Lista degli uccelli nidificanti nello stagno di Carpanea


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PETTIRISSO.
(Ericthacus rubecula) 


Questo uccellino rotondetto, dai grandi occhioni, contrariamente alle apparenze è animale solitario e di indole aggressiva verso i consimili di cui non ama la vicinanza e con i quali ingaggia spesso in primavera lotte sanguinose. Una gentile leggenda, fra le tante fiorite su questo grazioso pennuto, attribuisce il colore del suo petto a una goccia del sangue di Cristo, cui il Pettirosso avrebbe cercato di alleviare le sofferenze sforzandosi di strappare le spine della corona.

 




PICCHIO MURATORE.
(Sitta europaea) 


E' l'unico uccello italiano in grado di scendere lungo gli alberi a testa in giù senza problemi. Come il picchio è capace di rompere le noci pressandole nelle fessure della corteccia degli alberi. Particolarità del picchio muratore è quella di ingerire, per agevolare la digestione, una grande quantità di sabbia e di sassolini.

 




PICCHIO ROSSO MAGGIORE.
(Dendrocopos major) 


E' la specie più conosciuta del suo genere. Vola a sbalzi e con una velocità notevole, però è poco resistente; sul terreno scende di rado, ma quando lo fa vi saltella con una certa disinvoltura. Per il nido utilizza spesso le buche scavate da altri picchi. Di regola è sedentario, ma ogni tanto si possono osservare massicce migrazioni a sud da parte degli individui che abitano la zona più settentrionale dell'area di distribuzione della specie. Il picchio è protetto in Italia ed è vietata la detenzione e la vendita dei soggetti non anellati e sprovvisti di certificato di nascita in cattività.

 




PICCHIO VERDE.
(Picus viridis) 


Tipico abitante delle foreste di alto fusto ricche di alberi morti in cui è più facile scavare il nido, è fra tutti i picchi quello che più difficilmente "tambureggia" col becco sul tronco degli alberi; d'altra parte canta sovente ed è proprio la sua voce, simile ad una risata, che ne rivela la presenza; infatti ha un comportamento piuttosto schivo e non è facile vederlo. Si nutre prevalentemente di formiche che non esita a cacciare scavando i formicai fino a 50 cm di profondità e quindi la sua presenza è proporzionale alla quantità di questi insetti. Come tutti i picchi scava il nido nei tronchi degli alberi con il forte becco; a tal proposito questi uccelli hanno sviluppato una specie di "ammortizzatore" che isola il cervello dalle tremende sollecitazioni del lavoro di scavo. Il picchio verde è perfettamente in grado di perforare il legno più duro di un albero sano; gli esemplari che abitano le pinete litoranee utilizzano però alberi morti o le parti ormai secche dei grossi pini a causa della resina.

 




PIGLIAMOSCHE.
(Muscicapa striata) 


E' un uccello agilissimo nei movimenti, vivacissimo e irrequieto che trascorre tutta la giornata alla ricerca di cibo. La sua tecnica di caccia consiste nel sostare in posizione eretta e attenta in cima ad un albero o un arbusto, sulla punta di un ramo, dove aspetta l'insetto da predare e dopo aver effettuato il volo di cattura ritorna al suo posto. Si ciba soprattutto di mosche, moscerini, farfalle e libellule. Se la preda è piccola la inghiotte subito, altrimenti la schiaccia su di un ramo rompendole le zampe e le ali. Quando il tempo è brutto si trova spesso a soffrire la fame e in caso di bisogno si decide a raccogliere delle bacche.

 




RAMPICHINO.
(Certhia brachydactyla) 


Il nome gli deriva dal modo di arrampicarsi sui tronchi, spesso segue un percorso a spirale e si appoggia sulle penne della coda, molto rigide, come fanno i picchi. E' un uccello estremamente mimetico, tanto che se sta fermo non si riesce a distinguerlo contro il fondo di una corteccia. Arrampicandosi sui tronchi e sui rami, scova, con il becco arcuato e fine, larve, ragni e uova sotto la corteccia, nei muschi e nei licheni.

