spine dei cespugli. Il nido viene costruito con una certa sommarietà con erbe secche e crini, posto su un ramo sempre a meno di due metri da terra: entrambi i sessi si dedicano alla cova (4-6 uova), all'alimentazione e all'allevamento dei piccoli, che lasciano il nido a meno di due settimane dalla nascita.

 




CARDELLINO
(Carduelis carduelis) 


Poiché è luogo comune affermare ch'esso sia un uccello che si adatta benissimo alla cattività, il cardellino è forte oggetto di bracconaggio.La realtà è un'altra: su cento esemplari catturati, circa la metà periscono nel giro di pochi giorni e dei restanti si può calcolare che un buon 50% soccomberanno alla prima o seconda muta. Ne consegue che solo un quarto all'incirca dei soggetti catturati sopravvive alla prigionia, senza mai adattarsi completamente alla presenza dell'uomo. Le debite eccezioni, confermanti la regola, sono quasi sempre frutto di un addomesticamento paziente che pochi allevatori hanno il tempo e la capacità di praticare. Fortunatamente il cardellino è specie protetta in Italia ed è vietata la detenzione di soggetti non anellati e di cui non si dimostri certificazione di nascita in cattività, pena una salata multa e causa civile se si detiene un numero superiore a sei soggetti fuorilegge.

 




CINCIALLEGRA
(Parus major) 


E' un uccello voracissimo, si ciba prevalentemente di insetti, e loro larve, e continua ad ucciderne anche quando è sazio. Nel periodo invernale arriva a snidare le api rinchiuse negli alveari. Sminuzza il cibo con il becco tenendolo saldo con le zampe come fanno corvi e cornacchie. Quando il cibo abbonda ne tiene da parte delle riserve per i giorni di magra. Completa la sua dieta con ragni, piccoli molluschi, lombrichi, frutti e semi. Se ne ha l'occasione non esita ad uccidere i nidiacei di altri uccelli.

 




CINCIARELLA.
(Parus caeruelus) 


Caratteristico risulta il suo continuo svolazzare tra i rami e l'appendersi a testa in giù per beccare formiche e pidocchi delle piante lungo i rami. Nidifica nelle cavità e nelle fenditure della roccia, nei buchi negli alberi e nei muri, nelle grondaie e volentieri accetta i nidi artificiali.

 




CODIBUGNOLO.
(Aegithalos caudatus) 


Raggiunge una lunghezza di 16 cm ed ha una lunghissima coda graduata che tocca i 9 cm. Costruisce un nido a forma di uovo, con un piccolo buco d'ingresso, verso la fine di febbraio.

 




CODIROSSO.
(Phenicurus phenicurus) 


La specie dimostra uno spiccato dimorfismo sessuale reso ancora più evidente nel periodo riproduttivo quando il Codirosso maschio sfoggia il petto di un acceso colore arancione, la gola nera e il vertice del capo bianco; la nuca e il dorso sono grigio-cenere mentre il groppone e la coda, come indica il nome, sono di colore rosso-ruggine. L'esplorazione delle cavità da parte del maschio fa parte dei rituali di corteggiamento. Costruisce il nido in sottotetti, tra le pietre dei muri e nei buchi degli alberi, in genere ad altezze inferiori ai 3 m.

 




FRINGUELLO.
(Fringilla coelebs) 


A causa della carne molto pregiata, i fringuelli, sono stati oggetto di caccia spietata specialmente col roccolo e col paretaio. Un tempo era usanza accecare i fringuelli per migliorarne il canto. La specie è protetta dalla legislazione vigente.

 




MARTIN PESCATORE.
(Alcedo atthis) 


E' dotato di un volo sempre rapido e uniforme, che gli permette di fendere l'aria in linea retta, mantenendosi in una direzione parallela a quella del livello del liquido e seguendo così le tortuosità del fiume senza mai allontanarsi dall'acqua. Pesca solamente con il becco tuffandosi fulmineo da un ramo o da un masso. Gli bastano pochi colpi su di un sasso per uccidere la preda e per ingoiarla, certe volte deve lanciarla in aria e riafferrarla con il becco per disporla in una posizione migliore.

 




MERLO.
(Turdus merula) 


Dopo il passero, questo inconfondibile pennuto è l'uccello più diffuso in Italia, comune in ogni parco e giardino del nostro paese. Gli esemplari ormai abituati alla vita cittadina hanno perso in parte la naturale astuta diffidenza e non esitano ad avvicinarsi all’uomo. E' noto per il piumaggio di un bel nero lucente e uniforme. Non sono rari gli esemplari a colorazione anomala: rossiccia, a macchie bianche e nere o cinerina. Rari sono gli albini in cui il becco, l'iride e le zampe di un delicato color rosa completano degnamente il niveo manto. Frequenti invece gli albini parziali che si distinguono dal Merlo dal collare per l'assenza della macchia grigia sulle ali, oltre che per la voce.

 




MIGLIARINO DI PALUDE.
(Emberiza schoeniclus) 


Nidifica sul terreno o a poca altezza da esso, tra ciuffi d'erba in zone umide. Il nido è a coppa, fatto di sostanze vegetali. Il migliarino di palude si nutre sopratutto di semi nonchè di diversi invertebrati (piccoli molluschi, ragni, bruchi, insetti e loro larve). E' un uccello generalmente stazionario con diverse popolazioni migratrici. Vola a zig-zag.

 




PASSERA D'ITALIA.
(Passer d'italiae) 


È in assoluto il volatile più noto, fra tutti quello che ha saputo meglio sfruttare a proprio vantaggio la vicinanza dell’uomo, vive infatti ovunque: nei casolari,nei palazzi in citta’ in campagna indifferentemente, s’adatta meglio di qualunque altro volatile a qualsiasi situazione d’ambiente. E' stazionario nel vero senso della parola, in quanto non esce dal territorio delle città o dei paesi in cui è nata.

 




PASSERA MATTUGIA.
(Passer montanus) 


In Italia è presente in tutto il territorio, sia stazionaria che di passo. Vive quasi sempre vicino alle abitazioni dell'uomo sia che si tratti di vivere in riva agli stagni, sia in mezzo ai boschi o negli affollati centri urbani. Nidifica di preferenza nei buchi degli alberi.

 




PENDOLINO.
(Remiz pendulinus) 


La caratteristica peculiare del pendolino, e il segnale inequivocabile della sua presenza, è il nido a forma di fiasco che il maschio costruisce in primavera su un ramo pendente di salice, di olmo o di pioppo. La struttura del nido, realizzata utilizzando prima steli, fibre e foglie secche, viene completata e imbottita con pappi di salice e pioppo e con altri materiali soffici. Alla fine del lavoro, il pendolino "scava" un'apertura laterale che immette in un corridoio a pareti elastiche, che si richiudono dopo che il pendolino ci è entrato; viene così impedito l'ingresso agli "estranei". Anche la scelta di rami sottili e protesi sull'acqua contribuisce alla difesa del nido e dei piccoli dai predatori.

 


seconda parte della lista


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