Colazione sempre al Keefers,
dove la cameriera di ieri sera non ci considera proprio, poi
tagliamo la montagna per arrivare sulla Highway 1.
Passiamo a fianco di
basi e depositi militari, vigneti, praterie con le mucche e boschi incendiati! La temperatura, sempre
fresca fino ad oggi, sale in certi punti sino a 35°, poi dopo
poche miglia ritorna sullo standard. Ci sono molti scoiattoli che
attraversano la strada, uno purtroppo ha avuto un incidente con
la ruota della jeep.
La Hwy 1 è una
scenic route veramente emozionante, con passaggi
sulla costa rocciosa mozzafiato.Cerchiamo
una spiaggetta a Big Sur, dove preso da un raptus mi
immergo nelle acque un po freddine dellOceano, giusto
il tempo di tuffarmi in qualche bella onda e congelarmi le gambe.
Sulla sabbia ci sono alghe a forma di frusta (sembrano tubi di
gomma per innaffiare) lunghe quattro metri. Arriviamo a Carmel, cittadina famosa perché non ha i
numeri civici ed ha avuto come sindaco Clint Eastwood. Facendo
shopping incontriamo un maestro americano innamorato
dellItalia (si scioglie ogni volta che ricorda i suoi
viaggi a Roma, Pompei, ecc.), che ci consiglia un ristorantino
poco lontano. Lo Stravaganza sarà ricordato per la
pizza mattone e per lincontro con cinque ragazzi di origine
messicana che ci offrono aiuto sia per calcolare la mancia che
per trovare un volo fino a NY. Dopo aver passato un bel numero di
motel, troviamo una camera al Pacific Inn, ma
purtroppo torniamo a Carmel troppo tardi per vedere il famoso
tramonto nella baia (da solo vale la visita alla città...).
Ormai il jet-lag non ci tocca più, ci alziamo con calma e andiamo al molo di Monterey. Mentre giriamo tra negozi e pescatori, la Barbara rimane a rosolare in spiaggia. E divertente vedere le baruffe tra i gabbiani, le foche e i pellicani che si contendono il pesce scartato. Torniamo dopo aver constatato come anche questo wharf si distingua per la pulizia e lefficienza, e vediamo Barbara parlare con una ragazza. E italiana, si chiama Margherita ed è in spiaggia siccome oggi non deve lavorare. Subito si dimostra entusiasta di aiutarci e ci porta in agenzia viaggi, dove Heather, una sua grande amica, ci prenota il volo da Las Vegas a NY facendoci un ottimo prezzo.Dopo un caffè a casa sua, molto carina e ben curata, andiamo a fare compere. Prima in un tv store, poi da Macys, dove (attirati anche dagli sconti) diamo via libera alla carta di credito. Per cenare, ci fermiamo al Safe store a comprare steak, sour cream e baked potato quindi siamo spiti di Margherita per gustare una vera american dinner preparata con barbecue e forno a microonde. Trascorriamo piacevolmente la serata parlando delle peripezie passate da Margherita in questi anni. Rincasiamo al motel Super 8, dove faccio una rilassante seduta di idromassaggio allaperto sotto le stelle...
La prima preoccupazione della giornata è
trovare un altro motel, visto che decidiamo di rimanere un altro
giorno. Il Magic Carpet è caro (110$) ma No
Vacancy campeggia un po ovunque. Pensando di fare una
buona cosa, torniamo da Heather e approfittiamo della sua bravura
per farci prenotare un hotel a NY e lo stratosphere a
Las Vegas.
Il tempo è uggioso, ma ci fermiamo
lo stesso in spiaggia, sullerba di lovers
point, dove passiamo quasi tutto il pomeriggio. Facciamo
poi il giro della 17 miles drive, strada che
attraversa unoasi privata piena di megaville con annessi
campi da golf (famoso il torneo di Pebble beach) e
dove si vedono scoiattoli e cervi gironzolare liberi per i prati!
Questa sera abbiamo appuntamento con Margherita
e, come al solito, ci presentiamo in ritardo. Facciamo un rapido
giro tra le bancarelle del mercatino serale di Monterey,
Margherita si compra una dozzina di rose e ci porta a cenare al
Tutto buono. Il ristorante è decisamente chic, ma la
cucina italiana... è decente fino allantipasto, mentre il
risotto speciale viene proprio bocciato. Per concludere
degnamente, torniamo a Carmel al Hogs Breath,
il risto-pub di Clint, per un caffettone gustato di fianco al
fuoco.
Dopo questo soggiorno prolungato a Monterey, ripartiamo verso nord e facciamo tappa a Gilroy. Lungo la strada vediamo una vallata coltivata a fragole: non resistiamo e ne compriamo una cassettina dagli operai che le stanno raccogliendo. Ci dicono che grazie al clima favorevole la raccolta si estende da aprile a ottobre! Gilroy presenta due caratteristiche: è la capitale del garlic (appena entrati si sente odore di aglio...) e cè un grande outlet. Questultimo è una raccolta (tipo centro commerciale) di negozi, tra cui cè il Royal Doulton in cui lavora Margherita. E incredibile quanto questi centri attirino turisti e li inducano ad acquistare, tanto che anche noi ci facciamo contagiare e spendiamo ancora...Salutiamo Margherita con la promessa di risentirci e andiamo a Santa Cruz. Appena arriviamo, ci imbattiamo in una serie di tipi scoppiati: tutta la città ha unaria decisamente trasgressiva. Trovato il motel andiamo a cenare al Burgher King e facciamo un giro sul lungomare. Cè molta nebbia e ormai è buio, ma dalla costa sotto il faro si scorgono ancora molti surfisti che cercano le ultime onde della giornata. Abbiamo anche visto un parco giochi stabile con almeno 3 diverse montagne russe e un casinò: decisamente una città votata alla gioventù.