 




RONDINE.
(Hirundo rustica) 


La rondine è considerata un'efficace "indicatore ecologico", perché non è in grado di sopportare livelli elevati di inquinamento dell'aria. Tutte le rondini volano molto velocemente, spesso vicino al terreno, all'inseguimento dei piccoli insetti di cui si nutrono. Ha la coda molto forcuta, le parti superiori blu scure e la gola rossa. Da secoli frequenta la campagna antropizzata, e fa il nido preferibilmente intorno alle stalle. La meccanizzazione dell'allevamento e i pesticidi sono una delle maggiori cause della sua rarefazione. Costruisce un nido a coppa tutto aperto verso l'alto fatto di fango e pagliuzze, sotto travi e sporgenze degli edifici.

 




SCRICCIOLO.
(Troglodytes troglodytes) 


E' un uccello sedentario, che si muove sul terreno saltellando oppure volando di cespuglio in cespuglio. Nidifica quasi ovunque ne trovi la possibilità, in particolare nei cespugli o nelle cavità degli alberi, ma anche sul terreno e nei fori delle mura. Lo scricciolo spesso costruisce dei nidi da utilizzare solamente per il riposo.

 




STORNO.
(Sturnus vulgaris) 


Quando non è impegnato in attività riproduttive, ha abitudini gregarie e trascorre il giorno alla ricerca di cibo visitando le campagne ed i boschi. All'imbrunire gruppi di storni provenienti da zone limitrofe si riuniscono a formare grandi stormi che con voli spettacolari raggiungono il "dormitorio", costituito da un gruppo di alberi o un canneto in cui trascorrono la notte. I nemici più temibili per lo storno sono i falchi, le martore, le donnole, gli scoiattoli ed i ghiri, nonché altre specie di uccelli. Comunque interviene la sua grande prolificità a rimediare in breve alle perdite provocate dai predatori.

 




TORCICOLLO.
(Jynx torquilla) 


Il suo nome deriva dalla capacità di muovere il collo di 360°. E' lungo venti centimetri circa e ha un piumaggio marrone chiazzato di grigio e nero. E' imparentato con i picchi e come loro è molto abile ad arrampicarsi sui tronchi degli alberi, grazie anche a un dito molto mobile che si ancora facilmente alla corteccia. Si nutre di insetti, larve e formiche. Normalmente nidificano nei tronchi degli alberi lasciati liberi da altri uccelli, in quanto non sono in grado di perforare il legno. La femmina depone anche dieci uova, che sono covate da entrambe i genitori.

 




USIGNOLO.
(Luscina megarhynchos) 


E' celebre fin dai tempi antichissimi per il suo canto delizioso. In Italia è diffuso ovunque ed è quasi esclusivamente di passo o estivo, rarissimi sono gli esemplari che svernano nella nostra penisola. Sulle Alpi supera di rado gli ottocento metri di altitudine.

 




USIGNOLO DI FIUME.
(Cettia cetti) 


Uccelletto di color bruno-rossiccio nelle parti superiori e biancastro nelle parti inferiori. E’ presente una striscia sopraccigliare chiara La coda è relativamente lunga mentre le lai sono brevi ed arrotondate. Giovani e adulti, come i due sessi, hanno praticamente lo stesso piumaggio. Si nutre di insetti che trova fra la vegetazione palustre. Emette improvvisamente un canto molto forte, che dura pochi secondi, anche al di fuori del periodo di nidificazione, per marcare il suo territorio.

 




VERDONE.
(Carduelis chloris) 


Animale di indole allegra, vivace, socievole, il Verdone convive bene con altri uccelli, litigando ben difficilmente. Molti Verdoni vivono stazionari in Italia, ma moltissimi vi giungono dal nord in autunno, per svernare nelle regioni meridionali del nostro Paese, e di ripasso in primavera. Costruisce un rozzo nido voluminoso e grossolano, ma ben soffice all'interno, con muschio, radici ed erbe che viene nascosto nel mezzo di cespugli, piccoli alberi, specialmente sempreverdi e siepi fitte a non grande altezza dal terreno oppure direttamente poggiato su di esso.

 




VERZELLINO.
(Serinus serinus) 


Il canto più che melodioso è fresco, piacevole e cinguettante in volo. Può convivere con altri uccelli verso i quali è piuttosto socievole. In Italia è diffuso ovunque ed è più numeroso nel settentrione durante l'estate e nel mezzogiorno nei mesi freddi. E' anche di passo. Il verzellino è protetto in Italia ed è vietata la detenzione e la vendita dei soggetti non anellati e provvisti di certificato di nascita in cattività.

 


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