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Cornelio NepoteDe Viris Illustribus - PhocionCapitolo IIIVai al brano corrispondente in LatinoA quel tempo c'erano due partiti ad Atene, dei quali uno appoggiava gli interessi del popolo, l'altro quelli dei nobili. Focione e Demetrio Falereo appartenevano al secondo. Entrambi, però, avevano l'appoggio dei Macedoni; i democratici parteggiavano per Poliperconte, gli oligarchici per Cassandro. Quest'ultimo, però, nel frattempo venne cacciato dalla Macedonia da Poliperconte. Il partito popolare, rinforzatosi da questa circostanza, espulse subito dalla città i capi del partito avversario, fra i quali Focione e Demetrio Falereo, e inviò per tale motivo degli ambasciatori da Poliperconte, per chiedergli di convalidare il proprio decreto. Vi andò anche Focione che, non appena arrivato, ricevette l'ordine di difendersi: formalmente davanti al re Filippo, in realtà davanti a Poliperconte: allora era lui che era a capo degli affari del re. Accusato di tradimento da Agnone per aver consegnato il Pireo a Nicanore, venne arrestato su sentenza dell'assemblea e mandato ad Atene affinché venisse sottoposto a regolare processo.Hai trovato degli errori nella traduzione? Non esitare e invia la tua correzione compilando il modulo sottostante, specificando il punto in cui, nella traduzione, è presente l'errore. Grazie. |
Letteratura: - Cornelio Nepote |