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TacitoAnnalesLibro I - Capitolo LIXVai al brano corrispondente in LatinoDivulgata la notizia che Segeste si era consegnato ed era stato benevolmente accolto, secondo che da certi la guerra era detestata, da altri desiderata, questa notizia venne accolta con speranza o con dolore. Arminio, oltre alla violenza dentro di sé, rapita la moglie, era furioso per la schiavitù incombente sul figlio nel grembo della madre; e scorrazzava fra i Cherusci chiedendo di portare guerra contro Segeste e Cesare. Né moderava gli insulti all'egregio padre della moglie, al grande comandante, al forte esercito, tutti coalizzati per il rapimento di una donnicciola. A lui si erano invece chinate tre legioni e altretanti luogotenenti; infatti non conduceva una guerra con mezzi proditori contro delle donne incinte, bensì apertamente contro dei soldati armati; inoltre le si vedevano nei boschi sacri dei Germani le insegne Romane, che egli aveva offerto agli dei. Che Segeste continuasse ad abitare sulla sponda vinta, che restituisse suo figlio al sacerdozio degli imperatori: i Germani non lo avrebbero mai perdonato, in quanto avevano visto tra l'Albi e il REno le verghe, le scuri e la toga. Altre popolazioni non conoscevano ed erano inesperte dei supplizi e dei tributi dell'autorità Romana: ma poiché se ne erano liberati, dopo aver costretto quell'Augusto divinizzato e quel Tiberio scelto ad andarsene, non dovevano temere quell'inesperto giovinetto né un esercito di rivoltosi. Se preferivano la patria i parenti, le cose antiche ai padroni e alle nuove colonie era preferibile che seguissero Arminio, comandante della gloria e della libertà, piuttosto che Segeste, comandante della vergognosa schiavitù.Hai trovato degli errori nella traduzione? Non esitare e invia la tua correzione compilando il modulo sottostante, specificando il punto in cui, nella traduzione, è presente l'errore. Grazie. |
Letteratura: - Tacito |