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Nel suo complesso la Germania č separata dai Galli dal fiume Reno e dai Reti e i Pannoni dal fiume Danubio, e dai Sarmati e dai Daci dal reciproco timore o dalle montagne; l'Oceano circonda la parte restante del paese, abbracciando ampi golfi e isole notevolmente estese, abitate da tribų e amministrate da re che la guerra ci ha rivelato solo da poco. Il Reno, nato da una cima scoscesa ed inaccessibile delle Alpi Retiche, dopo una leggera curva verso occidente, sfocia nel mare del Nord. Il Danubio, sgorgato da un'altura da un dolce e poco inclinato pendio del monte Abnoba, visita parecchi popoli, finche sfocia con sei foci nel mar Nero; la settima foce si perde nelle paludi. Propendo nel ritenere i Germani una popolazione indigena, con mescolanze minime derivate da immigrazioni o contatti amichevoli, poich&ecute; una volta coloro che volevano cambiare paese arrivavano non via terra ma per mare, mentre l'Oceano, che si estende oltre senza fine e, per cosė dire, a noi contrapposto, č solcato raramente da navi provenienti dalle nostre zone. E poi, a parte i pericoli d'un mare tempestoso ed ignoto, chi abbandonerebbe l'Asia, l'Africa o l'Italia per andare in Germania, in mezzo a paesaggi desolati, in un clima rigido, in una terra triste da vedere e da abitarci se non per chi vi sia nato?




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