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Cornelio NepoteDe Viris Illustribus - LysanderCapitolo IVVai al brano corrispondente in LatinoE a questo punto non bisogna dimenticare l'episodio di Farnabazo, satrapo del re. Infatti, visto che Lisandro, a comando della flotta, si era comportato in guerra in maniera assai crudele e avara, e poiché sospettava che fosse trapelato qualcosa di ciò ai suoi concittadini, chiese a Farnabazo di testimoniare in suo favore presso gli efori con quanta correttezza avesse diretto la guerra e avesse trattato gli alleati, e di scrivere con cura a proposito di questo: sosteneva che la sua influenza in tale circostanza sarebbe stata grande. Costui promise che lo avrebbe fatto volentieri: riempì con tante parole un grosso libro, nel quale lo elogiava con grandissime lodi. Dopo che Lisandro lo aveva letto ed approvato, mentre veniva sigillato, Farnabazo lo sostituì con un altro libro, sigillato, di pari grandezza e di una tale somiglianza che non lo si poteva distinguere dall'altro, nel quale aveva accusato in maniera molto accurata la sua cupidigia e perfidia. Lisandro, tornato in patria, dopo aver riferito al magistrato supremo quello che aveva voluto ottenere dalle sue imprese, portò come prova il libro dato da Farnabazo. Gli efori, dopo che Lisandro si era allontanato e loro lo avevano letto, lo fecero leggere anche a lui. Così, senza volerlo, egli fu l'accusatore di se stesso.Hai trovato degli errori nella traduzione? Non esitare e invia la tua correzione compilando il modulo sottostante, specificando il punto in cui, nella traduzione, è presente l'errore. Grazie. |
Letteratura: - Cornelio Nepote |