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Kar-Dun
Ecco il canto funebre di Kos-Tun per Kar-Dun. Un Nano che piange un altro Nano. Un guerriero che piange un guerriero.
Che nuove tu porti, guerriero, per le vie di sangue?
Che cosa racconti di luminoso, di santo?
Parole io odo intrise di dolore,
macchiate da morte.
Io rivedo le armi, lo scudo,
vesti di eroe a rammentarmi.
Questi è Kar Dun, il Tuono dei Monti.
Vola, vola alto, falco del Kieblach,
che non non ti si veda
mentre lacrime versi
sulle città dei Nani.
Vola alto, falco del Kieblach,
perché Kar Dun disse: "Io vado"
e più non tornò.
Ma restò il ferro glorioso,
di fronte ferito,
di lui che disse: "Io vado"
e volgere indietro il passo non seppe,
ritirare il suo cuore non volle,
Vola alto, falco del Kieblach,
e strida il dolore, come annuncio
di fama imperitura e rompa
i silenzi di Al-Muglab, la Dura.
E' caduto Kar-Dun, il Tuono dei Monti,
egli disse: "Io vado" e più non seppe tornare,
nei paradisi di Ilmarinen
ora giace tra i Nani dei tempi remoti.
Echeggia cupa, Al-Muglab,
e annuncia
il tuo lutto di onore.
Volga gli occhi al cielo, Nair-Al-Zaurak,
la Sorella di Pietra,
e rigridi al Mustblach
la triste nuova.
Echeggia cupa, Al Muglab,
perché dal centro della terra,
ti risponde sonora
la Grande Madre dei Nani,
Nair-Ib-Rhodes, che mai non muore,
silente ti ascolta.
Krynn e Dor alle sue porte ti accolgono
Tuono del Kieblach, e le tue note,
falco alto volante nel cielo,
e ridicono ancora:
"E' caduto Kar-Dun, ferito di fronte,
egli disse: "Io vado"".
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