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Cornelio Nepote

De Viris Illustribus - Timoleon

Capitolo II


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Nel frattempo, dopo avere ucciso Dione a Siracusa, Dionigi si impossessò di nuovo della città. I suoi avversari domandarono aiuto ai Corinzi e chiesero un comandante per condurre la guerra. Fu mandato là Timoleonte che con un successo sorprendente mise in fuga Dionisio da tutta la Sicilia. Nonostante potesse ucciderlo, non volle farlo e lo fece riparare incolume a Corinto, poiché spesso i Corinzi erano stati aiutati dai mezzi dei due Dionigi, e lui voleva che permanesse il ricordo dei benefici ricevuti; in più considerava gloriosa quella vittoria in cui la clemenza aveva la meglio sulla crudeltà; infine voleva che non solo si sapesse attraverso voci, ma che anche si vedesse chi e da quale regno avesse ridotto in quello stato. Dopo la partenza di Dionigi, combatté con lceta che aveva osteggiato Dionigi; ma che quello gli erastato nemico non per odio della tirannide bensì per sete di potere, lo dimostrò il fatto che, una volta cacciato Dionigi, non volle a sua volta rinunciare al comando. Dopo averlo sconfitto, Timoleonte mise in fuga un poderoso esercito dei Cartaginesi presso il fiume Crinisso e li costrinse ad accontentarsi dell'Africa, mentre erano già parecchi anni che possedevano la Sicilia. Fece prigioniero anche Mamerco, comandante italico, uomo bellicoso e potente, che era venuto in Sicilia per aiutare i tiranni.




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