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Cornelio Nepote

De Viris Illustribus - Pelopidas

Capitolo V


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Combatté d'altra parte contro la sfortuna. Infatti, sia prima, come abbiamo detto, fu un esule senza patria, sia quando voleva assogettare la Tessaglia al dominio dei Tebani e si riteneva abbastanza protetto dal diritto d'ambasciata, che di solito è considerato sacro presso tutti i popoli, fu catturato, insieme a Ismenia, dal tiranno Alessandro di Fere e messo in carcere. Lo tirò fuori Epaminonda, portando guerra ad Alessandro. Dopo questo fatto il suo animo non poté mai più placarsi contro costui dal quale era stato maltrattato. Così convinse i Tebani a partire in soccorso della Tessaglia ed a cacciarne i tiranni. E, visto che gli era stato affidato il supremo comando di questa guerra e poiché aveva marciato fino là con l'esercito, non appena intravide il nemico non esitò ad attaccare battaglia. E nel combattimento, appena vide Alessandro, infiammato dalla rabbia, lanciò il cavallo contro di lui e, allontanatosi molto dai suoi, cadde trafitto da un nuvolo di dardi. E questo accadde quando era sul punto di vincere: infatti le truppe dei tiranni erano già in ritirata. Per questa impresa tutte le città della Tessaglia onorarono l'ucciso Pelopida con corone d'oro e statue di bronzo e fecero dono di molti terreni ai suoi figli.




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