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Il clima è inclemente a causa delle piogge frequenti e della nebbia; non fa però troppo freddo. Il dì dura di più che nelle nostre terre; la notte è chiara e, nella parte più lontana della Britannia, è così corta che è facile non distinguere, a causa del breve intervallo, la fine con l'inizio del giorno. Se il cielo non è offuscato da nubi, dicono che si possa vedere splendere il sole, che non tramonta e non sorge ma semplicemente passa l'orizzonte, in piena notte. Il motivo di ciò è evidente: quelle zone lontanissime e appiattite della terra, proiettando un'ombra bassa, non permettono che le tenebre si alzino, e quindi la notte resta al di sotto della volta celeste e delle stelle. Il suolo, se si fa eccezione per l'olivo, la vite e gli altri prodotti tipici dei climi più caldi, è coltivabile a grano e produce molti frutti: maturano tardi ma germogliano presto per lo stesso motivo, ossia che la terra e l'aria sono piene di umidità. La Britannia fornisce oro, argento e altri metalli, premio della vittoria. Anche l'Oceano produce perle, ma di un colore offuscato e livido. Alcuni pensano che questo dipenda dalla mancanza di abilità dei pescatori, visto che, mentre nel Golfo Persico le ostriche vengono staccate dagli scogli ancora vive e palpitanti, in Britannia si raccolgono solo se gettate a riva dal mare. Ma io sono più portato ad attribuire ciò a un difetto nella bellezza naturale delle perle, più che a una mancanza di avidità da parte nostra.




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